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NOTE ALLA DISCOGRAFIA COREANA: LE COPERTINE MONOCROMATICHE

 

 

 

 

I dischi dei Pink Floyd in stampa coreana sono molto ricercati dai collezionisti, anche se sino agli anni 2000 non tutti ne sapevano esattamente la provenienza o il loro numero, o il perchè di tante stampe colorate o censurate, o perché in un paese che, dopotutto, non ha grosse tradizioni discografiche in vinile. Tutto questo ne fa un ambito trofeo per i collezionisti di tutto il mondo e la loro quotazione si è sempre alzata, rendendo questi pezzi, seppur non perfetti, molto interessanti per i collezionisti.

 

 

Il Paese.

Innanzi tutto, il paese: si tratta della Corea del Sud; infatti, almeno per i Pink Floyd, non si conoscono edizioni stampate dalla Corea del Nord. Le stampe sono circa poco più di un centinaio, e comprendono tutti i titoli: naturalmente si tratta di un numero che può aumentare in qualsiasi momento, proprio perché non esistono notizie precise ed ufficiali sulla discografia. Quello che rende interessante la discografia coreana è che esistono molte edizioni, affiancate a quelle diciamo "regolari", assai diverse; e per regolari intendo quelle stampe non dissimili, per copertina o per etichetta, da quelle europee o americane. Stiamo parlando di quelle edizioni quasi "pirata", versioni censurate o con canzoni non stampate, versioni con copertine di un unico colore di fondo, chiamate "monocromatiche", oppure con etichette del tutto promozionali.

 

 

 

E tra queste edizioni, senz'altro, spiccano quelle monocromatiche, così diverse e così belle rispetto a quelle regolari. Tra queste, segnaliamo tra i più interessanti, i due ANIMALS rosso e blu e i due con i testi stampati sulla cover ed editi in due colorazioni differenti, violetto/bruno e blu, i due A COLLECTION OF GREAT DANCE SONGS verde e blu, il MEDDLE di colore blu e quello marroncino, i THE FINAL CUT blue e verde, la serie dei THE DARK SIDE OF THE MOON colorati (blu, arancione, verde, azzurro, marrone, rosso e bianco/violetto), i THE PIPER AT THE GATES OF DAWN blu e verde, gli A NICE PAIR verde e blu, i THE WALL monocromatici verde e blu e quello blu con i testi stampati sulla copertina, i MORE blue e verde, l'UMMAGUMMA blu, i WISH YOU WERE HERE colorati (grigio, verde, ocra, rosa e bianco/nero), il WORKS verde.

 

 

Le Case.

La caratteristica comune a questi dischi è la loro "artigianalità", ossia sono fatti di un materiale non certo ricercato e la maggior parte di loro ha i disegni sulla copertina come se fossero stati fotocopiati, scannerizzati, stampati come cover, con addirittura i numeri di catalogo scritti a mano! E le stranezze non finiscono qui: le copertine sembrano essere ricopiate tutte dalle edizioni americane, e anche le etichette sono strane e senz'altro totalmente diverse da quelle classiche americane o europee; insoliti sono i nomi delle case discografiche: TAEDO, HIGH LIGHT RECORDS, LIFE STUDIO, STEREOPHONIC, XD RECORDS, HIGH STEREO, HEE JEE RECORDS, CREATO RECORDS, YEGRIN, LIFE RECORDS, RK RECORDS, MJS RECORDS, JJ RECORDS, e tante altre. Qualcosa di simile è già capitato con i dischi della discografia russa (leggi URSS, prima dell'avvento della glastnost!)(ANTROP, SANTA RECORDS, RUSSIAN DISC, RITONIS), anche se quest'ultima risale per lo più già agli anni '90. E anche altre discografie di paesi orientali hanno questa particolarità, come Hong Kong (GIANT RECORDS, UNION RECORDS), Taiwan (JLB RECORDS, AR RECORDS, GIANT RECORDS, KONG MEI RECORDS, ARTISTIC STYLE RECORDS, UNION RECORDS, CSJ RECORDS, DRAGON RECORDS, KIM RECORDS, FIRST RECORDS, XD RECORDS, ERC RECORDS, LIMING RECORDS) e la Turchia (MAX, RONNEX RECORDS, SIERRA RECORDS, RITMO RECORDS, PARDON RECORDS, STATESIDE, NEU, TRIANON RECORDS, GALA RECORDS). Comunque, nulla a che fare con le europee EMI RECORDS, HARVEST RECORDS e le americane TOWER RECORDS, CBS RECORDS, CAPITOL RECORDS o la giapponese ODEON RECORDS!

