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Sito telematico dedicato all'informazione, al confronto, al dibattito sui problemi connessi con il primo CONTRATTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI – a cura del D.S. Paolo Quintavalla  in servizio presso la Direzione Didattica 3° Circolo di Parma - In Rete dal maggio 2000 –

 

 

 

 

 

DirScol e valutazione: prosegue la concertazione

Il resoconto dell'incontro - svoltosi ieri al MIUR - concernente i Dirigenti Scolastici, in materia di:
valutazione

trattamenti pensionistici

 Fonte: sito web Cisl Scuola - 24 aprile 2003  

Si è svolto ieri, 23 aprile, il preannunciato incontro al MIUR avente all'o.d.g. due distinte questioni:

  • la contestazione della nota operativa EDS sul trattamento pensionistico dei Dirigenti Scolastici
  • la prosecuzione, in sede concertativa, del confronto sul Documento concernente i "Criteri generali per la valutazione della prestazione dei dirigenti scolastici".

La prima questione riguarda fondamentalmente la mancata inclusione dell'I.I.S tra le voci stipendiali concorrenti alla determinazione della base pensionistica, sulla quale si applica la maggiorazione del 18%.

Su questa materia l'INPDAP, attraverso l’Informativa n. 21 dello scorso 14 marzo - facendo esplicito riferimento alla procedura S7 contenuta nel supporto magnetico predisposto dal MIUR per il tramite dell'EDS - ha impartito alle sedi periferiche un indirizzo operativo tendente ad escludere, per le pratiche pensionistiche con decorrenza diversa dal 1° settembre 2003, l'Indennità Integrativa Speciale dalla maggiorazione del 18%, disponendo quindi un’ingiustificata e illegittima discriminazione dei pensionati 2001 e 2002, cui invece deve essere integralmente applicato il CCNL 1° marzo 2002.

Ciò "in attesa di ulteriori indicazioni in merito".

Come CISL Scuola - denunciando l'infondatezza e l'arbitrarietà sia della nota operativa dell'EDS che del comportamento dell'INPDAP - abbiamo preteso un intervento urgentissimo del MIUR, cui compete la diretta responsabilità della corretta applicazione del CCNL, per l'immediato ripristino delle procedure di computo della base pensionistica da erogare ai pensionati 2001 e 2002.

In tal senso, abbiamo preso positivamente atto dell'impegno dell'Amministrazione (che ci riserviamo, naturalmente, di verificare) di attivarsi affinché ai dirigenti scolastici sia garantito lo stesso trattamento pensionistico riservato ai dirigenti amministrativi delle altre aree contrattuali, essendo del tutto analoghe le disposizioni sancite dai rispettivi contratti, anche per quanto concerne il trattamento pensionistico della retribuzione accessoria.

Abbiamo, inoltre, nuovamente sollecitato l'emanazione della Circolare contenente i necessari chiarimenti agli Uffici scolastici regionali sulle materie analiticamente indicate nel precedente messaggio del 17 aprile 2003, il cui annuncio ha momentaneamente bloccato le procedure di erogazione della retribuzione di posizione spettante; ciò, di conseguenza, ha dilatato ulteriormente i tempi di applicazione del CCNL, provocando indignazione e sconcerto in Categoria.

* * * * *


Sulla ”valutazione”, l'Amministrazione ha presentato un nuovo Documento (il cui testo è rinvenibile nel “file” allegato) - "rielaborato a seguito dell'incontro del 16 aprile 2003" - che pur accogliendo alcune osservazioni delle OO.SS. rappresentative, insiste ancora sulla previsione di tre livelli di standard (da migliorare, di apprezzamento, di eccellenza), determinati per ciascuna delle previste 5 o 6 aree di valutazione sulla base dei "risultati conseguiti" e della "significatività e coerenza dei risultati rispetto agli obiettivi raggiunti " (?), cui correlare le percentuali di differenziazione della retribuzione di risultato.

Abbiamo apprezzato, come CISL Scuola la disponibilità dialogica dell'Amministrazione, che si rende pienamente conto dei rischi di imporre un modello valutativo non condiviso e quindi rifiutato dalla Categoria; abbiamo riaffermato, tuttavia, la netta contrarietà all'introduzione di qualsiasi modello valutativo che non sia inizialmente proposto in via sperimentale, e quindi aperto a tutti gli "aggiustamenti" in progress suggeriti dalla concreta esperienza sul campo, e che non possa - conseguentemente - produrre effetti differenziati, salvo in caso di esiti negativi, certificati a conclusione delle procedure di garanzia previste dall'art. 27 del CCNL.

In sostanza si è approdati ad alcune sostanziali condivisioni:

  • la procedura valutativa deve essere avviata nell'anno scolastico 2003/04
  • la base per definire il modello valutativo può essere identificata nel report finale della ricerca condotta dall'Università "Bicocca" di Milano, opportunamente semplificata
  • la valutazione non deve avere preminenti ed esclusive finalità selettive/sanzionatorie/discriminatorie bensì proporsi quale strumento di individuazione di eventuali "carenze" negli approcci gestionali alle varie aree di attività, individuate - a partire da un responsabile e consapevole esercizio di autovalutazione - in relazione all'espletamento delle funzioni dirigenziali scolastiche
  • il processo valutativo deve essere accompagnato e sostenuto dall'attivazione di specifiche iniziative formative che vedano contestualmente coinvolti valutatori e valutandi e deve essere oggetto di periodiche e costanti azione di monitoraggio.

Noi sosteniamo che la dicitura proposta dall'Amministrazione "in prima applicazione" sia sostituita o integrata da "in via sperimentale".

Siamo contrari, fino alla conclusione della fase sperimentale, alla differenziazione retributiva legata agli standard, in alternativa ai quali proponiamo due soli livelli: positivo/negativo.

Si possono prevedere, nell'ambito di una prestazione positiva, differenziazioni retributive solo in presenza di risorse economiche tali da risultare effettivamente significative e gratificanti e, condizione ancor più decisiva, allorché la sperimentazione sul campo (nel giro di uno o due anni) abbia consentito di testare lo strumento valutativo e si disponga, quindi, di un modello condiviso, di procedure certificate e di uno staff di valutatori adeguatamente formati, riconosciuti e apprezzati.

Sono queste, per noi, condizioni indispensabili per procedere ad una diversificazione degli esiti della valutazione, dai quali possano derivare a più elevati livelli di professionalità riconoscibili effetti giuridici ed economici, in un clima di piena trasparenza, imparzialità e legalità dell'azione amministrativa.

I dirigenti MIUR hanno preso nota delle ulteriori osservazioni delle OO.SS. rappresentative, con l’impegno di una attenta riflessione.

Il successivo incontro, in materia, è stato calendarizzato per martedì 6 maggio 2003

 

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