Come raggiungere Monesi:

Dal casello autostradale di Albenga, seguire le indicazioni Pieve di Teco, Col di Nava.

Raggiunto l’abitato di Pieve di Teco la strada comincia a salire, dopo circa un paio di Km, prima dell’abitato di Acquetico, svoltiamo a sinistra, in direzione Mendatica.

Raggiungiamo e superiamo la località citata, arrivando in località S. Bernardo.

Seguiamo la strada a sinistra e in 3 Km raggiungiamo Monesi.

 

Dal Colle di Nava, presso il sacrario degli alpini, posto al centro del paese, una strada sale ripida, facendoci giungere prima, a S. Bernardo e poi a Monesi, arriviamo fino alla partenza degli impianti di risalita sciistici e nei pressi dell’albergo Redentore, troviamo una piazzetta, che ci permette di parcheggiare.

 

 

Difficoltà: OCA

Dislivello: m. 1400

Km. Totali: 52

Periodo consigliato: fine giugno-inizio settembre.

 

Cartografia:

IGC Torino

Cartina n°8

Alpi marittime e liguri

 

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Per ulteriori informazioni:

Paolo Viglietti via Diaz,9 17021 Alassio (SV)

E-mail pviglietti@libero.it

 

 

Alle pendici del Marguareis

 

Partiamo subito in salita, siamo ora a circa 1300 m.slm, la strada è stata in parte asfaltata e questo, ci aiuta a tenere la pedalata più cadenzata.

Prendiamo rapidamente quota passando in macchie di larici e grandi praterie, un piccolo ponte, nei pressi di una malga, consente di rinfrescarci, cosa utile perché, da ora in avanti, la strada, fino al bivio del passo di Tanarello posto a circa 1700 m.slm, non avremo più alberi che ci proteggono dal sole che in estate è cocente.

Arrivati al bivio prima citato, la strada si spiana ed in breve arriviamo alla margheria di Loxe, dove il pastore che fa un eccellente formaggio, a richiesta permette di approvvigionarsi di acqua.

Ora la strada quasi piana diventa divertente e il panorama su Monesi e le montagne che la circondano e stupendo.

Il percorso molto lungo, ci porta ora, con tratti a volte più sconnessi, a volte meno, ad attraversare il bosco delle navette, con i suoi maestosi larici secolari, usati dai genovesi per costruire la flotta che ne fece una delle repubbliche marinare.

Senza trovare deviazioni significative, arriviamo al passo delle Selle Vecchie, molto usato da chi va a piedi verso il colle dei Signori, qui la strada, che già da un po’ era diventata più dissestata, compie il periplo del monte Pertegà, facendoci, ad una decisa svolta a sinistra, raggiungere il punto più alto del nostro percorso, infatti siamo ora davanti al passo di Flamalgal, il quale unisce idealmente le province di Cuneo, Imperia e Nizza ad un’altitudine di m. 2267 s.l.m.

Siamo ora in vista del rifugio Don Barbera, di proprietà del CAI di Albenga, le cui chiavi sono tenute dalla panetteria di Nava.

Un lungo traversone e una discesa fortemente dissestata, anche se in parte riattata dagli alpini negli anni 99 e 00, ci fa raggiungere il colle dei Signori, dove un cartello ci avverte che siamo nel parco naturale di valle Pesio.

Una breve discesa, ci permette di raggiungere il rifugio, nel quale se aperto, possiamo approvvigionarci di acqua, la fonte che dà l’acqua al rifugio, è a circa 300 m. e nel caso di rifugio chiuso possiamo usufruirne.

Torniamo ora un breve tratto indietro e seguiamo una sterrata che scende decisa nel vallone sottostante, con ogni probabilità provocheremo un fuggi fuggi generale, della numerosa colonia di marmotte che vivono nei pressi della rotabile, raggiungiamo in breve alcune costruzioni tra cui una malga ancora in uso.

A questo punto la sterrata finisce per lasciare posto ad un sentiero molto battuto, a parte una ripida discesa, raggiungiamo in sella la gola della Chiusetta, tragicamente nota per la morte, a causa di una valanga, di numerosi speleologi, all’inizio degli anni ‘90.

Ora la mulattiera esposta, costringe anche a causa dell’esposizione, a scendere spesso di sella, il sentiero sempre perfettamente visibile, ci fa arrivare al paese di Carnino, antico borgo di contadini ora disabitato in inverno.

Per asfalto scendiamo alla strada principale, dove svoltiamo a destra in direzione Upega, sulla sinistra abbiamo il torrente Negrone con i suoi precipizi che risaliamo.

Superato l’abitato, la strada sempre asfaltata inizia a salire in maniera decisa, facendoci raggiungere il colletto delle Salse (m. 1620 slm).

Ora una svolta a destra in un’ampia sterrata, ci fa in un paio di Km. Raggiungere margheria Binda, dove la strada finisce.

A circa 20 metri prima della casa un sentiero parzialmente coperto dalla vegetazione sulla sinistra, dopo essere scesi per pochi metri di sella ci conduce, per una bellissima mulattiera completamente ciclabile, attraverso uno stupendo bosco di larici, fino nel paese di Piaggia.

Dal paese rientriamo sulla strada asfaltata e salendo a destra arriviamo in poco più di un Km. nel piazzale in cui abbiamo lasciato le auto.