INTRODUZIONE

 Agli occhi dei visitatori Ozzano appare come uno dei tanti paesi del Monferrato, con le sue case arroccate su per il colle e tutelate dalla chiesa e dal castello che sorgono sul cocuzzolo. Del resto la nostra terra non ha nulla da invidiare ad altre turisticamente più note. Ma per chi vi è nato e vi risiede, Ozzano è indubbiamente qualcosa di più. Gli alberi affondano le loro radici nella terra e li rimangono nella loro vita secolare, gli esseri umani invece si muovono, vanno e vengono, ma anch'essi hanno delle radici: il luogo dove sono nati, dove hanno dimorato i loro padri e dove, con ogni probabilità, vivranno i loro figli. Questo sito è dedicato innanzi tutto agli Ozzanesi e, in secondo luogo, è destinato a coloro che, passando per il nostro paese, volessero saperne qualcosa di più. 

ALCUNE IPOTESI SUI NOMI

Direi che " Monferrato " è il primo nome sul quale bisogna soffermarsi. sull'etimologia della parola Monferrato si sono fatte varie ipotesi. Una la farebbe derivare da "monte" e da "farro" una varietà di frumento che vi si coltivava.  Un' altra da " Monte Ferrario" una località tra Pomaro e San Salvatore ora scomparsa. Una terza ipotesi fa riferimento ai ferri lasciati dai Romani nella loro conquista : Mons ferratus.................. dovendo scegliere, io propenderei per questa che vado ad esporre: Monferrato deriverebbe dal latino "Mons ferax", vale a dire monte fertile e ricco. un po' di partigianeria , quando si è nel campo delle ipotesi non guasta !...........Sono di origine ligure tutti i centri monferrini che presentano un suffisso in "asco": Casasco,Brusasco,GrugliascoMorsasco ecc. E vale la pena  ricordare  che alcune parole coniate dai liguri sono ancora usate nel nostro dialetto: bric, rat, balos, arbi, patan, barba(zio), braie, crota, gatign, ecc.( mi pare superfluo tradurre essendo queste notizie rivolte ai monferrini). Sono invece di orine longobarda tutti quei luoghi il cui nome termina con i suffissi"engo" "ango" "ingo" : Murisengo, Odalengo, Cicengo, Aramengo, ecc. E per dare ai Longobardi ciò che si è dato ai Liguri, aggiungiamo che anche il loro ricordo è presente nel nostro dialetto: magon,scoss, stracch, scusal, biut, sono termini che dobbiamo a questi antichi conquistatori......... diamo ora a Cesare quel che è di Cesare. Sono di origine romana quei centri il cui nome termina col suffisso "ano": Gabiano, Grazzano, Occimiano, Felizzano e, tra gli altri, finalmente, Ozzano. Se per quanto riguarda "Monferrato" ci siamo mossi nel campo delle ipotesi , la ricerca dell' etimo della parola "Ozzano" rischia di spingerci oltre, in quello, perlomeno, delle ipotesi fantasiose. La tesi più accreditata è quella secondo la quale il nome "Ozzano" deriverebbe da quello di un antico possidente romano della zona: Aucius. mutando il dittongo au in o, avremmo "Occius" da cui progressivamente, Ozzano che, forse non a caso, in dialetto è Ausan. Tenendo conto però dei vari modi in cui il nostro paese è nominato nei non molti documenti medioevali esistenti e mettendo altresì in conto eventuali errori dei copisti in epoche in cui pochi sapevano leggere e pochissimi scrivere, è possibile azzardare altre ipotesi. In nomi  che ricorrono sono: Orianum, Ozanum, Orzanum, Orzianum e poi,  passando dal latino al volgare, Ozano con una sola zeta...........................

UN CASTELLO, UNA CHIESA, UN CAMPANILE

Se siete innamorati di una bella fanciulla e non sapete come dirglielo, conducetela a fare una passeggiata, possibilmente nell'ora vespertina, sotto il castello di Ozzano ( a San Giuan ): se il suo animo è appena un poco sensibile alla bellezza, non potrà dirvi di no. La storia del castello si identifica ovviamente con quella di Ozzano medioevale. Costruito probabilmente tra il 1000 e il 1100, il maniero sorge in cima al colle per evidenti motivi di difesa e predominio, come suggeriscono anche le mura perimetrali a strapiombo sull'abitato sottostante ( tale esigenza era soddisfatta in pianura dal fossato).......................Bello nel suo insieme, il castello presenta molti elementi degni di nota particolare: la cappella gentilizia , il giardino pensile settecentesco e le grandi scuderie costituite da cinque lettiere in legno di rovere. Ma il pregio maggiore dal punto di vista artistico è forse costituito dalle tele e dagli affreschi di Pier Francesco Guala, pittore di rilevanza nazionale nato a Trino nel 1698. Qualche riga va in ultimo dedicata al parco , che attraversato  da via  Sosso costituisce uno spettacolo suggestivo soprattutto all'inizio dell'estate, quando le fronde degli alberi sono nel pieno vigore, ed in autunno , quando le foglie cadute tingono di giallo i sentieri. Le essenze che lo compongono sono principalmente tigli,aceri,ippocastani,abeti,frassini e tassi (alberi questi ultimi dal legno dei quali si ricavavano un tempo le aste e gli archi). Ma il fiore all'occhiello del parco è certamente  costituito  da un gigantesco cedro del libano,albero piuttosto raro dalle nostre parti, il quale , chissà,sarà forse stato qui portato dalla Terrasanta dove i Signori di Ozzano combatterono nella terza crociata. Altro elemento caratteristico del nostro come di tanti altri paesi monferrini è la chiesa parrocchiale che sorge a poca distanza dal castello. Il selciato che la circonda avrà spesso suscitato il disappunto delle anziane signore quando si recano alle funzioni, ma assolve ovviamente ad una funzione ornamentale; soprattutto nel sagrato dove i ciottoli bianchi e neri sono disposti in cerchi.

 

Tratto da: Qualcosa di Ozzano nel Monferrato di Giovanni Zavattaro                                                           torna                           continua