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SCHEGGE DI CRISTALLO
di Maria


Un uomo e una donna
due vite...un incontro
un sogno... una storia...
Le stelle brillarono
e la luna sorrise
e il sole sciolse il gelo
che per lungo tempo
aveva ibernato i corpi.
La notte, complice, tesseva
le parole che come fuoco riscaldavano
e i respiri che in un soffio incantavano
e i gesti che dolcemente avvicinavano
e le mani che come edera si intrecciarono
annullando la distanza del tempo e dello spazio.
Poi...il boato
l'uragano recise i fiori preziosi
del giardino dell'anima.
Le stelle si spensero e scese la notte
e pianse la luna lacrime struggenti
mentre il sole diventò un astro freddo e nero.
I gesti e le parole si trasformarono
in infinite schegge di vetro
che squarciarono il cuore
ammutolendo l'alma.
Il dolore come un manto mi avvolse
e nella notte senza firmamento
dell'altro scoprii l'aspetto oscuro
e i fallaci fili che aveva manovrato.
Fiume dolente bagna il volto
gocce di rabbia coprono le membra
per quel sentire che credevo vero
e invece era quercia priva di radici.
Ora vivo antichi e nuovi incontri
dove il dire e il fare
rammentano le lacerazioni.
L'amore che palpita
lenisce le ferite inferte da chi,
come Giano dalla duplice faccia,
con violenza silente ha colpito
senza ascoltare o capire
e nel silenzio si è perso nel vento.
Con il corpo ferito e l'anima in lutto
attendo che il tempo
chirurgo dalle mani invisibili
con i suoi bisturi
estirpi i frammenti appuntiti.



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