Riforma
Moratti/1: conto alla rovescia per l'attuazione
Newsletter di Tuttoscuola - N. 92, 3 marzo
2003 http://www.tuttoscuola.com
Se
non vi saranno al Senato colpi di scena, tra pochi
giorni la delega
in
materia di norme generali sull'istruzione sara'
legge dello Stato.
La
pubblicazione in Gazzetta ufficiale
dovrebbe avvenire entro la
meta'
di marzo.
Da
quel momento, il ministro Moratti avra' 90
giorni di tempo per
costruire
il piano finanziario a sostegno della “sua”
riforma e poi
farlo
approvare dal Governo prima
dell'inizio del nuovo anno
scolastico.
Dovra' anche definire i decreti legislativi
(almeno quelli
che
servono per far partire il nuovo sistema),
ma sara' proprio il
piano
programmatico di interventi
finanziari il vero test di
credibilita'
politica del Governo, perche' lo
stesso condizionera'
tutto
il processo d'attuazione della riforma.
La
questione riforma richiede dunque un quadro
organico d'interventi.
Le
materie oggetto del piano sono elencate nel
primo articolo della
legge.
Per ognuna di esse dovra' essere
quantificato il costo in
termini
di personale e di strumenti.
Facciamone
un rapido elenco: i costi dei
nuovi ordinamenti (nuove
discipline,
riconversione dei docenti,
formazione in servizio ed
iniziale
del personale), per lo
sviluppo e la valorizzazione
dell'autonomia
scolastica; per l'istituzione del Servizio
nazionale di
valutazione
del sistema e per lo sviluppo e l'alfabetizzazione
nelle
tecnologie
informatiche; le spese per la valorizzazione
di tutte le
professionalita'
impegnate nella scuola; per ripristinare il
rimborso
delle
spese di autoaggiornamento dei
docenti; per l'orientamento
contro
la dispersione scolastica; per lo sviluppo
dell'istruzione e
formazione
tecnica superiore; per la
promozione dell'apprendimento
lungo
tutto l'arco della vita. Infine, materia di
attualita', la spesa
per
gli interventi di adeguamento
delle strutture di edilizia
scolastica.
Con
il piano programmatico finanziario, destinato a
impegnare risorse
cospicue
forse per almeno un quinquennio, il Governo a
giugno dovra'
dimostrare
con i fatti quanto senta
effettivamente “suo” questo
impegnativo
progetto di riforma del
sistema di istruzione e di
formazione.
Il “redde rationem” e' vicino.
Riforma
Moratti/2: il coinvolgimento di tutti, una scelta
obbligata
Ma
l'attuazione della riforma
non dipende solo dall'aspetto
finanziario.
Investe prioritariamente il rapporto tra
maggioranza ed
opposizione,
che dovrebbe caratterizzarsi per
il futuro per un
comportamento
non tattico, ma trasparente ed esplicito, da
parte del
Governo.
D'altra parte un evento cosi' importante per il
Paese non si
puo'
consumare in un clima di estraneita'
del mondo della scuola,
dell'universita'
e della cultura.
Molto
insomma resta da fare, soprattutto in termini di
coinvolgimento
della
comunita' educativa e sociale. Il ministro si
dovrebbe adoperare
per
realizzare attenzione e
condivisione intorno al
progetto.
Andrebbero
insomma costruite le condizioni
perche' i punti deboli
della
riforma possano essere superati o attenuati
con il confronto
delle
idee e delle proposte.
In
altri termini, nel governo della riforma va
favorito l'approccio
dinamico,
va garantita e preservata la
responsabilita' dei diversi
soggetti
coinvolti (Amministrazione centrale e regionale,
enti locali,
famiglie,
studenti, istituzioni scolastiche,
docenti, organismi
sociali
etc.), in una cornice di finalita'
condivise. Questo e' il
respiro
strategico richiesto da una riforma che
nascendo debole (e'
stata
approvata a colpi di maggioranza e di
ordini del giorno) ha
bisogno
di acquisire credibilita' ed efficacia
attraverso un forte
processo
di implementazione.
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