Note plastiche per uno spartito: il nuovo progetto
per la volta dell'Addolorata
Kathy Toma
Pannello di destra dedicato al Principe dei Musici
Il primo
progetto, la prima ispirazione ha subito preso la forma di una dedica al
Principe dei musici: un dovere di memoria per Gesualdo stesso: questo paese di
cui porta lo stesso nome, o viceversa: questo luogo nella fisicita' del quale
e' vissuto, ha sofferto, dove ha elaborato gran parte delle sue creazioni
musicali sublimi, dove e' morto: cavaliere folle alla ricerca dell'inaudito su
queste strade della campagna irpina circondate da boschi folti e da montagne
viola nei crepuscoli insanguinati alla ricerca di qualche segno di perdono, di
qualche lenimento al suo tormento, di una risposta alle sue interrogazioni esistenziali:
"che nel silenzio ancor son voci e prieghi".......
Il movimento
ascensionale si e' subito imposto sin dal primo momento: preghiera,
interrogazione, elevazione verso l'alto attraverso la clessidra d'oro che
scandisce il tempo dell'umanita' fra due cavalli di schiuma bianca- i Dioscuri
forse....- che circondano come due ali protettrici un viso femminile
di'ineffabile dolcezza con gli occhi socchiusi come sognante, viso sigillato di
silenzio e di mistero, di dolore anche.....
Il bambino accolto da tre angeli nella parte
superiore della clessidra puo' esser letto come attraverso il filtro fiabesco
di certe rappresentazioni dell'iconogarfia cristiana: l'anima innocente che si
stacca al momento della morte parte più sottile, più lieve ed innocente ....
forse il piccolo amato Alfonsino ?..... o il mistero dell'incarnazione del
verbo come avviene in certe annunciazioni ?
Infatti, sulla clessidra d'oro si percepiscono
delle lievi venature come delle marmorizzazioni: la matrice viva del tempo
pulsa come il sangue nelle vene in cui si sente l'eco dei battiti del cuore.
In questa sofferta terra di Gesualdo scossa da
numerosi sismi si apre un baratro: fiumi di lava incandescente portano un corpo
che sorge: esprime il mistero dell'essere: si sta riaggregando? o disfacendo?-
pianeta fatto di ghiaccio e di fuoco, di brace e di ceneri lanciato negli spazi
interstellari-....
Sorge con le braccia aperte in un atteggiamento di invocazione "o
vos omnes qui transitis per viam..."
"Ave dulcissima Maria"...cantano le voci
delle emanazioni della musica, immagini anamorfotiche che formano una mandorla
in bianco e nero che sembra uscita da queste mani.
La bambina guarda attentamente questa
straordinaria visione; lei vede dall'altro lato, vede dunque altre cose che noi
non possiamo vedere e che gli altri "testimoni" assorti dal movimento
ascensionale e ciclico non vedono neanche.
Questi "testimoni" siamo tutti noi,
personaggi reali che costituiscono una porzione di umanita'. Prendere delle persone vere come modelli era
riprendere una tradizione della storia rinascimentale interessantissima che
apriva delle prospettive d'identificazioni future.
A sinsitra, giù, un personaggio tiene un libro
aperto e legge la storia già scritta-evoca gli evangelisti-. Se poi si vuole, si può plasticamente
leggerlo anche come una memoria contrappuntistica (e maschile) del solo
ritratto di Maria D'Avalos che possediamo, sulla tela di S. Domencio Maggiore,
su in alto, a destra, appoggiata ad una colonna, assorta nella sua lettura....
La bambina sul cavallo bianco a mezza altezza
sulla sinistra salta a corda, ballerina nomade come tutti noi sulla terra, a
destra si vede il castello di Gesualdo....
Pannello di
sinistra: Il Re Davide
L'ideazione di
questo pannello come "pendant" dell'altro mi si e' imposta
spontaneamente appena si e' verificato che il primo progetto non lo si poteva
fisicamente collocare nel fondo della volta essendo questa costituita di tre
conche.
Una volta presa la decisione di collocare il
pannello dedicato al Principe dei Musici sulla parte destar della volta a
botte, la parte di sinistra, simmetrica, diventava quella del Re Davide, il re
Davide compositore e interprete dei Salmi.....
Fu molto bello scoprire allora che questa tematica
era legata già a Carlo Gesualdo: a pochi chilometri da Gesualdo, nella chiesa
di Taurasi, altro feudo gesualdiano, dove e' collocato una stucco (sul soffitto
sopra l'altare, di poco rilievo, di forma quasi quadrata) che rappresenta il Re
Davide che suona l'arpa circondato da vari strumentisti-scena menzionata da
didascalie come "Gesualdo con i suoi musicisti"!
Lo stesso tipo d'incontro avvenne quando si scoprì
nella chiesa dell'Addolorata la presenza del motivo della clessidra sul pulpito
di legno nella navata!
