Antonio Montanari

I libri di Riministoria ©

LUMI DI ROMAGNA, libro integrale edito

Presentazione

 

La grande stagione culturale del Settecento riminese è l'argomento di queste pagine. Il tema, con intendimento divulgativo e con taglio giornalistico, è affrontato in due sezioni.

Nella prima, attraverso le biografie di cinque personaggi distintisi a livello non soltanto locale ma anche italiano e persino europeo, si offre uno spaccato dell'ambiente cittadino e dei suoi agganci con il resto del Paese. Le biografie sono ordinate secondo la data di nascita dei personaggi esaminati. Apre la serie il più celebre, Giovanni Bianchi (Iano Planco, 1693-1775), che fu maestro di un'intera generazione alla quale appartengono papa Clemente XIV, il cardinal Garampi, gli abati Battarra e Amaduzzi. Planco, nelle sue contraddizioni e nei suoi pregi, è il simbolo di un secolo che s'affaccia sulle grandi novità della scienza, della cultura e della politica, con forti agganci però alle idee precedenti di segno opposto. Oltre a Planco, gli altri personaggi presentati sono Giovanni Antonio Battarra (1714-89), Giuseppe Garampi (1725-92), Giancristofano Amaduzzi (1740-92) e Aurelio de' Giorgi Bertola (1753-98).

La seconda sezione è composta di sette capitoli. Attraverso le lettere che Bianchi e Amaduzzi si scambiarono, viene ricostruita la vicenda della soppressione della Compagnia dei Gesuiti, che aveva a Rimini un importante Collegio. Poi entrano in scena personaggi che hanno a Rimini le più disparate esperienze: accanto a padre Boscovich che soggiorna in due tempi sempre con finalità scientifiche, c'è l'avventura di Carlo Goldoni da giovane e da adulto. Segue un breve racconto delle molte "invasioni" militari che coinvolgono la città ed il nostro circondario. Infine, si parla del sammaurese padre Agostino Antonio Giorgi (1711-97), delle lettere inedite di Amaduzzi ai propri famigliari di Savignano, e della antica Accademia degli Incolti che si sarebbe poi trasformata in quella dei Filopatridi, tuttora esistente nella stessa Savignano.

Rimini con i suoi dintorni, nel secolo XVIII, vive "tra provincia ed Europa", per ripetere il titolo di un interessante saggio di Angelo Turchini, ove si studia la nostra cultura settecentesca. Se Planco vi partecipa "per alcuni versi come un sopravvissuto", la generazione di Battarra, scrive Turchini, di quella cultura si fa portatrice anche con il contributo di "uomini, letterati e scienziati che solo parzialmente consentono, e talvolta dissentono dalla filosofia dei Lumi".

Questa lezione di intellettuali che vivono "tra provincia ed Europa", è utile forse ancora oggi, quando ci si rinchiude nei miti ormai stanchi di una "riminesità" ossessiva e retorica, e non si sa quanto vera o inventata.

Lumi di Romagna s'inserisce nella linea editoriale di divulgazione accurata, già espressa in Rimini ieri 1943-46, primo volume di questa collana intitolata "Cronache dalla città". Parlare di Storia senza montare in cattedra, è la regola che ci ha guidati, per avvicinare ad argomenti interessanti il maggior numero di lettori.

 

Sommario

1. Giovanni Bianchi, il Planco furioso

2. Giovanni Antonio Battarra, Filosofia e funghi

3. Giuseppe Garampi, tra i Grandi della politica

4. Giovanni Cristofano Amaduzzi, "talpa" giansenista a Roma

5. Aurelio de' Giorgi Bertola, un poeta per l'Europa

6. L'insonnia di Papa Ganganelli

7. Ruggiero Boscovich e la questione del porto canale

8. Carlo Goldoni, "galanteria senza scandalo"

9. "15 mila soldati, compresi i cavalli"

10. Padre Giorgi, un cardinale mancato

11. "Monsieur l'Abbé, carissimo Fratello"

12. Gli "Incolti" lettori di Savignano

 

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