IL COLPEVOLE SILENZIO DELLA CATEGORIA

 

Lettera di Roberto Archi del 18 dicembre 2001

 

Caro Quintavalla,

oltre al danno, anche la beffa. Niente contratto, niente libro tuo, sudatissimo  e attesissimo,  in diffusione tra il silente popolo dei dirigenti scolastici, tali solo nelle agonie del defunto governo di centro sinistra come nel "di voi non me ne può fregar di meno" vigliaccamente riservatoci da questo governo. Non so tu, non so Rembado (i Confederali e lo SNALS non li considero poichè nelle trattative decentrate mi definiscono sempre "controparte") ma io sono molto incazzato.Anche per i soldi, certo; erano già una miseria offensiva e ben lontana dal dare dignità ad uno status vergognosamente scostato dal ruolo ricoperto , dai compiti e dalle pesantissime responsabilità affidateci (quelle si, con rapidità e solerzia invidiabili per il costume italico). Ma ancor di più per essere stato buggerato dalle promesse fasulle di Valentina Aprea (lo stipendio da Sottosegretario e da deputato le ha fatto scordare il salario "albanese" di quando faceva la direttrice didattica) ed essere trattato come il più insignificante, inutile ,inoffensivo ed addomesticabile membro (nel senso di pirla) tra i membri di una silenziosa e rassegnata categoria; talmente rassegnata e disgregata da essere prona ad ogni raglio romano. In 27 anni che faccio sto mestiere , ho la soddisfazione di vedere qualche mio insegnante portarsi a casa più lenticchie di me; presto vedrò anche qualche bidello visto quanto sono in grazia sindacale. I 3.400.000 netti mensili del sottoscritto hanno fatto pure ridere  il tornitore extracomunitario che mi ha sistemato un pezzo di cancello. Dopo 5 anni che è in Italia intasca 3.500.000 netti più il fuori busta.

So che Reginaldo Palermo mi suggerirebbe subito la quiete consolante di un mediatore culturale! Ma non devo spingermi a tanto; mi basta quardare , membro tra i membri (senza tralasciare le statiche membre) la quiete silente e persuasa di una categoria (?) tanto ignorata ed innocua da poter consolarsi con un "basta che non mi picchino". Davvero la dirigenza scolastica dell'autonomia ,. incapace di guarire dalla sindrome del cocker, sta palesemente incubando la sindrome del coniglio.

 

                                                            Roberto Archi - Dirigente Scolastico

                                                            dell'Istituto Comprensivo del Po

                                                             OSTIGLIA (Mantova)