Email: Marcellosx@tin.it

Brescia, 19 gennaio 2001

Attenzione di:

Ing. OBST,

Ing. GATTI,

SEI, Via Gavardo 6 - Ghedi (BS) Fax 030 90 31 461

Oggetto: Articoli di giornali sulla SEI di Domusnovas

Distinti Ing. Obst,

leggo oggi con grande sorpresa il trafiletto pubblicato dal quotidiano "Liberazione" che segnala la richiesta della SEI per finanziamenti alla Regione Sardegna, in ordine alla produzione di bombe nello stabilimento di Domusnovas. Il quotidiano fa riferimento al giornale "L’Unione Sarda", che - di fatto - ha pubblicato tre articoli consistenti sulla questione nei giorni 16, 17 e 18 gennaio 2001. Queste informazioni hanno attivato una rete di protesta nella Regione Sarda e in tutta Italia.

Devo comunicarle il mio sconcerto di fronte all’iniziativa della SEI di fare richiesta per finanziamenti pubblici "a fondo perduto", al piano di ampliamento dello stabilimento sardo e più ancora di fronte alla volontà di continuare a produrre bombe: quelle che hanno prodotto tre vittime allo stabilimento di Ghedi, ed altre di nuova sperimentazione.

Mi sembrava di aver inteso che, dopo l’acquisizione della parte aziendale di proprietà dei fratelli Sorlini, la SEI non avesse più interesse a produrre materiali bellici, ma volesse concentrare la propria produzione in esplosivi industriali civili. Evidentemente, ho frainteso. Ma questo non può lasciarmi indifferente, anzi, mi trova decisamente dissenziente sul proposito SEI di continuare nella produzione bellica di bombe e mine, come anche sul piano SEI di ampliare la già vasta proprietà in Sardegna, ed ancor più sulla richiesta avanzata alla Regione Sarda per finanziamenti che non apporteranno alcun vantaggio alla popolazione dell’Isola dal punto di vista sia occupazionale sia ambientale.

L’iniziativa di diverse associazioni sarde a mobilitare l’opinione pubblica sulla questione spero porti a riconsiderare gli attuali propositi e piani dell’azienda.

Distinti saluti.

p. Marcello Storgato, sx