Sul pannello del Re Davide, molto movimentato,
appaiono molti personaggi che si trovano già sul pannello dedicato a Gesualdo;
così in un certo senso e' abolito il tempo ed e' accentuata l'interpretazione
di un'iconografia tipologica.
Davide - antenato della vergine - prefigura Cristo
(e come lui del resto e' rosso di capelli).
L'autore dei Salmi "l'eterno e' la mia
luce" mostra i suoi occhi illuminati dai raggi divini (su, a destra). Giu', in mezzo alla composizione appare
salvato dalle grandi mani di Dio dal pericolo delle acque che stanno per
annegarlo (come indicato dalla scritta in ebraico sottostante). Giù a destra, suona l'arpa e al centro
appare davanti a Saul, l'amico/nemico di cui leniva la tristezza suonando e
cantando; il suo atteggiamento fa' pensare al Cristo davanti a Pilato.
Accanto a lui, una donna bellissima con un volto
improntato a un'estrema dolcezza, gli occhi semichiusi con una certa gravità
anche sembra la Madonna ed e' così nato dal pennello un bambino che lei
sorregge, vicino a Davide. Il bambino
porta al collo un pendaglio di corallo (omaggio al grande Piero della
Francesca), nella sua mano destra cresce uno strano fiore: infatti siamo in
presenza della rappresentazione di una cellula umana che si sta
riproducendo......siamo davanti al mistero dell'origine della vita.....
A sinistra della composizione appare una grande
scala che sale ad un palazzo: quello di Davide......siamo vicini alla scala di
Giacobbe....... ma e' anche l'evocazione dei "Salmi Graduali" che
venivano cantati mentre si saliva al tempio per far penitenza; l'interno del
palazzo e' il cortile interno del castello di Gesualdo. Sotto un arco appare Nathan con un veemente
gesto di predizione: l'angelo sotto si appresta ad annunciare con le sue tre
frecce d'argento dei pericoli da accadere.
I vari personaggi che animano la scena sono le
quattro mogli di Davide: Micol, Beetsabea, Abigail, Abisag la sunnamite e i
quattro musicisti: Asaf, Ethan, Eeman e Iditun: i loro nomi in caratteri
ebraici li accompagnano come i testi dei Salmi che compongono una musica visiva
e sonora che scandisce i vari spazi dello spartito pittorico esprimendo
anche un mistero cabalistico........
La composizione è interrotta da una specie di
breccia verticale come un tornado che penetra nel cuore di Davide che sta per
annegarsi.
E' il tormento della fine tragica di suo figlio
Absalon che si vede attaccato dalla sua folta capigliatura ai rami di un
albero, su, in alto, vicino al Tempo di Salomone (Chiesa del Rosario di
Gesualdo) col trono vuoto.
Davide appare livido, bianco di dolore in un
atteggiamento di "Pietà".
L'importanza data a questo tragico capitolo della
vita del re assume un rilievo particolare quando ci si ricorda che Davide e il
Principe Carlo Gesualdo sono colpiti tutti e due nello stesso modo: la tragica
morte di un figlio.
Davide sopravviverà ma per Caro Gesualdo sarà la
fine.
Pannello centrale dello Spirito Santo
Per il pannello centrale di questa prima parte
della volta dell'Addolorata, ho cercato un motivo simbolico che si potesse
iscrivere sul piano plastico in questo perfetto rettangolo di 1,60 x 3,20 m: un
formato molto particolare al punto di maggiore deformazione prospettica. Punto centrale della composizione e punto di
convergenza dello sguardo nella chiesa: simbolicamente convergenza nel punto
omega?
Si e' imposta la rappresentazione dello Spirito
Santo.
Il volo di questo straordinario uccello si e'
ispirato alle ricerche di Etienne-Jules Maray, fotografo francese della fine
dell'ottocento che, altra coincidenza scoperta nelle mie ricerche, faceva
determinati studi sul movimento del volo degli uccelli (in a particolare i
gabbiani) proprio a Napoli (il 17 febbraio 1882 per essere precisi -a
Posillipo!) registrando dodici immagini in un secondo sulla placca di vetro
sensibilizzato alla gelatina di bromuro d'argento con il suo "fucile
fotografico": un omaggio a Maray dunque e' venuto a collocarsi
spontaneamente su questa volta.
Il resto del
programma, da svolgere sulle tre conche dell'abside s'iscrive nella coerenza
della tradizione preesistente: al centro ci sarà un Padreterno per riprendere
l'indicazione raccolta su una foto del 1977, prima del terremoto che fece
crollare la volta.
Sarà però molto più monumentale per dare un contrappunto plastico all'intera composizione: verrà circondato a sinistra-dunque dallo stesso lato del Davide, il suo antenato -da una vergine "annunziata"-monumentale anche lei (e' la chiesa dell'Addolorata!) e a destra dalla figura dell'arcangelo Gabriele "annunciante" sotto lo sguardo dell' Isaia della profezia.