LA VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI DELLE SCUOLE
Proposta dell'ANP

Fonte: Sito web ANP in data 5.2.2001


Sabato 3 febbraio a Roma, nella sede della CIDA di Via Nazionale 75, si è riunita la Conferenza dei Presidenti regionali dell'Anp.
Nel corso dei lavori, oltre a fare il punto sulle tematiche di maggiore attualità - riforma MPI, contratto, reclutamento, relazioni sindacali di istituto, mobilità, ordinanza incarichi, ecc. - è stata anche presentata l'ipotesi sulla valutazione dei dirigenti delle scuole predisposta dalla presidenza a seguito dell'ordine del giorno del Consiglio Nazionale dell'Anp dello scorso novembre 2000.

"Infine il Consiglio Nazionale ha approvato all'unanimità un O.d.G. sulla questione della valutazione dei dirigenti delle scuole che si riporta integralmente.

"Il Consiglio nazionale dell'ANP, riunito a Chianciano Terme (SI) nei giorni 25 e 26 novembre 2000

VENUTO A CONOSCENZA

delle prime risultanze delle valutazioni dei Capi di Istituto in alcune province;

PRENDE ATTO

della già prevedibile inadeguatezza della scheda di valutazione utilizzata dai Nuclei di valutazione dei Capi di istituto per l'a.s. 1999/2000;

RIBADISCE

la determinazione dei Dirigenti Scolastici di sottoporsi a sistematica valutazione con modalità scientificamente e professionalmente le più adeguate e correlate alla complessa essenza della scuola;

IMPEGNA

la Presidenza Nazionale dell'ANP a:

  1. perseguire con fermezza l'applicazione puntuale ed immediata di quanto previsto dalle norme vigenti in merito alla valutazione dei dirigenti pubblici;
  2. intervenire per modificare radicalmente le modalità di valutazione sperimentate nell'a.s. 1999/2000, alla luce dei limiti presentati dalla vecchia scheda e della necessità di correlarla maggiormente ai profili professionali già definiti dal decreto istitutivo della dirigenza;
  3. elaborare una autonoma proposta ANP di un processo di valutazione coerente con i dettati normativi del D.Lvo. n. 286/99".

La valutazione dei dirigenti delle scuole
Alcuni punti di attenzione


Normativa applicabile

    1. per difetto di giurisdizione: il personale ha mutato qualifica
    2. per mutata natura delle responsabilità, ora regolate dall'art. 21 DLgs 29:
      quindi cadono le CCMM 312/99 e 18/00 e tutta la modulistica relativa

Principi della valutazione


Oggetto della valutazione (DLgs 286 art. 5 commi 1 e 2)


Conseguenze della valutazione

    1. trasferimento ad altro incarico (=altra scuola? altro ufficio dell'amministrazione?) per mancato conseguimento degli obiettivi assegnati o per risultati negativi dell'attività di gestione
    2. esclusione per almeno due anni dal conferimento di incarichi dirigenziali (messa a disposizione) per grave inosservanza delle direttive o per ripetuta valutazione negativa
    3. rescissione del rapporto di lavoro in casi di particolare gravità


Osservazioni


Qualche ipotesi (solo per il 2000-2001, in assenza di contratto)

    1. alcuni punti obbligatori; per esempio:
      1. analisi della situazione di partenza della scuola cui è stato preposto e motivata indicazione delle priorità di intervento adottate
      2. descrizione ragionata della struttura di staff che si è dato
      3. descrizione ragionata delle strutture di controllo interno di gestione da lui istituite
      4. descrizione ragionata delle strutture di monitoraggio attivate relativamente alla qualità dei processi formativi
      5. descrizione ragionata delle iniziative assunte per la collaborazione con altri soggetti del territorio
      6. descrizione ragionata delle iniziative assunte per garantire il diritto all'apprendimento degli studenti
    2. alcuni punti da lui scelti su un elenco; per esempio, tre dei seguenti:
      1. analisi dei rapporti con gli organi collegiali (numero di sedute, proposte formulate dal dirigente con l'indicazione se accolte o meno, proposte adottate su iniziativa degli organi collegiali che abbiano inciso sull'attività del dirigente, ecc.)
      2. analisi dei rapporti con il direttore dei servizi generali ed amministrativi (elenco delle direttive impartite, riscontro della loro attuazione, ecc.)
      3. analisi delle relazioni sindacali intrattenute (materie discusse, accordi raggiunti, questioni tuttora aperte, eventuale contenzioso pregresso o in atto, ecc.)
      4. analisi di uno o più progetti nei quali il dirigente abbia svolto un ruolo propositivo o di coordinamento diretto o di studio e ricerca
      5. analisi dei criteri adottati per la gestione dei ricorsi in opposizione avverso gli atti adottati dalla scuola (elenco dei ricorsi presentati divisi per materie, tempi di trattazione, percentuale di quelli accolti e respinti, criteri per la loro istruzione, ecc.)
      6. analisi dei criteri di delega utilizzati nel corso dell'anno (quali materie sono state delegate, per quanto tempo, per quale motivo, con quali verifiche, con quali esiti in ordine agli obiettivi assegnati, ecc.)
      7. analisi dei rapporti intrattenuti con l'ente locale di riferimento in ordine alle materie di competenza
      8. analisi dei rapporti di rete attivati (con quali soggetti, su quali materie, con quali strumenti, con quale impegno finanziario, con quali risultati, se con condivisione di risorse umane, attraverso quali canali di interazione, ecc.)


Considerazioni di legittimità

Il modello proposto non dovrebbe urtare contro insormontabili considerazioni di legittimità, in quanto:

    1. i pochi punti obbligatori sono quelli previsti dal DLgs 29 come compiti del dirigente (e, in quanto tali, si debbono presumere noti)
    2. gli altri sono in numero limitato e a scelta su un elenco molto più ampio (che è ispirato allo stesso DLgs e che, in ogni caso, prevede attività praticate nella quasi totalità delle scuole)

pertanto è difficile sostenere che non ci si attendeva di essere valutati su questi punti, considerato anche che si possono in parte scegliere

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