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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

Formazione, scatta il «doppio canale»

 

Sole 24 ore - 20 febbraio 2003

 

ROMA - La formazione professionale si emancipa dal ruolo di «sorella minore». La novità più importante contenuta nel testo di riforma del sistema scolastico è la possibilità per i giovani di compiere il secondo ciclo di istruzione non solo nei licei, ma anche nella formazione. È il cosiddetto «doppio canale». Non c'è separazione tra istruzione e formazione professionale, ma i due percorsi, nel disegno della Moratti, rientrano in un sistema unitario mirato «all'apprendimento e all'arricchimento della persona». A 14 anni, dopo l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo, lo studente può scegliere tra due percorsi di studio: i licei e la formazione professionale. Quest'ultimo percorso ha una durata variabile, da un minimo di tre a un massimo di cinque anni. Dopo tre anni si ottiene una prima qualifica, riconosciuta a livello nazionale ed europeo e direttamente spendibile nel mondo del lavoro. Se lo studente decide di continuare a studiare, può conseguire ulteriori qualifiche, che gli permettono di trovare un'occupazione o accedere ai corsi di formazione professionale superiore (gli Ifts). Dopo quattro anni di formazione professionale, lo studente può anche decidere di iscriversi all'università, ma solo dopo aver frequentato un quinto anno di preparazione all'esame di Stato. Sono ammessi anche i "ripensamenti". La riforma, infatti, introduce le cosiddette «passerelle», che danno la possibilità di passare dal liceo alla formazione e viceversa, attraverso un sistema di riconoscimento dei crediti formativi acquisiti. Il meccanismo sarà definito nell'attuazione della legge. AL.TR.

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