COORDINAMENTO
DIRIGENTI SCOLASTICI CGIL-CISL-Uil MILANO E
PROVINCIA
MANIFESTO
PER UNA SCUOLA SICURA
Alle
istituzioni, alle forze politiche e sindacali,
alla cittadinanza.
SCUOLE
E SICUREZZA: LO STATO DELLE COSE
Il
punto da cui partire è lo stato degli edifici e
delle strutture scolastiche. Il dato di realtà,
incontrovertibile, sotto gli occhi di tutti, è
che le scuole a Milano e provincia non possono
generalmente essere considerate
"sicure". La stragrande maggioranza
degli edifici NON è a norma di sicurezza. Non
solo: gli edifici non sono "adeguati"
neppure rispetto la normativa antecedente il D.Lgs.
626/1994, vale a dire rispetto quanto prevede il
DPR 547 del 1955. Negli ultimi anni inoltre gli
interventi di manutenzione ordinaria sono
diventati sempre più carenti, per non dire
inesistenti .
La
competenza degli interventi di manutenzione
straordinaria ed ordinaria in materia di edilizia
scolastica è dell'ente locale,
proprietario degli immobili. Costituiscono
precisi obblighi di legge per i Comuni (o per la
Provincia) non solo i lavori edilizi di una certa
importanza, gli interventi strutturali e gli
adeguamenti degli impianti elettrici, termici,
ecc. ma anche la manutenzione ordinaria, nonché
la fornitura delle varie certificazioni di idoneità,
agibilità e conformità. Deve essere chiaro
pertanto che se vi sono ritardi, carenze,
inadempienze nello stato di conservazione degli
edifici scolastici e delle strutture la
responsabilità primaria è dell'ente locale,
poiché questi adempimenti sono di sua stretta
competenza. Così come spetta all'Amministrazione
locale mettere a norma di sicurezza gli edifici
(la scadenza di fine 2004 vale solo per
l'adeguamento degli edifici scolastici alla
particolare normativa antincendio del 1992, non
per tutti gli altri adempimenti previsti).
I
dirigenti scolastici in questi anni hanno
continuamente segnalato la necessità e l'urgenza
di diversi interventi manutentivi, così come
hanno inviato agli Enti locali documenti di
rilevazione dei rischi con l'indicazione
dettagliata delle opere necessarie. Non solo:
hanno denunciato più volte le carenze degli
interventi di manutenzione ordinaria nelle scuole,
sempre più rarefatti, così come hanno richiesto
a più riprese di acquisire finalmente agli atti
della scuola le certificazioni necessarie (in
molti casi agli atti delle Direzioni vi è
soltanto il NOP, Nulla Osta Provvisorio dei Vigili
del Fuoco, mancano tutte le altre certificazioni
di idoneità e agibilità…).
In
questo contesto sono allora preoccupanti e
fuorvianti alcune iniziative intraprese da organi
di controllo (Vigili del Fuoco, ASL, Ispettorato
del lavoro) nei confronti dei dirigenti
scolastici, individuati quali "datori di
lavoro" e quindi, in quanto tali,
"responsabili". Occorre infatti
sottolineare che non solo il dirigente scolastico
è un "datore di lavoro atipico",
non assimilabile al dirigente d'azienda o di altri
settori lavorativi, ma soprattutto che non è
proprietario degli immobili né responsabile
appunto del loro stato. Ribadiamo ancora una volta
che lo stato degli edifici scolastici (le carenze
strutturali, le situazioni che non sono a norma di
sicurezza, ecc.) dipende da inadempienze dell'ente
locale. Questa situazione è la causa prima di
incidenti che si possono verificare, di elementi
di rischio esistenti, in una parola della mancanza
di sicurezza!
I
dirigenti scolastici sono i primi a denunciare lo
stato di incuria e/o insicurezza di molti edifici
e strutture scolastiche e a chiederne con forza la
messa a norma nei tempi più rapidi possibili.
Sottolineiamo al tempo stesso, a scanso di
equivoci, che la "sicurezza delle
scuole" non è un problema esclusivo o
"privato" del dirigente scolastico:
avere scuole modernamente attrezzate, funzionali,
rispondenti alle norme europee di sicurezza, ben
arredate, accoglienti e non fonti potenziali o
reali di pericolo e/o fatiscenti è prima di tutto
un diritto degli alunni e dei cittadini. A maggior
ragione se si tratta di scuole pubbliche, il cui
corretto funzionamento deve essere garantito dallo
Stato e dalle sue articolazioni territoriali.
COSA
CHIEDONO I DIRIGENTI SCOLASTICI ?
ALL'AMMINISTRAZIONE
LOCALE
Innanzi
tutto si chiede di garantire la necessaria e
continua manutenzione ordinaria. La mancanza di
interventi di manutenzione ordinaria (serramenti,
servizi igienici inadeguati e in pessimo stato di
conservazione, infiltrazioni dal tetto, impianti
elettrici vetusti, dotazioni di arredi antiquate e
insufficienti, ecc.) costituisce un elemento di
rischio ambientale costante, quotidiano, per
la salute e la sicurezza di alunni e operatori
scolastici. La mancanza della manutenzione
ordinaria comporta inevitabilmente il progressivo
deterioramento delle condizioni degli edifici.
