Daniele
Liceo Scientifico Tecnologico
Classe II D
RICERCA : SISTEMA DI ESPANSIONE E IMBARCAZIONE VICHINGA
Storia Vichinga
L'epoca Vichinga si colloca verso il termine del periodo preistorico in Scandinavia.
Non tutti gli abitanti di quelle terre, che costituiscono oggi la penisola dello Jutland e le propaggini più meridionali della Norvegia e della Svezia, possono essere accomunati con le bande che si davano a sistematiche razzie lungo le coste dell'Europa settentrionale.
La maggior parte di loro, infatti, coltivava la terra o commerciava, e solo un numero limitato, seppure il più noto, era chiamato "viking". La parola deriva probabilmente dal termine scandinavo "vik", che significa baia o cala e può essersi in origine riferita ai razziatori che stavano in agguato nelle insenature in attesa di attaccare le navi mercantili di passaggio..
I Vichinghi non possono, pertanto, essere accomunati ad una stessa tribù o popolo.
Aspetti sociali della civiltà Vichinga
Questo vuol essere un tentativo per chiarire alcuni aspetti fondamentali della struttura sociale delle popolazioni Vichinghe, tenendo presente che:
a) Si tratta di una visione d'insieme, non una descrizione completa ed analitica;
b) I termini usati, i ruoli descritti fanno riferimento alla struttura della società Vichinga attorno all'anno mille;
c) Le comunitàà si differenziano tra di loro nel tempo, e che le peculiarità locali hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nel distinguere od unire le varie tribù.
La società dei Vichinghi aveva una sua precisa divisione in classi, era basata sul principio di gerarchia, caratteristico d'ogni società schiavista, in cui il potere, illimitato al vertice della piramide sociale, spetta a chi dispone di una forza materiale capace di sottomettere al proprio arbitrio altri individui.
La classe dominante era costituita dai nobili, i proprietari fondiari, dapprima sovrani indipendenti, successivamente feudatari, all'interno di un sistema non molto dissimile da quello dell'Europa centrale, ma meno centralizzato e maggiormente aperto all'iniziativa personale.
Northern Europe
Normanni o Vichinghi in Scandinavia e isole britanniche
Il nome di Normanni ("Uomini del Nord"), venne nome dato, in età carolingia (IX sec.), alle bande di pirati provenienti dalla coste della Scandinavia (Danesi, Norvegesi, Svedesi) prima conosciuti con il nome di Vichinghi (forse guerrieri).
Gli abitanti della regione scandinava, sicuramente progrediti dal punto di vista tecnico, conservarono all'inizio della loro espansione, gli usi e costumi barbarici.
Già verso la fine dell'VIII sec., le loro emigrazioni si fecero più aggressive, forse per lo spirito di avventura di questi popoli che si accompagnava alla sovrappopolazione, ad un qualche conflitto fra tribù o anche per un improvviso peggioramento delle condizioni climatiche.
I Normanni disponevano di una tecnica marinara superiore sia nella costruzione delle navi sia nella capacità di orientarsi, tanto da essere in grado di effettuare lunghe traversate.
I loro battelli dalle caratteristiche prue (drakkar) potevano trasportare fino a un centinaio di uomini.
Queste imbarcazioni prive di ponte, avevano un pescaggio ridotto che consentiva di utilizzarli anche nei fiumi dalle acque poco profonde, e particolarmente di risalire i fiumi, sorprendendo così le popolazioni anche lontano dal mare.
I normanni si sparsero in cerca di terre da colonizzare o anche di acque più pescose, successivamente si diffusero come mercanti (di pelli, di armi, anche di schiavi) e come soldati mercenari; in ogni modo, non si lasciarono mai sfuggire l'occasione di compiere operazioni piratesche, di saccheggio, e talora d'insediamento territoriale.
Percorrendo l'Atlantico, i guerrieri e navigatori norvegesi sbarcarono nella "Terra di ghiaccio" (874) l'Islanda, e ne promossero l'insediamento civile, in contrasto col regno del norvegese Aroldo I Hårfager, costituendo uno stato autonomo.
Pare che col tempo confluirono in Islanda 20.000 emigrati, tra i quali molti schiavi irlandesi.
Il vichingo Gunnbjörn toccò la Groenlandia nel X secolo, dove (985?) Erik il Rosso trovò un tratto di costa verdeggiante cui diede il nome di Grønland, cioè "Terra Verde", dove organizzò un primo insediamento. In seguito il clima ostile rese vano lo sviluppo di questo e di altri simili insedimenti.
