- A cura di Melinda Tamás-Tarr -
Amore e Psiche
Gruppo marmoreo di Antonio Canova
(Parigi, Louvre)
Parlare di erotica, di erotismo in sé non è volgarità né pornografia. Ma
questo dipende da come si parla, come l'argomento viene affrontato, con quale
stile, con quale intenzione. Se l'erotismo è trattato facendo appello esclusivamente agli istinti puramente animaleschi
privi di spiritualità, privi di sentimenti, privi di buon senso e di sano
pudore, condito con un linguaggio volgare e se il senso erotico viene ridotto
esclusivamente al livello di fango - come nei siti pornografici che invadono
tutto l'universo della rete telematica - dove manca veramente l'amore, allora
facilmente si riesce a trasformare l'erotica, la sessualità sana in
pornografia, in porcheria… Attenzione, quindi, l'amore non è uguale al sesso,
quindi esso non può e non deve essere confuso, scambiato solamente col sesso!
La sessualità è una componente fondamentale della personalità, un
suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire,
di esprimere e di vivere l'amore umano. Perciò essa è parte integrante dello
sviluppo della personalità e del suo processo educativo. La sessualità
caratterizza l'uomo e la donna non solo sul piano fisico, ma anche su quello
psicologico e spirituale, improntando ogni loro espressione. La sessualità,
orientata, elevata e integrata dall'amore, acquista vera qualità umana. Nel
quadro dello sviluppo biologico e psichico, essa cresce armonicamente e si
realizza in senso pieno solo con la conquista della maturità affettiva, che si
manifesta nell'amore disinteressato e nella totale dedizione di sé. Poiché
l'uomo «storico» è purtroppo incline a ridurre la sessualità alla sola
esperienza genitale, si spiegano le reazioni tendenti a svalutare il sesso,
come se per sua natura fosse indegno dell'uomo.
La letteratura si è da sempre occupata di erotismo. Poesie, racconti,
romanzi, opere teatrali si sono sempre occupate, ad ogni latitudine e in ogni
continente, dei temi dell’ amore. Dalla Grecia classica ai giorni nostri, quasi
tutti i grandi autori hanno trattato, chi più chi meno, questo tema. Alcuni in
modo più esplicito, altri in modo più soffuso, ma i temi dell’ amore e della
sensualità sono tra i più ricorrenti
nei grandi Classici della letteratura mondiale, com’è ovvio essendo l’opera
letteraria specchio della vita.
Nella
mitologia greca, dio dell'amore tra i due sensi o tra uomini e giovinetti; in
origine figlio di Caos o della Notte e del Giorno; più tardi figlio di Afrodite
e Ares o Zeus o Ermete. Era venerato particolarmente a Tespie in Beozia,
Sparta, Samo e Creta; spesso il suo simulacro era posto nelle palestre tra
quelli di Ermete ed Eracle. Venne raffigurato come un giovinetto alato, con
l'arco e la faretra piena di frecce, con le quali infiammava d'amore uomini e
dèi. Celebri le statue di Eros di
Tespie, Pario (Prassitele), Megara (Scopa) e quella di Lisippo. Nell'arte
ellenistica venne raffigurato spesso come un fanciullo o in scene della favola
di Eros e Psiche.
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