Ma
perché i sindacati confederali continuano a
mantenere fra gli iscritti anche i dirigenti
scolastici ?
Pavone
Risorse - maggio
2003
Sassolini
di Reginaldo Palermo
micro-editoriale
del 1 maggio 2003
Il
no generalizzato dei sindacati sulla bozza di
articolato contrattuale proposta dall'Aran era
sostanzialmente scontato e sotto certi aspetti
doveroso: per ottenere il massimo possibile è
evidente che in prima battuta i sindacati non
possono che dimostrarsi insoddisfatti; sono le
regole del gioco.
Comprensibilissimo il no di Cobas, Unicobas, Gilda
e di tutto il sindacalismo di base sulle proposte
dell'Aran relative alla questione delle relazioni
sindacali di istituto e al ruolo del dirigente
scolastico: da sempre i sindacati di base
considerano presidi e direttori didattici come
autentici nemici di bidelli, insegnanti e
personale amministrativo.
Meno comprensibile è che su questo punto i
sindacati confederali stiano assumendo posizioni
analoghe. Le spiegazioni sono molteplici (per
esempio potrebbe esserci il tentativo di
accattivarsi le simpatie dei movimenti di base, in
modo da non perdere ulteriore terreno rispetto a
Cobas, ecc...).
Ma c'è anche una spiegazione empirica: i
confederali hanno fra i loro iscritti alcune
migliaia di dirigenti scolastici e quindi hanno
conoscenza diretta di fatti e persone; inoltre i
dirigenti scolastici sono ampiamente presenti
nelle diverse segreterie nazionali, in qualche
caso anche con posizioni di grande rilievo.
Insomma i confederali sanno benissimo - perché li
conoscono direttamente - che i dirigenti
scolastici - sono soggetti molto inaffidabili ed
è bene tenerli rigorosamente sotto controllo.
Ciò che a questo punto risulta del tutto
incomprensibile è un'altra questione: ma perché
i confederali si ostinano ad accettare anche i
dirigenti scolastici fra i loro iscritti ?
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