Le saghe che ci hanno tramandato notizie sull'Islanda e la Groenlandia accennano vagamente alla scoperta da parte di elementi scandinavi del Nord America.
Anteriori o contemporanee a queste furono la colonizzazione norvegese e le incursioni in terre meno lontane come le isole Shetland (VII-VIII sec.), le Faer Øer e le Orcadi (intorno all'800) basi di appoggio per le spedizioni nella Scozia settentrionale, nelle Ebridi e nell'isola di Man.
Ireland
L'Irlanda, terra di razzie vichinghe
L'Irlanda fu attaccata nel 795, e rapidamente conquistata divenne la base dei traffici tra la Scandinavia e l'Inghilterra.
La povera Irlanda dovette sopportare razzie, esecuzioni sommarie e vera e propria schiavitù per oltre duecento anni, durante i quali si alternarono 12 re.
Per il suo possesso fu contesa ai Norvegesi, dai Danesi e dai principi locali, e fu uno di questi, il leggendario Brian Boru di Munster, che, li sconfisse sul campo di battaglia di Clontarf (1014), riducendoli al possesso dei soli porti più importanti, dove la loro attività si limitò alla pesca e al commercio.
Ma l'Irlanda, dilaniata dalle lotte fra clan e priva di un forte potere centrale, cadde in mano normanna nella seconda metà del XII secolo. I baroni del Galles prima (1167-69) e Giovanni "Senza terra" dopo, avviarono la lunga colonizzazione inglese che tante ferite ha lasciato aperte...
East Europe
Alla conquista dei paesi slavi.
Tra l'VIII e il IX sec., i Normanni della Scandinavia stabilirono una ricca corrente di traffici tra l'Occidente e l'Oriente.
Vendevano a Bisanzio e in Asia, pellicce, armi, schiavi, e acquistavano seterie e spezie, destinate alla Francia e all'Inghilterra. Dal Baltico al Mar Nero o al Caspio, i mercanti seguivano le vie fluviali (Neva, Volchov, Dnepr, Volga).
Li accompagnavano gruppi di guerrieri molti dei quali si misero al servizio degli imperatori bizantini (la cosiddetta "guardia varega").
Secondo una tradizione questi Scandinavi (seconda metà del IX sec.) conosciuti nei paesi Slavi come Vareghi, sotto la guida di capi come Rjurik, Askold e Oleg, presero il potere nelle città di Kiev e a Novgorod che pure li avevano chiamati.
A poco a poco questi Normanni di Russia si slavizzarono e si convertirono al cristianesimo (X - XI sec.).
Pure conservarono le loro abitudini di predoni, se furono questi guerreri quelli che portarono attacchi contro Costantinopoli (secc. IX e X) e che distrussero nel 969, Itil', la capitale del popolo dei Chazari.
A partire dalla seconda metà dell'XI secolo furono i normanni d'Italia a dare non pochi dispiaceri ai bizantini.
England
I normanni alla conquista dell'Inghilterra
L'Inghilterra fu attaccata nel tempo soprattutto dai Danesi.
Nella seconda metà del IX sec. questi iniziarono l'invasione e la conquista dei regni anglosassoni. Resistette ad assi il solo Wessex di Alfredo il Grande (871-899).
La divisione del paese (880ca) tra il principe danese Guthrum e Alfredo venne stabilita in modo che le regioni a nord della linea Tamigi-Lea andassero ai Danesi, e quelle a sud agli inglesi.
Più tardi, quando i successori di Alfredo avevano già ridotto i principi danesi alla condizione di vassalli, i re di Danimarca Sven I e il figlio Canuto il Grande (1018-1035) effettuarono la conquista di tutta l'Inghilterra (inizio XI sec).
Questo, che a ragione potrebbe essere definito un "impero nordico", comprendente Danimarca, Norvegia e Inghilterra, non sopravvisse a Canuto e nel 1042 l'Inghilterra riebbe la piena indipendenza sotto Edoardo il Confessore (1042-1066), della stessa stirpe di Alfredo il Grande.
Alla morte di re Edoardo e dopo il breve regno di Aroldo II, l'Inghilterra fu conquistata di nuovo da un principe normanno proveniente dalla Francia.
