O.L.F.A
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ANNO
VI NN. 25/26 MARZO-APRILE/MAGGIO-GIUGNO 2002 FERRARA
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BÉLA GY. SZABÓ
(1905 -1985)
- A cura di Melinda
Tamás-Tarr -
Il
grafico, pittore e scrittore ungherese di Transilvania Béla Gy. Szabó, nacque
il 26 agosto1905 a Gyulafehérvár (oggi
Alba Iulia, in territorio rumeno) e morě il 30 novembre 1985 a Kolozsvár (Cluj-Napoca). Al termine degli
studi liceali effettuati nella sua cittŕ natale si iscrisse alla facoltŕ di
ingegneria meccanica dell'Universitŕ di Budapest. Durante gli studi si era
dedicato anche al disegno e, non trovando poi lavoro come ingegnere meccanico,
si indirizzň verso la carriera artistica attraverso studi sempre piů mirati.
Dal 1931 si trasferě a Kolozsvár e le
sue incisioni ed i suoi disegni vennero pubblicati nel periodico «Pásztortűz» (Fuoco di pastori). Nel corso della sua carriera artistica sue opere
erano costantemente presenti nell'«Erdélyi
Helikon» (Elicona di Transilvania)
e nell'Hitel (Credenza). Grande fu la sua produttivitŕ artistica ed illustrň con
centinaia di opere innumerevoli pubblicazioni periodiche e letterarie.
Nell'inverno a cavallo fra anni 1932-33
debuttň in pubblico alla mostra organizzata dalla Compagnia Letteraria Gáspár
(Gaspare) Károli e, grazie allo stimolo su lui esercitato da Károly (Carlo)
Kós, prese a dedicarsi alle incisioni su legno. Il suo primo lavoro d'incisione
vide la luce nel 1933 con il titolo «Koldusok»
(Mendicanti). Nello stesso anno
illustrň il volume «Kopjafák» (Pali sepolcrali) di József (Giuseppe)
Nyírő e «Nagycsütörtök» (Giovedě Santo) di Jenő (Eugenio)
Dsida e fece illustrazioni a china per altri volumi di liriche di Dsida
e di traduzioni che questi aveva fatto di Ernst Toller.
Specie all'inizio della sua carriera
artistica l'espressionismo esercitň un sensibile influsso sulla sua creativitŕ.
Il suo primo libro d'incisioni, paragonabile ai fumetti di Frans Masereel, fu
edito nel 1935 col titolo «Liber
miserorum». Dai temi sociali si avviň poi verso il vasto campo delle
illustrazioni liriche. L'album d'incisioni intitolato «Barangolókönyv» (Libro di
vagabondaggi) del 1939 testimonia questo mutamento d'espressione e
compendia i diversi momenti dei suoi studi (1936-39) e degli anni trascorsi
all'estero (Italia, Grecia, Bulgaria, Dalmazia) tracciando la sua graduale
maturazione artistica. Negli anni del secondo dopoguerra illustrň i volumi dell'Associazione
Studentesca Méhkas
(Alveare), il «János
vitéz» (Giovanni il prode) di
Sándor (Sandro) Petőfi (1945), il
«Toldi» di János (Giovanni) Arany (1945), il libro di fiabe di Gyula
(Giulio) Simó «Ólom és vas» (Piombo e ferro) (1945), la raccolta di
fiabe di György (Giorgio) Bözödi e József (Giuseppe) Faragó , la «Lilla» di Mihály (Michele) Csokonai
Vitéz, «Haja, haja, virágom» (Ehi, ehi, mio fiore) di Attila T. Szabó,
la «Divina Commedia» di Dante
Alighieri da cui sono tratti la copertina di questo nostro fascicolo e
l'immagine che qui riportiamo. Innumerevoli sono inoltre le sue incisioni ed i
suoi disegni apparsi nei periodici Utunk (La nostra strada), Igaz Szó (Il Vero Verbo),
Korunk (Nostra Epoca).
Béla Gy.
Szabó scrisse anche alcuni libri tra cui ricordiamo «Kínai útivázlatok» (Appunti di viaggio in Cina) del 1960, «Hónapok» (Mesi) del 1973 e «Mexikói
tél» (Inverno Messicano) del 1974.