"Il Rimino speciali / Riministoria"

Daniele Luttazzi, è vera satira? / Pagina due

Alla pagina uno dello speciale Luttazzi

A pagina tre di questo speciale:

Daniele Luttazzi, "filosofo popolare" di Piergiorgio Terenzi.


SATIRA / 4.

di Rosita Copioli (Esclusiva per il Rimino)

"Che dire di Luttazzi? A me piace molto, probabilmente è il più schizofrenicamente o romagnolamente (gli irlandesi usano un termine: "ackward") intelligente, ma non ho visto la serata incriminata.

In ogni caso la satira non deve avere troppi peli delicati."


SATIRA / 5.

di Giuliano Ferrara (Corriere della Sera)

Giuliano Ferrara, intervistato dal "Corriere della Sera" di sabato 24 marzo, ha detto:

"Anche Luttazzi lavorava a Mediaset. Sono stato anch'io suo ospite: mi ricordo che parlammo a lungo di cacca. Mi chiese come me la cavo quando mi siedo sulla tazza.

Dev'essere proprio fissato, magari è il suo elemento.

Ma lo capisco, perché da che mondo è mondo, la cacca è elemento di satira. Ma non ricordo che Luttazzi organizzasse provocazioni sulla mafiosità di Berlusconi a Mediaset."

A proposito di cacca, mi permetto una citazione personale (non come colitico).


SATIRA / 6.

Luttazzi e Colombina (di Antonio Montanari)

Nel teatrino dei burattini, Colombina appariva in scena recando un pollo di cartapesta. Nell’odierna tivù, all’amico Luttazzi si presenta una più appariscente servetta con uno stronzo di cioccolata. Eh no, se la tivù dev’essere verità, occorre superare lo scoglio della finzione, ed accettare l’obbobrio della cosa reale.

Luttazzi ha cercato di rispondere alla sfida di un onorevole che si lamentava contro la sua trasmissione osservando: "Qui ci manca solo la coprofagia". Ma se il comico non vuole fermarsi alla comoda simbologia, e desidera vincere la sfida del suo oppositore, deve andare al di là del fatto allegorico (lo stronzo di cioccolata), e (sudando magari lagrime e sangue) affrontarne uno vero, con tanto di certificazione delle autorità sanitarie.

Troppo comodo offendere il prossimo, anche qualche defunto, lanciare il sasso e ritirare la manina. Se spettacolo dev’essere, sia totale. Non questa commediola d’avanspettacolo con un Freccero che, da Santoro, parodiava Giovanna D’Arco portata al rogo, prima di risorgere decretando: è stata tutta una finta, Luttazzi mercoledì apparirà, la sospensione del suo spettacolo è durata poche ore per ricevere gli applausi, perché nei corridoi Rai ci sono troppi veleni.

La trasmissione di Santoro del 9 febbraio ha proposto questa solenne divisione dell’Italia fra una sinistra che, compatta, deve credere negli stronzi, ed una destra che li rifiuta.

Posso sperare che auspicare una maggiore giustizia sociale non sia finire in quell’oggetto oscuro di desiderio, esibito da Luttazzi fra il tripudio degli intellettuali di complemento che, da Santoro, hanno finalmente scoperto la verità, secondo cui tutto il male della tivù deriva, oggi, dal fatto che (sia alla Rai sia a Mediaset) i programmi di maggior successo li procura un signore che, come colpa originale e marchio d’infamia indelebile, ha quelli di essere il marito di tale Craxi Stefania del fu Bettino.

Per par condicio, perché i nostri comici non ricordano anche il caso Montesi (accennato di recente, con coraggio, da Pippo Baudo), od il caso Mattei, ritornato d’attualità, grazie alla "Stampa"? Emergerebbero le responsabilità di certi balenotteri (nel senso di cavalli di razza della Grande Balena Dc). Oppure perché non ricordare, sempre in chiave satirica, le responsabilità del Migliore, il Palmiro, nella Russia sovietica, dove gli emigrati comunisti finivano al macello perché ritenuti ingiustamente spie fasciste?

Suvvia, occorre un poco di fantasia.

Daniele è un timido, e come tale può avere reazioni eccessive ed incontrollate. La sua scelta però di limitarsi al cioccolato, di fronte all’istigazione-invito alla coprofagia, dimostra che sa trattenersi. Ma trattenersi è di destra o di sinistra? Santoro non lo ha spiegato.

(Questa mia lettera è apparsa sulla "Stampa on line", nella rubrica "Pensieri & Parola" di Gianni Riotta, il 15 febbraio 2001. Non è invece stata pubblicata dal "Corriere di Romagna" al quale l'avevo inviata in pari data.)


SATIRA / 7.

di Vincino ("Porta a Porta")

Vincino, fondatore del "Male" e di "Boxer" ha detto in "Porta a Porta" della Rai (22 marzo):

"Non vedo satira in giro in questo momento. Ho visto un vecchio libro, con notizie vecchie, e mezz'ora d'intervista quasi strisciata a terra. E nessuna domanda se non affermazioni da vecchio reazionario, del tipo 'L'Italia è un paese di merda'".


 

SATIRA / 8.

di Massimo d'Alema

"Che Luttazzi vada difeso quando la destra tenta di cacciarlo dalla Rai, è chiaro. Vorrei solo che fosse altrettanto chiaro che non è non Luttazzi né con Travaglio che vinceremo le elezioni."

 


SATIRA / 8 bis.

di Vauro

"Allora d'Alema ritiri la querela a Forattini..." (Raggio verde, 23 marzo)


SATIRA / 9.

di Dario Fo, Nobel per la Letteratura

"Dietro la satira c'è sempre una storia che gli storici si rifiutano di raccontare." (Linea Verde, 23 marzo)


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A pagina tre di questo speciale: Daniele Luttazzi, "filosofo popolare" di Piergiorgio Terenzi.


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