Per
quanto riguarda la manutenzione straordinaria (e
quindi l'adeguamento delle strutture al D.Lgs.
626/94) siamo ben consapevoli che si tratta di
interventi che richiedono tempi lunghi: proprio
per questo chiediamo che vengano programmati per
tempo, considerando la scadenza prevista di fine
2004. E' necessario che gli Enti locali
predispongano un piano di interventi (qualità e
quantità degli interventi necessari, tempi,
modalità operative, ecc.) nelle varie scuole,
partendo da una analisi e da un'attenta verifica
delle condizioni di partenza, cioè dalla
conoscenza dello stato "attuale".
Abbiamo la netta sensazione che questo Piano di
intervento organico stenti a decollare e che
si confidi piuttosto nell'ennesima deroga, in un
rinvio della scadenza prevista del 2004. Questo
non può costituire un alibi, a nostro avviso, per
ritardare, colpevolmente, l'attuazione degli
interventi necessari a partire dalle situazioni di
maggior gravità e rischio per gli alunni e
l'utenza.
Gli
Enti locali devono fornire quanto prima possibile
alle scuole la certificazione necessaria già in
loro possesso (impianti termici, impianti
elettrici, ecc.) e attrezzarsi a fornire quella
mancante relativa alle condizioni di idoneità e
agibilità dei locali e delle strutture (es.
refettori, palestre, ecc.), approvata dagli enti
preposti (ASL, Vigili del Fuoco).
ALL'AMMINISTRAZIONE
SCOLASTICA
L'Amministrazione
scolastica, su temi rilevanti come la sicurezza
degli edifici e delle strutture, non può lasciare
le singole scuole da sole, sulla base di una
distorta e impropria concezione dell'autonomia
scolastica. L'autonomia scolastica può certamente
consistere nell'individuazione puntuale e nella
segnalazione delle varie e specifiche situazioni
da parte delle singole scuole, ma la problematica
nel suo complesso, relativa ai rapporti fra le
varie istituzioni (scuola, ente locale, ASL,
Vigili del Fuoco, Ispettorati vari) va affrontata
centralmente da parte del Centro Servizi
Amministrativi (ex Provveditorato) e/o della
Direzione Regionale sia sul piano della contrattazione
integrativa con le rappresentanze sindacali
(applicazione art.7 comma 2 del CCNL V Area) sia
in termini di confronto diretto, concertazione,
ricerca di protocolli d'intesa che valgano
per tutte le istituzioni coinvolte e per tutte le
scuole. Troppo poco è stato fatto fino a questo
momento. Non basta qualche sporadico corso di
formazione/informazione (pure indispensabile) sul
D.Lgs. 626: l'Amministrazione scolastica deve
prendere iniziative concrete, in più direzioni.
In
particolare in una metropoli come il Comune di
Milano è necessario che il CSA promuova
direttamente e favorisca incontri con l'ente
locale finalizzati alla definizione di accordi
quadro sulle modalità di intervento nella
gestione degli immobili di proprietà comunale,
nell'esercizio delle attività e
nell'individuazione delle responsabilità dei vari
soggetti. Segnatamente:
responsabilità
in merito alla fornitura, alla installazione, alle
revisioni, ai collaudi, alla manutenzione
ordinaria e straordinaria per quanto riguarda
l'ente locale proprietario degli immobili (con
definizione delle modalità operative e dei tempi)
responsabilità
in merito alla sorveglianza del mantenimento delle
condizioni di esercizio, alla
formazione/informazione del personale, alle prove
di evacuazione degli edifici (modalità e
periodicità) da parte del dirigente scolastico,
responsabile dell'istituzione e delle attività in
esso svolte.
A
livello comunale e regionale (quindi sia CSA che
Direzione Regionale) si deve avviare un confronto
con i vari enti di controllo (ASL, Vigili del
Fuoco, Ispettorati) allo scopo di definire con
chiarezza quali sono gli adempimenti che possono
ragionevolmente essere richiesti alle scuole ed ai
dirigenti scolastici e quali invece no, in quanto
di competenza dell'ente locale proprietario degli
immobili cui vanno ricondotte le relative
responsabilità.
E'
interesse di tutti avviare un serio percorso di
adeguamento delle scuole alle norme di sicurezza.
E' soprattutto interesse dei cittadini (alunni,
famiglie) e dei lavoratori della scuola operare in
un ambiente salubre e sicuro. Per questo si
attiveranno i dirigenti scolastici. Per tutelare
non solo se stessi, ma soprattutto l'intera
comunità scolastica. Per respingere
l'attribuzione indebita di responsabilità in
ambiti che non sono di loro competenza, ma
soprattutto perché gli adempimenti previsti dal
D.Lgs. 626 e gli interventi necessari vengano
effettuati, conditio sine qua non per avere scuole
sicure.
Milano,
19.2.2003
|