La vittoriosa battaglia di Hastings (1066) celebrata dai celebri arazzi di Bayeux, diede a Guglielmo il Conquistatore, duca di Normandia, il possesso del regno d'Inghilterra.
France
Francia. Stabile insediamento normanno.
In Francia, i Normanni cominciarono a operare su larga scala già nella prima metà del IX sec., insediatisi alle foci dei grandi fiumi (Reno, Somme, Senna, Loira), ne risalivano periodicamente le valli, devastando e saccheggiando campagne, monasteri e città; alcuni penetrarono anche nel Mediterraneo e si spinsero fino a Pisa (860).
Spesso i principi ottenevano che le bande si ritirassero dietro versamento di un tributo (il danegeld).
I normanni si lanciarono all'attacco di Parigi (885).
Per arrestare la loro espansione in Francia, i re iniziarono la concessione di terre in feudo, così Carlo III il Semplice diede a Rollone, la Frisia tra l'Epte e il mare (911).
Col titolo di Duca, e convertitosi al cristianesimo (Roberto) allargò poi i suoi domini fino alla Bretagna, gettando le basi del futuro ducato di Normandia.
Nel paese affluirono numerosi coloni provenienti dalla Scandinavia, che contribuirono a dargli una forte caratterizzazione etnica.
I discendenti dei Vichinghi, ormai francofoni e cristiani, organizzati in un sistema feudale conservarono il loro tradizionale spirito di avventura.
Avversati da lonte interne, spesso appoggiate dai re di Francia, i figli cadetti ed altri avventurosi, tentarono fortuna altrove. Presto l'Inghilterra, l'Italia meridionale e Terrasanta conobbero i milites normannorum.
Italia
I normanni nel Sud. Il regno di Sicilia.
Provenienti dalla Francia settentrionale, ormai francofoni e cristiani, nelle vesti di pellegrini e guerrieri, i normanni giunsero nell'Italia meridionale.
Protagonisti furono i Drengot, dei quali Rainulfo, divenne conte di Aversa (1028), e gli Altavilla (Hauteville) che, sbarcati nel 1035, iniziarono al servizio di Rainulfo la loro straordinaria carriera, destinata a concludersi con la conquista di tutta l'Italia meridionale e della Sicilia, con la costituzione di un regno (fra il 1130 e il 1139).
Vale la pena di ricordare i protagonisti dell'impresa: Guglielmo Braccio di Ferro, conte di Puglia († 1046), Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e Calabria († 1085), Ruggero I, conte di Sicilia († 1101), e Ruggero II († 1154), primo re di Sicilia.
Restando in minoranza, nonostante sporadiche migrazioni dal nord, i normanni finirono col mescolarsi con i locali.
Il regno normanno di Sicilia, continuato dallo svevo Federico II, fu l'esempio mirabile della riuscita dell'insediamento normanno in Europa.
Holy Land
La crociata in Terrasanta
Nel 1095 papa Urbano II incitò i feudatari cristiani ad abbandonare le lotte intestine e a correre in oriente per respingere la minaccia musulmana.
I luoghi santi della cristianità erano finiti nelle mani degli infedeli e Costantinopoli stessa correva rischi.
Protagonisti della (prima) crociata furono i cavalieri normanni, spesso figli cadetti, di Normandia -al comando di conti come Ugo di Vermadois, Roberto II di Normandia, Raimondo di Tolosa, Goffredo di Buglione- e dell'Italia meridionale -diretti da Tancredi e Boemondo d'Altavilla, cui si unirono altri cavalieri dal principato capuano, e dalla Puglia-. Prima conquista fu Nicea, che venne ceduta secondo i patti a Bisanzio (1097).
Sconfitti i turchi a Iconio, liberate Tarso e Alessandretta i crociati giunsero sotto le mura di Antiochia. L'assedio fu lungo e logorante, quando Boemondo riuscì a prenderla e a intitolarsene principe, conservando ancora il titolo di Taranto. Le altre entità politiche feudali furono le contee di Edessa (1098) e Tripoli (1109).
