Riministoria © Antonio Montanari - il Rimino n. 42.
Santarcangelo, speciale CNN
il Rimino n. 42, anno II, 7 agosto 2000. A cura di Antonio Montanari.
Redazione: via Emilia 23, 47900 Rimini RN, Italy. E-mail: monari@libero.it, ilrimino@libero.it


Santarcangelo, speciale CNN
Un servizio dalla rete Internet. Pubblichiamo il testo integrale da CNN Italia


La locandina del 1971

Il Festival di Santarcangelo:

30 anni di sperimentazione

di Silvia Giralucci

 

TEATRO (CNNitalia) -- Nel 1976 Dario Fo vi presentò Mistero Buffo, nel 1985 durante lo spettacolo 'Genet a Tangeri' della compagnia che allora si chiamava 'Magazzini Criminali' venne ucciso un cavallo in scena. Nel trentesimo Festival di Santarcangelo, il paesino romagnolo che dal 1971 per dieci giorni l'anno si trasforma nel crocevia delle più interessanti esperienze della sperimentazione teatrale italiana, il gruppo dei 'Magazzini' sperimenta tornando invece al testo e presenta, con rigore e poesia, il bellissimo 'L'apparenza inganna' di Thomas Bernahard, sulla condizione dell'uomo contemporaneo.

 

Le provocazioni più accese vengono invece dal gruppo riminese dei 'Motus', capaci di portare in teatro il popolo dei rave party per vedere un 'Orpheus Glance' che naviga, senza testo e senza neppure una lingua di riferimento, tra Nick Cave e Rainer Maria Rilke, con suggestioni visive, tra il sogno e il fumetto glamour, che affascinano anche se rimangono incomprensibili ai più. E' un nuovo modo di 'fare' teatro, a cui bisognerà associare un nuovo modo di 'guardare' il teatro.

 

Trent'anni fa, quando nacque il 'Festival internazionale del teatro in piazza" a Santarcangelo di Romagna, portare il teatro fuori dagli edifici tradizionali, contaminarlo con la polvere delle strade e delle piazze era una scelta politica di riappropriazione degli spazi urbani e di ricerca di un nuovo pubblico.

 

Oggi, portare spettacoli ed eventi nelle stradine del borgo medioevale di Santarcangelo, che ha dato i natali a due poeti contemporanei come Tonino Guerra e Raffaello Baldini, significa soprattutto liberare i cortili dalle auto, almeno per un giorno. Il popolo dei 'capelloni' che negli anni '70 suonava la chitarra sotto la rocca del paese e creava anche qualche problema di ordine pubblico è stato sostituito da mandrie di giovani , spesso studenti del Dams di Bologna, che vengono a Santarcangelo per vedere e discutere il teatro. E forse i veri 'alternativi' di oggi sono proprio loro.

 

Ripercorre la storia del Festival di Santarcangelo significa andare a ritroso nella storia della cultura teatrale e sociale italiana: era una vetrina di spettacoli nel 1971, quando il primo direttore Pietro Palatino, rifacendosi al teatro politico nato sulla scia del '68, ebbe l'idea di trasformare la cittadina in un grande palcoscenico con una festa collettiva di teatro, danza e musica popolare; negli anni è sempre più diventato luogo di sperimentazione e vivaio di giovani talenti.

 

Roberto Bacci, fondatore del Piccolo Teatro di Pontedera, che diresse il Festival dal 1978 al 1988 (con una piccola pausa) lo trasformò in fucina del Terzo teatro, il giovane teatro di ricerca e sperimentazione internazionale, formato da compagnie che avevano voluto tenersi fuori dalle istituzioni teatrali tradizionali e che esprimevano un'esigenza sociale del teatro, rifacendosi soprattutto al Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina, a Jerzy Grotowski e a Eugenio Barba.

 

In quegli anni passarono per Santarcangelo il Living, i Bread and Puppet, Yves Lebreton, Laurie Anderson, Thierry Salmon e tantissimi altri. Tra i gruppi italiani, che lì si confrontavano, c'erano tanti nomi poi spariti dalle scene, ma anche il Teatro della Valdoca, Teatro Settimo, Solari Vanzi, la Raffaello Sanzio, Leo de Berardinis, Mario Martone, Danio Manfredini e il teatro Out Off, il Tam Teatromusica, Marco Baliani e moltissimi altri.

 

Nel 1981 e poi dal 1989 al 1993, Antonio Attisani, studioso e critico di teatro, diresse il festival accostando ai gruppi storici del terzo teatro, nomi di artisti alle prime esperienze e personalità di spicco del teatro ufficiale.

 

Dal 1994 al 1997, le edizioni dirette da Leo De Berardinis, attore e regista che negli anni '70 fu uno dei protagonisti del 'nuovo teatro', sono state un momento di confronto tra i diversi 'saperi' teatrali: sui palcoscenici, veri o 'di strada', di Santarcangelo, si sono confrontati e mescolati testi di autori contemporanei con la commedia dell'arte, con Shakespeare e con il cunto siciliano, il teatro di figura con i giovani narratori come Marco Paolini, a volte creando 'eventi' anche al di fuori del programma stabilito dal direttore. L'obiettivo perseguito da De Berardinis era un ritorno del teatro alle origini, a un'arte che riprendesse a interrogarsi sui grandi temi e che cercasse un nuovo rapporto col pubblico, con la critica e con le istituzioni.

 

Dal 1998 il direttore è Silvio Castiglioni, attore ed ex collaboratore di De Berardinis. Intitolò la sua prima edizione 'L'orizzonte e la memoria', a significare la necessità di guardare al futuro del teatro senza dimenticare il valore della tradizione. E per questo nelle strade di Santarcangelo anche quest'anno si è rinnovata la magia di un'arte che riesce a legare i pupi siciliani, Otello che insegue una Desdemona virtuale, Eduardo riletto da un gruppo dei centri sociali napoletani, il Baldus di Teofilo Folengo, riscritto in versione contemporanea ma classicissima da Marco Marinelli e il teatro 'corporale' che traduce in scena le figure angosciate di Francis Bacon della compagnia Agar. Santarcangelo ha trent'anni: ed è nel pieno del suo vigore.

16 luglio 2000

Articolo messo in Rete alle 14:48 ora italiana (12:48 GMT)

© 2000 CNNItalia. Tutti i diritti riservati.

 

All'indice del sito * Posta * Libri * Saggi * il Rimino * Tam Tama * Riminilibri * Novità * Motori * Guida

Riministoria è l'unico sito con pagine aggiornate sull'Accademia dei Filopatridi e sul Centro studi intestato a Giovanni Cristofano Amaduzzi di Savignano sul Rubicone: Storia dell'Accademia dei Filopatridi, notizie sull'Accademia. Centro amaduzziano. Archivio Amaduzzi.

© riministoria - il rimino - riminilibri - antonio montanari nozzoli - rimini

0294codicemonari0008codicemonariilrimino42