CATTOLICA
Ricordata da Dante nella Divina Commedia (Inferno, XXIII), la comunità di Cattolica nacque ufficialmente il 16 agosto 1271, quando gli abitanti dei castelli di Focara decisero di sottomettersi al comune di Rimini insediando il nuovo abitato nel luogo "que vocetur Catholica": che chiamano Cattolica. Qui esisteva già un insediamento di età romana sorto lungo la via Flaminia (200 a.C.). Il numero e la qualità dei reperti archeologici (I secolo a.C. - IV secolo d.C.) fanno pensare a un centro viario ("statio" o "mansio") caratterizzato da un'economia legata al transito. Una vocazione che Cattolica conservò evidentemente anche in età medievale e moderna, quale luogo di sosta e di ristoro per viandanti e pellegrini che percorrevano l'asse Bologna-Ancona-Roma alla volta di fiere e mercati o verso i santuari di Loreto e San Pietro. "Contrada di taverne", almeno una ventina alla fine del Cinquecento, sarà proprio questa vocazione all'ospitalità a far ricordare Cattolica anche in epoche successive.
Dalla seconda metà del Settecento, scemato il rischio di incursioni turche e divenuta più sicura la navigazione, all'economia "dell'ospitalità" si affiancò un'attività legata alla pesca, che progredì enormemente nella seconda metà dell'Ottocento.
Intanto l'industria turistica legata alla pratica dei bagni di mare ebbe un nuovo prepotente impulso. Soprattutto a partire dal 1861, anno in cui entrò in funzione la ferrovia Bologna-Ancona. Sorsero i primi villini, le residenze estive di aristocratici e facoltosi professionisti emiliani.
Il 1° gennaio 1896 Cattolica ottenne la sospirata autonomia dal comune di San Giovani in Marignano, caratterizzato da un'economia agraria difficile da conciliare con le esigenze di sviluppo del borgo marinaro.
Il primo dopoguerra vide il rifiorire delle attività legate al turismo. Alla nobiltà romagnola, ai borghesi bolognesi e alle famiglie di ufficiali austriaci si sostituì la ricca borghesia industriale e un ceto medio di burocrati e impiegati. Già negli anni trenta Cattolica fu meta mondana nota in tutta Europa. Molte ville vennero trasformate in alberghi eleganti e dotati di tutti i "comfort" richiesti dalla nuova clientela. Ma fu soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, che il turismo da pratica elitaria divenne fenomeno "di massa" con milioni di presenze l'anno.




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