Lettera
aperta e polemica tra i sindacati e i presidi
Messaggero Veneto - 5 marzo
2003
Botta e risposta tra sindacati separati a scuola.
Da una parte l’Associazione nazionale presidi
che rilancia la campagna iscritti al settore
docente, dall’altra i confederali che ribattono
picche: dopo la secca risposta di Cisl arriva lo
sdegno di Cgil provinciale.
«La lettera aperta ai docenti italiani firmata
Anp per sollecitarli alla delega sindacale mostra
il vero volto dell’associazione — va
all’attacco il cigiellino Gianfranco
Dall’Agnese —. L’obiettivo è quello di
spaccare, dividere e mettere l’una contro
l’altra le varie professionalità. I dirigenti
fanno marcia indietro e cercano interlocutori
negli insegnanti, dopo che sdegnosamente ne hanno
preso le distanze scindendo le due aree
contrattuali? Anp costruisce da 15 anni un
progetto di scuola in cui i dirigenti hanno
sovranità amministrativa, gestionale, gerarchica
e autoritaria. Con chiari fini della scuola
azienda che assume e licenzia il personale, dopo
avere ottenuto la discrezionalità della scelta
(scippata al collegio docenti) di collaboratori e
vicari. Questo, in piena sintonia con le
intenzioni del Governo e del ministro Moratti».
Critiche al vetriolo. Anp è un’associazione che
in 15 anni ha raggiunto i poteri forti della
managerialità a scuola: rappresenta il 50 per
cento a livello nazionale della categoria, a
Pordenone conta 18 iscritti su 49 dirigenti. Ha
spianato la strada a una gestione dell’agenzia
formativa per alcuni aspetti formato fotocopia di
quella aziendale. Non a caso, la rivendicazione
contrattuale è di ottenere l’omogeneità di
trattamento con i manager della pubblica
amministrazione. E su questa linea fece scalpore
la proposta avanzata al governo dell’Ulivo di
assumere i docenti per chiamata diretta del
dirigente, poi congelata dall’allora ministro
Berlinguer.
«Non arriva nemmeno una critica al taglio degli
organici e delle risorse inflitti alla scuola —
conclude Dall’Agnese — dal quartier generale
Anp. Come mai?».
Non perde l’aplomb il presidente provinciale di
Anp Stefano Vicenzotto, pronto a ribattere. «La
lettera aperta del responsabile nazionale Rembado
era diretta a figure specifiche della scuola come
vicari, funzioni obiettivo, collaboratori —
specifica il dirigente dell’Ipsia Zanussi di
Pordenone —. Ci rivolgiamo a questi docenti
perché potrebbero essere i dirigenti della scuola
futura, non mi risulta invece che si trattasse di
un’invocazione agli insegnanti. Per quanto
riguarda il silenzio rispetto ai tagli alle
risorse, credo sia facile notare come non hanno
reagito in tanti, contando anche i tesserati di
Anp che vantano anche la tessera di Cgil scuola.
Per quanto mi riguarda, credo che il taglio delle
risorse crei grossi problemi. Per esempio, nel
settore Ipsia i progetti della cosiddetta terza
area di formazione professionalizzante saranno
conclusi grazie all’aiuto delle aziende private
del Pordenonese. I problemi ci sono e li
dichiariamo». (c.b.)
|