Supplenti,
graduatorie da rifare
Istruzione - Il ministero si adegua alla sentenza
del Tar e azzera il bonus di 18 punti per i
precari storici
Il
Sole 24 Ore– 24 luglio 2003
ROMA - Colpo di spugna del l'Istruzione sui 18
punti di bonus attribuiti ai precari
"storici" della scuola proprio dal
ministero. Il Miur ha scelto di adeguarsi alla
decisione del Tar Lazio, che ha accolto i ricorsi
dei diplomati nelle Ssis (Scuole di
specializzazione all'insegnamento secondario)
contro, appunto, il bonus di 18 punti concesso ai
vecchi precari dal ministero per tentare di
riequilibrare i 30 punti incassati dai "sissini"
al termine dei due anni di corso. Il Tar, in
sostanza, ha bollato i 18 punti come "atto
arbitrario". Con una circolare inviata ieri
ai direttori regionali e firmata dal capo
dipartimento, Pasquale Capo, il Miur, tenuto conto
della sospensiva concessa dal Tar e «della
ristrettezza dei tempi a disposizione rispetto
all'effettuazione delle operazioni relative
all'avvio dell'anno scolastico, in attesa
dell'appello proposto al Consiglio di Stato si
vede indotto a dare esecuzione alle sentenze del
Tar». «Si rende necessario - si legge ancora
nella circolare - procedere all'immediata
rettifica delle graduatorie permanenti con
l'eliminazione dei punti aggiuntivi (18) assegnati
agli aspiranti inseriti in terza fascia e in
possesso di abilitazione diversa dalla
specializzazione Ssis, nonché agli stessi
specializzati Ssis per le abilitazioni dichiarate
corrispondenti». Il documento del Miur entra nel
dettaglio anche per quanti, in possesso della
specializzazzione Ssis, hanno usufruito
dell'opzione che permetteva di incassare il bonus
in presenza di un punteggio più favorevole
nell'accumulo dei punti. In pratica, se la somma
degli anni di servizio prestato durante i due anni
di corso era superiore ai 30 punti: 18 (bonus) +
24 (12 + 12 per i due anni di servizio) = 42
punti. «Nel caso in cui gli specializzati Ssis si
siano avvalsi della possibilità di opzione -
specifica la circolare - dovrà essere
ripristinato, nei confronti degli stessi, il bonus
di 30 punti con la conseguente preclusione dei
servizi prestati nel biennio corrispondente alla
durata del corso di specializzazione». La
decisione del ministero ha provocato la levata di
scudi sindacale. Il primo a reagire è stato
Fedele Ricciato, segretario generale dello
Snals-Confsal: «Esprimiamo totale dissenso sulla
scelta operata dal ministro Moratti di abbandonare
il principio di mantenere nelle graduatorie
permanenti un giusto equilibrio tra valorizzazione
del requisito del servizio e un corretto
riconoscimento dei titoli di accesso». Gli fa eco
la Cisl scuola: «È una scelta - si legge in una
nota - che mette in discussione la credibilità
della politica scolastica di questo governo e di
questo ministero. Da ben tre anni ai precari è
negata la certezza del diritto e sono, loro
malgrado, protagonisti di un'assurda vicenda
caratterizzata da ripetuti e contraddittori colpi
di scena». Secondo la Gilda degli insegnanti «è
una decisione incredibile». E il coordinatore
nazionale Alessandro Ameli aggiunge: «Sospettiamo
che ci sia una volontà politica particolarmente
punitiva nei confronti del precariato storico. Le
reazioni saranno molto forti». Enrico Panini,
segretario generale della Cgil scuola, dichiara:
«La scuola è di nuovo nel caos: a questo punto
l'amministrazione scolastica procederà alla
modifica della terza fascia delle graduatorie
permanenti, bloccando le operazioni delle nomine
che in alcune province erano già state avviate».
LUIGI ILLIANO
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