LETTERA AGLI INGEGNERI da Ingegneria Senza Frontiere CAGLIARI Cari colleghi e colleghe (futuri o presenti ingegneri elettronici o operatori del settore alte tecnologie), con la presente vorremmo rendere pubblica la nostra adesione alla petizione popolare contro eventuali finanziamenti regionali alla SEI (Società Esplosivi Italia) per l?apertura di una nuova fabbrica di bombe presso Domusnovas (Ca). A prescindere dal fatto che questa azienda produttrice di Mine Anti-Persona abbia o meno una collaborazione continuativa con la Ricerca Universitaria, pensiamo sia comunque importante prendere una posizione esplicita su una questione che sentiamo particolarmente pressante. Non possiamo infatti non porci il problema delle conseguenze Morali che le ?Scelte? possono avere. Di fronte all?utilizzo distruttivo delle alte tecnologie ( armi di distruzione di massa, terrorismo, guerre tecnologiche ) non è più possibile fare ricerca scientifica e tecnologica senza una seria analisi critica sulla ?questione etica? (Bill Joy, ?WIRED? aprile 2000). Gli ultimi anni ( paradossalmente proprio con la fine della guerra fredda ) sono stati tra i più ?caldi? del secondo dopo guerra: Irak, Palestina, VietNam, Africa centrale, Timor est, Bosnia, Kossovo, Colombia etc. etc. sono esempi emblematici delle scelte fatte da chi ha sempre finanziato e indirizzato l?evoluzione tecnologica e cioè settori industriali legati ai governi occidentali ? Italia compresa - per imporre quello che loro stessi chiamano ?nuovo ordine mondiale?. E noi che scelte vogliamo fare? In dipartimento o in azienda, in ambiente di ricerca o lavorando per la produzione o per il marketing delle alte tecnologie, si sostiene la necessità di alimentare la ?chiave della prosperità? ( US president Truman, 1949) e cioè che ?solo l?innovazione tecnologica potrà migliorare le condizioni di vita della popolazione del pianeta e distribuire i benefici anche ai paesi ?sottosviluppati". W. Sachs nel ?dizionario dello sviluppo? (ed. gruppo abele, 1998) definisce ?La visione sviluppista già smentita dai fatti? essendo notevolmente aumentata la forbice tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri e peggiorata la condizione di vita della gran parte delle persone che abitano il pianeta. Per continuare a sostenere un cosi? grande utilizzo di risorse sulla ricerca scientifica è stato necessario nascondere o ?nel caso migliore- sottovalutare i costi e le conseguenze distruttive di un certo sviluppo tecnologico. Si è dunque dovuto separare di fatto la ricerca sull?innovazione dalle sue applicazioni (?per? o ?contro? l?umanità). Da questo nasce a nostro avviso il riferimento ad una presunta ?neutralità della Scienza?. Anche il pensare che ?noi studiamo i transistor e li miglioriamo, ma la loro applicazione è qualcosa che riguarda altre persone? è semplicistico e fuorviante. Noi crediamo nel principio di responsabilità individuale e nella possibilità di trasformazione della società. Circoscrivere il lavoro in facoltà entro i limiti dell?insegnamento accademico o del rispetto dei programmi ministeriali è sicuramente rassicurante ma non è rispettoso delle nostre capacità critiche e della nostra sensibilità umana. Tirarci fuori dal problema può sembrare una soluzione sul piano psicologico ma solo apparentemente, dal momento che prima o poi un certo tipo di delega rischia di ritorcersi contro. Le bombe all?Uranio Impoverito sganciate dagli aerei alleati, hanno scandalizzato l?opinione pubblica Sarda solo dopo che si è provato che fra le vittime erano presenti anche i ?nostri ragazzi? ( uno strano caso di ?vittime di fuoco amico?). Purtroppo l?inquinamento radioattivo di luoghi e persone nella Serbia e nel Kossovo, nella Guerra Umanitaria del 1999 lasciava inalterata la sensibilità generale. Siamo consapevoli che senza una crescita etica e morale dell?attività di ricerca sia assolutamente impossibile cambiare la destinazione d?uso delle più efficaci tecnologie e interrompere la deriva in cui sembra essere sprofondata la società occidentale. Vi chiediamo dunque di sottoscrivere la petizione popolare mandando le adesioni a isf_cagliari@libero.it (Ingegneria Senza Frontiere ) o direttamente alla sede del Servizio Civile Internazionale di cagliari scica@tiscalinet.it se condividi l'iniziativa ti preghiamo di far girare la mail... a presto Petizione popolare: Come sardi e cittadini italiani, responsabili e consapevoli di essere portatori di diritti e doveri politici e civili, esprimiamo un radicale dissenso e una ferma richiesta di non concessione del terreno e del credito per la costruzione di una fabbrica di bombe in Sardegna. La notizia, divulgata dal quotidiano L?Unione Sarda il giorno 16 gennaio corrente, muove ad indignazione per la forma di normale ovvietà, che crede di incontrare facile plauso e consenso presso cittadini espropriati del diritto e della responsabilità di decidere. I cittadini dicono basta agli abusi legali, finanziari, militari e imprenditoriali che sempre più espongono la Sardegna al disastro ambientale, alla devastazione dell?equilibrio ecologico, all?alterazione perversa dei modelli di produzione, a rischi garantiti di impunità per le gravissime forme di uso e abuso dei bisogni e delle risorse finanziarie e occupative, sulle quali imperversa inoltre una intollerabile demagogia. Per quest?ultima impresa, giocata col massimo della falsa buona fede, leviamo alta e ferma la voce del dissenso, per la cacciata dei mercanti di morte, operatori di genocidio, barattieri di lavoro dannoso e servile. In nome di valori spirituali e simbolici della pace, in nome di una coscienza etica e civile che rifiuta il cinismo, per i giovani italiani e sardi vittime dell?uranio e di ogni altra espropriazione della dignità e dell?integrità delle loro vite da parte di istituzioni aberranti, noi tutti, sardi cittadini del mondo, non assuefatti alle logiche del dominio, chiediamo e vigiliamo affinchè non si verifichi l?ennesima provocazione e l?ennesimo scempio del patto di umanità fra la Sardegna e il mondo. Segue raccolta firme NOME COGNOME CITTA? RESIDENZA FIRMA