La presa di Gerusalemme del 1100, concluse la prima crociata. I normanni erano riusciti nella più grande delle imprese.
chi era un vikingo
Il nostro Vikingo ,può essere chiamato - VIKINGR-solo se opera in occidente o -vöeringr (varego)-se a scelto come teatro delle sue attività la Russia o l'Asia. E' un mercante scandinavo (danese,norvegese,svedese e,a partire dal 900 circa ,Islandese) particolarmente dotato per il commercio e per la navigazione, grazie alla straordinaria imbarcazione che ha messo a punto nel corso di secoli di tentativi, lo SKEIDH o KNÖRR (oppure byrdhingr, skùta, langskip ma mai in nessun caso, l'assurda formulazione .....drakkar. Il fatto più conosciuto con cui i Vikinghi segnarono il loro esordio sulla scena mondiale è da fissare attorno .....anzi all' 8 giugno 793, in questa data avvenne il saccheggio dell'abazzia di Lindisfarne nel Northumberland,in Gran Bretagna,dove erano conservate le reliquie di san Cuberto. Ma gia da tempo ,gli scandinavi percorrevano itinerari marittimi e fluviali ripercorrendo forse, per la strada dellìOvest vie già aperte dai Frisoni ,mentre la strada dell'Est doveva gia da tempo essere familiare agli Svedesi.Il 793 è un riferimento comodo, ma non segna una vera e propia novità. A partire da quel tempo si svilupperà con vigore un fenomeno che durerà circa 3 secoli: IL DOMINIO DEI LUPI DI WOTAN...così vennero anche chiamati da molte popolazioni costiere. Con la bilancia per pesare le monete spezzate in una mano e la spada a doppio taglio nell'altra,il vikingo, a seconda delle circostanze, tratta o saccheggia,ruba , incendia, mercanteggia,baratta o cattura. Il fine non cambia: esso è -acquistare delle ricchezze- come dicono le iscrizioni runiche, fare ritorno in condizioni di maggiore ricchezza che all' andata .Innumerevoli dovettero essere i vikinghi ai quali si sarebbe potuta attribuire l'iscrizione di Ulunda ,in Svezia. Realista ,pragmatico ,acuto osservatore, prenderà certo nota delle novità che avrà modo di scoprire e non si vieterà certo di adattarle alle propie latitudini nelle sue terre. Ma ora parliamo un pò della sua nave .La nave Vikinga, quella più usata da essi il Knörr ,imbarcava circa una quarantina di uomini con viveri e cavalli,materiali e carico per i commerci e per le incursioni a terra.Le sue misure erano approsimativamente di 10 metri di lunghezza per 3 metri di larghezza. Ma i Vikinghi avevano altri tipi di navi,di diverse dimensioni e per diverse mansioni .La FERJA,che era un tipo di nave da pesca misurava 12metri di lunghezza per 2.5 di larghezza ; La Skùta,un imbarcazzione da cabotaggio tuttofare era di 13.5 per 3.2 ;la Karfi,più veloce .....molto veloce misurava 18m per 2.6m. Alcuni Langskip misuravano 28m di lunghezza per 4.5m di larghezza. La nave vikinga fece grande la potenza di questa gente ,e ne mantenne lo strapotere vikingo sui mari per diversi secoli. Il Vikingo è inanzitutto un abile mercante, uno straordinario navigatore. Non vive solo,ma nell'ambito di una famiglia che mantiene con altre famiglie complessi e stretti legami di solidarietà. E' un uomo completo che sà fare di tutto: coltivatore e pescatore, artigiano e fabbro, tessitore , medicone e poeta, sa rivolgersi agli antenati e ai numerosi dei del suo Pantheon; conosce le finezze della legge e sa amministrarla, ottimo marinaio e sicuramente per questo ottimo astronomo,quando parte in spedizione.
Navi Vichinghe
Le efficientissime "navi lunghe", o drakkar, imbarcazioni oceaniche a remi o a vela, prive di ponte e con fasciame sovrapposto, consentirono a vichinghi e danesi di invadere il mondo dalla Scandinavia. Le più piccole di queste navi, chiamate snekkja, avevano circa 30 remi, mentre le più grandi ne avevano oltre 60. Verso la fine del XIX secolo, in un tumulo funerario in Norvegia furono rinvenuti i resti di una snekkja lunga circa 24 m, larga 5 m e con pescaggio di circa 1,2 m, che permetteva di risalire i fiumi. La "nave rotonda", o skuta, una nave a vela che poteva anche essere spinta da remi, venne usata dai vichinghi per le spedizioni in Groenlandia e Islanda, ma anche dai re scandinavi che invasero le isole britanniche. Una nave da trasporto tonda con albero a vela quadra e remi, molto veloce soprattutto col vento in poppa, è nota come cocca.