La Fondazione Carlo Gesualdo

in collaborazione con: Pro loco Civitatis Iesualdinæ

presenta

i seminari dell'anno 2004

 

 

Venerdì 12 Marzo 2004 ore 17.00 presso l'Auditorium del Centro Parrocchiale di Gesualdo

La musica di Monteverdi su versi del Tasso.

Il madrigale del Cinquecento nacque all' insegna della poesia del Petrarca, grazie ai "petrarchisti" che quella grande poesia trecentesca coltivarono e imitarono assiduamente. Ma verso la fine del secolo ai madrigalisti apparvero altri poeti: non tanto l' Ariosto, quanto il Tasso e il Guarini poi seguiti dal Marino. E Monteverdi, che musicò molto spesso rime del Guarini, col Tasso ebbe un rapporto speciale, di quantità ma soprattutto di qualità: nel 1° libro di madrigali associò i due poeti in musiche parallele, nel 2° libro si rivolse al Tasso con nove componimenti su un totale di venti e brillò nel senso del descrittivismo (celeberrimo è "Ecco mormorar l' onde"), nel 3° libro volle musicare i drammatici lamenti di due personaggi della " Gerusalemme liberata" (Armida abbandonata da Rinaldo e Tancredi uccisore involontario di Clorinda), nel 4° libro volle chiudere nel nome del poeta con "Piagn' e sospira", nell' 8° incluse quel capolavoro che è il " Combattimento di Tancredi e Clorinda" (e merita una trattazione a sé).

Sabato 13 marzo 2004 ore -10.30 presso l'Auditorium del Centro Parrocchiale di Gesualdo

Venezia 1624: il Combattimento di Tancredi e Clorinda di Monteverdi.

Il combattimento di Tancredi e Clorinda fa parte dell' 8° libro di madrigali di Monteverdi, pubblicato a Venezia nel 1638: ma la composizione risale a diversi anni prima, e l' esecuzione ebbe luogo nel 1624 a Palazzo Mocenigo. Non si tratta di un madrigale, ma di un "opuscolo in stile rappresentativo"o anche "abbattimento", cioè di una specie di cantata scenica, di un melodramma in miniatura, di un piccolo oratorio profano (con narratore) che prevede una lotta, un combattimento, un vincitore e un vinto. Questi sono l' eroe cristiano e l' eroina saracena del Tasso, che combattono senza che lui sappia trattarsi di lei (vestita da cavaliere). La composizione, validissima sotto il profilo artistico, vale anche per altre ragioni, in quanto l' autore, presentandolo ai lettori (o ascoltatori), parla di diversi stili di canto e in particolare di uno da lui recuperato dagli antichi e inventato per l' occasione che chiama "concitato"(e consiste in moltissime note ribattute dagli strumenti ad arco). Il testo deriva dalla "Gerusalemme liberata" ma anche dalla " Gerusalemme conquistata" .

 

Nel pomeriggio visite guidate a:

Il castello di Carlo Gesualdo

Il centro storico

Piazza Umberto I e il Cappellone

Chiesa di Maria SS. Addolorata

Pala del Perdono (Chiesa di Santa Maria della Grazie)

 

La S.V. è invitata

 

La presente pagina è in fase di continuo aggiornamento.


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