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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

 

Scuola: manca la copertura, slitta la riforma dei cicli

Gazzetta di Parma - 8 febbraio 2003

DALLA REDAZIONE ROMANA


ROMA - Slitta alla prossima settimana l'avvio alla Camera dell'esame della riforma della scuola targata Moratti. L'approdo in Aula è stato rinviato di qualche giorno, così come l'esame delle pregiudiziali di incostituzionalità presentate dall'Ulivo e dal Prc, ufficialmente per ragioni tecniche.

Ma la legge, che fino a mercoledì sembrava aver messo le ali, si sarebbe invece bloccata per difficoltà di copertura finanziaria. E le polemiche - anche dopo l'approvazione del testo nella versione licenziata dal Senato - non si arrestano. Mancherebbe infatti il parere della Commissione bilancio, proprio per quella che è stata definita una legge epocale: il testo è blindatissimo e inaccessibile, dicono le opposizioni, «portato avanti nel totale disprezzo del Parlamento», tuona Alba Sasso, componente Ds in commissione Cultura.

L'imperativo «fare in fretta» - per evitare che la legge delega torni in Senato con il rischio di fare la fine della riforma Berlinguer, approvata alla fine della scorsa legislatura e bloccata dal governo Berlusconi - ha spinto a rendere inattaccabile la legge: congelati i circa 700 emendamenti dell'opposizione, saranno presentati semplici ordini del giorno che dovranno comunque essere vincolanti per il governo.

Ma è tutto il mondo dell'istruzione a essere in ebollizione. Anche il settore universitario è in fermento, con il ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti che avrebbe deciso di raddoppiare le ore di lezione (da 60 a 120) dei docenti, anche se l'orario di impegno complessivo (350 ore) dovrebbe restare invariato. Ogni professore dovrebbe fare due corsi anziché uno. Il progetto, presentato dalla Moratti lo scorso 24 gennaio, si tradurrà in breve tempo in una proposta normativa.

Questa la nuova «intelaiatura» degli atenei. Secondo le ipotesi allo studio, i concorsi andrebbero fatti ogni due anni, destinati ai professori ordinari e agli associati. Per accedere alla carriera accademica, il primo passo sarà il superamento di prove e la valutazione, sulla base di titoli, da parte di una commissione nazionale, che redigerà una lista di idonei.

Attingendo alla lista nazionale, gli atenei chiameranno i docenti che avranno un contratto triennale rinnovabile per un secondo triennio. Scaduto il contratto, il docente sarà valutato dall'ateneo che deciderà se offrirgli un contratto a tempo indeterminato.

Quanto al raddoppio del monte ore destinato solo alla didattica, anche se non è dichiarato ufficialmente, c'è l'intrinseco obiettivo di combattere l'assenteismo dei docenti universitari a lezione.

Intanto l'Italia incassa la promozione della Commissione europea sul proprio programma in materia scolastica, presentato in vista del semestre italiano di presidenza dell'Ue che avrà inizio a luglio. Tra gli obiettivi prioritari spiccano l'aumento delle risorse destinate alla scuola, l'accento sulla qualità dell'istruzione, la lotta all'abbandono degli studi e l'avvio di una più ampia cooperazione con l'area mediterranea nel campo dell'istruzione.

Elisabetta Martorelli

 

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