Test filtro Meade 1A


 

INTRODUZIONE:

A differenza di molti altri filtri in commercio, il filtro 1 A in prova è utilizzabile solo su telescopi catadiottrici americani (Celestron, Meade) e altri strumenti che possiedono la filettatura porta-accessori fotovisuali sulla culatta, in quanto questo filtro è commercializzato solo con questo tipo di chassis, anziché i soliti barilotti da 31,75 e 50mm.

 

ASPETTO ESTERNO:

Il barilotto è realizzato il lega leggera ed è molto massiccio, presenta 2 filettature: una maschio per il montaggio degli accessori e una interna per il montaggio del filtro sul telescopio.

Il diametro utile del filtro è risultato pari a 36mm.

Il filtro ottico appare di un colore neutro tenuemente rosato.

 

L’USO

Il filtro Meade 1 A è disponibile solo con chassis per cella, per cui è possibile l’uso sono con strumenti che ne consentono l’installazione; esso va interposto tra il telescopio e il visual-back (o il diagonale).

Secondo il costruttore, questa tipologia di filtro ha come compito primario il “sigillo” dello schema ottico, al fine di impedire l’ingresso di polvere e/o corpi estranei all’interno dello stesso.

Il filtro 1 A viene solitamente utilizzato in fotografia come protezione delle lente frontale degli obiettivi e per eliminare i raggi UV oltre a una piccola parte di blu (490 nanometri) allo scopo di incrementare la nitidezza apparente nelle riprese all’esterno su diapositiva.

Stando alla teoria se questo filtro venisse abbinato ad un rifrattore acromatico potrebbe ridurre avvertibilmente il cromatismo residuo.

 

IL TEST

Nonostante abbia avuto in prova questo filtro per oltre 2 mesi, non mi sembra di averne rilevato eventuali qualità ottiche salienti; il filtro è sostanzialmente neutro e non si intravedono ne incrementi di contrasto né tantomeno dominanti cromatiche, salvo un leggero miglioramento delle immagini durante osservazioni diurne. Lo spesso chassis dovrebbe causare un aumento del tiraggio poco superiore ai 10mm e di conseguenza un leggero incremento della focale equivalente ma all’atto pratico ciò è inavvertibile.

Nelle osservazioni planetarie ho notato che la presenza del filtro può innestare (a seconda degli oculari impiegati) delle immagini fantasma mentre nelle osservazioni lunari si ha a che fare con un leggerissimo calo di contrasto.

Nessun problema nelle osservazioni deep sky.

 

CONCLUSIONI

Fondamentalmente questo filtro è utile sono se si volesse preservare dalla polvere il tubo ottico in quanto otticamente parlando non è apprezzabile alcun beneficio; il prezzo poi non è propriamente economico.

 

La carta di identità:

Modello: Filtro skylight 1 A per cella SCT

Produttore: Meade instrumente Corporation, Irvine CA USA

Importatore per l'Italia: Focas f.lli Taddei, Firenze

Prezzo: Euro 93

Diametro innesto: Filettatura cella posteriore SCT

Lunghezze d’onda certificate: Nessuna, dichiarato tipo 1 A fotografico


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