Come raggiungere Monesi:

Dal casello autostradale di Albenga, seguire le indicazioni Pieve di Teco, Col di Nava.

Raggiunto l’abitato di Pieve di Teco la strada comincia a salire, dopo circa un paio di Km, prima dell’abitato di Acquetico, svoltiamo a sinistra, in direzione Mendatica.

Raggiungiamo e superiamo la località citata, arrivando in località S. Bernardo.

Seguiamo la strada a sinistra e in 3 Km raggiungiamo Monesi.

 

Dal Colle di Nava, presso il sacrario degli alpini, posto al centro del paese, una strada sale ripida, facendoci giungere prima, a S. Bernardo e poi a Monesi.

Difficoltà: BCA

Dislivello: 1000m.

Km totali: 34

Periodo consigliato:            da maggio ad ottobre

Cartografia:                        IGC—Torino n°8                Alpi marittime e liguri.

 

 

Sul tetto delle Alpi Liguri– il monte Saccarello

Partendo dal piazzale di Monesi nuova, (1310 s.l.m.) andiamo in direzione Monesi di Triora e dopo poco, su asfalto, cominciamo a salire.

Trascuriamo un bivio sulla destra che porta al paese di Piaggia e raggiungiamo un piazzale nei pressi dell’hotel Redentore, dove ad un secondo bivio, proseguiamo a destra in salita, dopo un paio di Km la strada diventa sterrata.

Le pendenze sono piuttosto sostenute, ma il fondo buono permette una salita regolare, superato un pontino sopra ad un ruscello, in circa 1 ora dalla partenza, arriviamo alla Margheria de Loxe, (1893 s.l.m.) unico punto dove si può, su richiesta, approvvigionarsi di acqua.

Poco prima della malga, un bivio nei pressi di una baracca di legno, ci fa abbandonare la strada in piano, svoltando a sinistra infatti, la strada a questo punto più sconnessa ritorna su pendenze discretamente impegnative.

Ad un ulteriore bivio che a destra ci porta al passo di Tanarello, valico alpino con la Francia, teniamo la sinistra e dopo un ultimo tratto passando di poco sotto la punta del m.te Saccarello, raggiungiamo la statua del redentore, (2164 s.l. m.) edificata nel giugno del 1900 per festeggiare l’avvento del nuovo secolo.

Siamo ora sullo spartiacque che divide l’alta valle Arroscia dalla valle Roya, la strada da sterrata diventa sentiero largo e molto segnato privo di difficoltà tecniche eccessive ed in breve raggiungiamo il rifugio San Remo, evidente costruzione dalle tinte pastello posto alla sinistra del largo sentiero.

Continuando senza apprezzabili variazioni di livello, eseguiamo il periplo del monte Frontè, (2153 s.l.m.) riconoscibile per la bella statua della Madonna che ne segnala la cima, facilmente raggiungibile a piedi in pochi minuti.

Comincia ora una discesa sul colle del Garezzo, a tratti piuttosto impegnativa per il cattivo fondo del sentiero.

Al colle (1795 s.l.m.) il sentiero ridiventa sterrato e con una veloce e lunga discesa, circa 9Km raggiungiamo il paese di S: Bernardo di Mendatica.

Svoltiamo ora per asfalto sulla sinistra e in pochi Km ritorniamo al punto di partenza.

 

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