 

 

La Storia.

Ma da dove vengono? Come sono stati fatti? Non si hanno tante notizie su questi dischi coreani: quello che sappiamo lo dobbiamo ad altri collezionisti o a pochissimi fan del luogo. Naturalmente niente di preciso, ma la tesi più attendibile sembra essere questa. In un primo momento queste edizioni sembravano essere dei falsi d'autore, ossia delle stampe non ufficiali e non riconosciute dalle case discografiche (come dei bootlegs). E tuttora le notizie sono poche. Il regime della Corea del Sud negli anni '70 (e tutt'ora!), era profondamente di estrema destra, fortemente anticomunista, che si contrapponeva ideologicamente al regime comunista della Corea del Nord, più legato alla vicina Cina Popolare. In eterno contrasto con esso. In tale contesto, era difficile, comunque, stampare dischi, anche perché era pur sempre un regime di stampo militare e dittatoriale. Poi, generalmente, la società coreana è rigida e biasima le opinioni favorevoli alla musica estrema, come considera l'hard rock, l'heavy metal, il giunge e il death metal. Così sia i musicisti coreani, sia gli ascoltatori soffrono la censura delle autorità coreane per i loro lavori. Ciò nonostante, in Corea sono stati prodotti grandi lavori di heavy ed hard rock, per non parlare di metal. E queste stampe sono le vere e proprie edizioni limitate e rare prodotte in Corea, circa 1000 dischi; tuttavia, la qualità generale di questi articoli è piuttosto cattiva sia in suono che per copertine. E questi dischi sono solamente disponibili in Corea. Ecco perché avere questi albums è un sogno per tutti i fans in generale del mondo. Molti di questi dischi prodotti in Corea sono stati totalmente o parzialmente censurati e addirittura banditi dalla Corea, sin dal 1970. Ma molti coreani sfidarono la censura producendo questi album, contro tutte le minacce delle autorità, soprattutto per far conoscere al mondo la loro situazione. Così, accanto ai dischi ufficiali (cioè, quelli ufficialmente approvati dalla Censura del Governo Coreano - di solito riportano la dicitura "Passed censorship By K.E.C.P.P.", oppure "Approved By The Government" sull'etichetta o anche sul retro-copertina), sono uscite delle edizioni censurate di vari gruppi (come Beatles, Deep Purple, Pink Floyd, Rolling Stones,…), con canzoni inserite nella copertina e nell'etichetta, ma non stampate sul vinile.

 

 

Classico è l'esempio del THE DARK SIDE OF THE MOON OLE-288, dove era il governo stesso a limitare questi dischi, applicando la "censura"! Oppure altre versioni quasi simili alle stampe europee, ma comunque ...approvate dal Governo Coreano. Un altro stratagemma usato dagli editori coreani era quello di mettere in copertina il numero di catalogo e le scritte di un paese europeo o americano: classico è l'esempio di A NICE PAIR HM236, che in copertina, sia davanti che dietro, riporta il numero dell'edizione francese 2C 156-50203/4 !  Accanto a tali edizioni, però, cominciò a fiorire un mercato parallelo di dischi "normali", ma con colorazioni diverse e quanto mai artigianali: ecco, così, le prime versioni con i testi stampati sulla copertina (invece delle cover originali), in modo da camuffare meglio il gruppo, e le versioni monocromatiche, assai diverse dalle edizioni regolari europee e americane, con il colpo d'occhio dell'unica colorazione della copertina. In alcuni casi, poi, non esistono stampe ufficiali del gruppo: è il caso, per esempio, di A SAUCERFUL OF SECRETS. Il costo di tali edizioni monocromatiche non doveva essere tanto alto: è stato usato del cartone non di prima scelta, molto facile all'usura; i dischi sono quasi tutti grossolani e pesanti (quasi quanto il materiale con cui si facevano i primi bootlegs). Colpisce anche il fatto che parecchie versioni presentino copertine NON apribili, diverse, come impostazione, dalle normali edizioni, come i THE DARK SIDE OF THE MOON, gli ANIMALS e i THE WALL. O sono addirittura senza le copertine disegnate interne, come i WISH YOU WERE HERE o i THE WALL.

