Tagli
del 15 per cento al bilancio dell'Istruzione
Tecnica
della Scuola - 9 dicembre 2002
di
Giuseppe Guzzo
Tempi
duri per il futuro della scuola italiana. Continua
da parte del governo la richiesta di sacrifici.
Mentre si attende la definizione del contratto dei
docenti da tempo scaduto, altri tagli sono stati
annunciati al bilancio della scuola.
Il decreto taglia spese del Ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti, ha ridotto
bilancio dell'istruzione, del 15%, quasi 800
milioni di euro.
Al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca, il bilancio per il 2003 è stato
perciò ridotto di conseguenza sulla base della
delle disponibilità.
In particolare la spesa per il funzionamento
amministrativo e didattico, prevista in 286
milioni di euro, è stata ridotta di 56 milioni di
euro. Quella per l'igiene e la sicurezza, prevista
in 20,76 milioni di euro è stata ridotta di 17,88
euro. Quella per l'aggiornamento e la formazione
che era di 64,99 milioni di euro, è stata ridotta
di 44,79 milioni di euro.
È stato anche dimezzato il capitolo relativo ai
contributi alle scuole non statali che era di 418
milioni di euro.
I tagli creeranno non pochi problemi atteso che
molte scuole, ad anno scolastico abbondantemente
iniziato, avevano già impegnato le spese e che si
vedranno costrette a rivedere, per indisponibilità
di finanziamenti, quanto programmato nel campo dei
capitoli relativi.
I tagli alle spese della scuola non statale,
inoltre, compromette i finanziamenti soprattutto
alle scuole materne non statali, la maggior parte
delle quali oggi sono divenute paritarie.
Viene, come è facile intuire, compromesso il
funzionamento e l'efficacia della legge sulla
parità scolastica, approvata dalla maggioranza
legislativa di centro sinistra, ma fatta propria
anche dall'attuale maggioranza governativa.
Viene compromesso, in definitiva, il diritto alla
libertà di scelta dei genitori.
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