La banda del buco Il Pentagono afferma che il buco visibile sul muro interno del terzo edificio è stato causato dal muso di un Boeing 757: questa ipotesi, però, è tecnicamente insostenibile. Qualunque cosa fosse, è penetrata al primo piano delledificio esterno, generando unenorme palla infuocata, prima di attraversare altri due edifici altamente resistenti lasciando un foro di uscita del diametro di circa due metri e mezzo: cosa potrebbe essere in grado di fare tutto questo? Secondo la versione ufficiale, il foro è stato prodotto da un aereo di linea, un Boeing 757-200. Lee Evey, a capo del progetto di restauro del Pentagono, ha spiegato come sarebbe successo durante una conferenza stampa, il 15 settembre: Gli anelli sono E, D, C, B e A; tra B e C cè una strada interna che gira intorno al Pentagono. Viene chiamata A-E Drive. Laereo ha seguito un tragitto allincirca come questo, e il suo muso ha sfondato questo muro interno dellanello C fino alla A-E Drive. [...] Il muso dellaereo ha sfondato a malapena la parte interna dellanello C, quindi spuntando nella A-E Drive. Dunque questa è la misura della penetrazione dellaereo.
La versione ufficiale è complessa e contraddittoria: Per giustificare lassenza di rottami del Boeing, le autorità spiegano che laereo si è polverizzato quando ha impattato contro un edificio estremamente robusto, comè il Pentagono. Per spiegare la scomparsa dei componenti più resistenti dellaereo, come i motori o i freni, allopinione pubblica è stato raccontato che il velivolo si è fuso (ad eccezione di un faro di atterraggio e delle sue scatole nere). Per giustificare lassenza di 100 tonnellate di metallo fuso, gli esperti hanno tentato di dimostrare che il fuoco ha superato la temperatura di 2.500°C, portando allevaporazione di parti dellaereo (ma non delledificio stesso o, chiaramente, del faro di atterraggio o delle scatole nere). Per giustificare la presenza del buco, i funzionari ora dicono che è stato causato dal muso dellaereo il quale, malgrado la durezza dellimpatto, ha continuato a scorrazzare attraverso i tre edifici. Laereo, dunque, si è disintegrato toccando il Pentagono, si è fuso allinterno delledificio, è evaporato a 2.500°C continuando a penetrare attraverso altri due edifici e finendo col produrre un buco del diametro di circa due metri e mezzo. Sarebbe il caso di chiedere qualche spiegazione a questi esperti: la stessa versione ufficiale presenta dei buchi che occorre riempire. Immaginiamo per un istante che non ci sia stato detto che laereo si è disintegrato, fuso ed evaporato. Ecco la domanda: è possibile per il muso di un aereo di linea penetrare attraverso tre edifici e, lasciando il terzo, produrre un foro quasi perfettamente circolare largo circa due metri e mezzo?
Si può osservare la fragilità dei musi degli aerei in numerose fotografie relative a impatti anche meno violenti di quello del Pentagono. Ad esempio, il Boeing 757-204 della Britannia Airways, nel settembre del 1999, il Boeing 737-3T5 della Southwest Airlines nel marzo 2000, lAirbus A320-211 della Philippine Airlines nel marzo 1998 o il McDonnell Douglas MD-82 della American Airlines nel giugno 1999.
Non è assolutamente possibile ritrovare il muso di un aereo dopo un impatto del genere. Pertanto non è il muso di un aereo che può aver prodotto il foro visibile nel terzo anello delledificio, anche se i pompieri affermano di aver visto quello che ritenevano lo fosse. Spiegano che il Boeing effettivamente è penetrato sino allanello C. Il capitano Defina ha dichiarato al NFPA Journal: Il solo modo per dire che ci fosse un aereo allinterno era che avevamo visto pezzi del carrello anteriore. Quando gli fu domandato in merito al carburante dellaereo, il capo dei pompieri Ed Plaugher ha risposto: Abbiamo ciò che crediamo sia una pozza proprio lì, dove si trova quello che riteniamo debba essere il muso dellaereo. Qualche specie di velivolo è effettivamente penetrato attraverso tre edifici. I piani superiori dellanello esterno sono collassati sopra un blocco di circa 20 iarde, unora e mezzo dopo lattacco. I due anelli più interni sembra siano stati danneggiati dallincendio divampato subito dopo. Non sono crollati. Il velivolo atterrato sul Pentagono non lha demolito, bensì lo ha penetrato.
Un aereo avrebbe demolito ledificio, piuttosto che penetrarne i muri. La domanda è: che tipo di velivolo sarebbe stato in grado di provocare un danno del genere? Una possibile risposta è un missile. I missili hanno testate molto più robuste dei musi degli aerei. Sono realizzate con uranio impoverito e progettate per la penetrazione. Luranio impoverito è un metallo estremamente denso, che sottoposto ad attrito si infiamma, incrementandone le caratteristiche penetranti. Missili del genere sono particolarmente utilizzati per entrare nei bunker. Un aereo si sfascia e va in pezzi laddove un missile di questo tipo penetrerà nel bersaglio. I pompieri confermano di aver visto parte di un velivolo che loro, pur con difficoltà, identificano come il muso di un aereo. Questultimo, tuttavia, non resisterebbe ad un simile incidente: i tre edifici non avrebbero potuto essere penetrati dal muso di un Boeing. Però la testata di un missile, fatta di uranio impoverito, avrebbe potuto benissimo causare un danno del genere. (Tratto da http://www.asile.org/citoyens/numero14/missile/missile_en.htm) Alla faccia di tutti quelli che ancora insistono a etichettare queste evidenze come il frutto di paranoici della cospirazione... |