 

Per non parlare dei disegni delle copertine: i disegni sulle covers sono quasi tutti delle fotocopie di dischi americani, forse prima fotocopiati o scannerizzati malamente e poi stampati con colorazioni monocromatiche e con l'aggiunta (quasi sempre) dei numeri di catalogo propri scritti a mano, e anche di adesivi fotocopiati (come negli ANIMALS e nei THE DARK SIDE OF THE MOON).

 

 

Unici nel loro genere, poi, sono le edizioni con i testi stampati sulle copertine stesse al posto delle covers originali, proprio quei testi presenti nelle inner sleeve o nelle copertine interne delle edizioni occidentali, come i due THE DARK SIDE OF THE MOON, il WISH YOU WERE HERE, i due ANIMALS e il THE WALL.

 

 

 

Le Copertina.

Tra tutti spicca, comunque, l'originalità della colorazione monocromatica di queste copertine, fatta con colori sempre più strani (grigio, verde, blu, ocra, rosa, violetto, marrone, arancione,...): la sensazione che si ha vedendo per la prima volta questi dischi è che sia stato un lavoro "artigianale" e grossolano, anche se forse non voluto da queste fantomatiche case di etichetta. E ciò non fa che confermare il clima di censura che ci doveva essere in quegli anni in Corea, tale da giustificare un uscita così "clandestina" di dischi. Da notare che persino una piattaforma come Discogs li considera "illegali" (unofficial), tanto da vietarne la vendita in quesi tutti i casi. Ma sono proprio queste edizioni monocromatiche, totalmente inattese e di grosso impatto collezionistico, che fanno aumentare il fascino per la discografia coreana ed anche il valore: ma per un collezionista, il bello è proprio questo! Come ho già detto, non si è sicuri del numero esatto dei dischi coreani usciti, in quanto ne esistono poche migliaia di copie in circolazione (soprattutto delle stampe monocromatiche), ed altrettanto poche sono le notizie.

 

 

 

Le Matrici.

Un piccolo approfondimento: in quasi tutti i dischi coreani "pirata" è riportata sul rim-off la scritta "MASTERED BY CAPITOL", stampata, non sappiamo il perchè. Una ipotesi, poi scartata, prevedeva che il disco fosse stato stampato in qualche stabilimento americano, oppure, che il lacquer potesse provenire da qualche stamperia americana della Capitol; gli altri numeri sul rim-off, infatti, erano simili alle edizioni americane ed in parecchi casi riportavano anche i simboli delle stamperie ufficiali della Capitol, come quello di Winchester (>---). Tesi per cui il disco poteva essere stampato all'estero ed assemblato in Corea.

Ma alcuni collezionisti di dischi coreani hanno ipotizzato un'altra ipotesi. E' vero che, per quanto riguarda le copertine, sono chiaramente state stampate in Corea, copiando le versioni americane o quelle giapponesi: spesso le copertine sono repliche delle stampe giapponesi o, soprattutto, di quelle statunitensi, e fatte con materiali poveri, a riprova della loro "illegalità". Ma per il vinile? L'uso di matrix-numbers americani e il fatto che stampavano questi dischi di nascosto e senza l'approvazione governativa fa suggerire un'altra ipotesi: la possibilità è che si siano procurati delle stampe standard di vinile americano, le abbiano registrate su nastro in laboratori più o meno regolari e poi abbiano tagliato i lacquer ex-novo per stampare i vinili contraffatti; così facendo, si spiega semplicemente come avessero inciso/copiato i numeri della matrice USA per poi trasferirli sui dischi coreani. Oggi, i contraffattori di vinili fanno esattamente questo, comprano una copia nuova in vinile originale o una ristampa in CD e poi la duplicano digitalmente prima di creare il lacquer e stampare il disco.

 

 

 

 

 

 

 

Copyrights & Credits.

Ricerche a cura di Stefano Tarquini, con la preziosa collaborazione di Kim Jae Kyeung (novembre 2000).

* Parte della presente ricerca è stata approfondita ed inserita nel libro dei Lunatics: "PINK FLOYD. STORIE E SEGRETI" (Giunti Editore, 2012), ISBN-EAN: 9788809773745, con l'autorizzazione dei rispettivi autori. Pertanto, ogni loro uso è strettamente vietato dalla legge.  http://www.thelunatics.it/tlhomebook.htm

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