Riministoria© Antonio Montanari

Aurelio Bertòla politico, presunto rivoluzionario. Documenti inediti (1796-98)

di Antonio Montanari

[da "Studi Romagnoli" XLVIII (1997), Cesena 2000, pp. 549-585]

 

10. Le Letture patriottiche (agosto 1797)

Il 22 agosto [FPS, 63.8] l’Amministrazione Centrale affida alla "celebre penna" di Bertòla il compito di redigere un "giornale patriottico", che s’intitolerà Letture istruttive per il Popolo dell’Emilia, con l’invito a trasferirsi a Forlì, in località Forniolo nel soppresso convento "detto di Fornò", dove avrebbe trovato "ricovero e tavola". La lettera è firmata dal presidente dell’Amministrazione Centrale, Nicola Martinelli, subentrato a Lorenzo Orioli. Nella risposta con l’accettazione dell’incarico [27 agosto 1797, FPS., 63.168], Bertòla accenna alla propria "salute, sconvolta oggi più dell’ordinario", per cui non può muoversi da San Lorenzo. Un mese dopo, il 23 settembre [FPS, 63.139], con un altro componente dell’Amministrazione Centrale, Giuseppe Masini, Bertòla torna sull’argomento delle sue pessime condizioni fisiche, aggiungendo che le "domestiche circostanze" gli frapponevano ostacoli, "i quali però io peserò in ogni modo, qualora o la mia incombenza non possa qui esser pienamente adempiuta, o qualora l’Amministrazione vegga la necessità, ch’io costà [a Forlì] mi trasferisca per servirla". Già il 29 maggio [FPS, 63.147] Bertòla ha scritto a Maria Martinelli, figlia di Nicola, di essere "infermo pericolosamente" e di vivere in una condizione "deplorabile": "il mio male è minaccioso quanto bisogna per atterrire anche i più coraggiosi" (52).

Dopo la confluenza della Romagna nella Cisalpina, che era già stata auspicata fervidamente da Belmonti Stivivi presso Bonaparte (53), gli sviluppi militari portano alla pace di Campoformio del 17 ottobre 1797. Il 3 novembre la Romagna è divisa nei Dipartimenti del Lamone e del Rubicone, quest’ultimo con dodici rappresentanti e capoluogo a "Rimino" (54). Nicola Martinelli diventa uno dei quattro Seniori del Rubicone. Con Campoformio si chiude una fase di incertezze ben testimoniate a Bertòla da Michele Rosa il 17 maggio [FPS, 63.5]: Bologna si era trovata nel momento di "massimo ondeggiamento; tanto si sa poco di quel che debbesi temere o sperare in tanta piena di voci spesso contraddittorie, per lo più assurde, dall’oracolo del sommo disponitore delle cose d’Italia". A molti faceva paura una frase pronunciata da Napoleone: "Voi siete gli eredi necessarii del Papa". Il 13 giugno [FPS, 61.14] da Forlì l’Amministratore Centrale Nicola Martinelli si era sfogato con Bertòla: "Spero di far ribassare la macina del quarto. Oh che fatica a far il bene!".

Intanto Bertòla ha cominciato a produrre i fogli delle Letture. Il primo numero, con la data del 29 settembre 1797 anno sesto della Repubblica Francese e primo della Repubblica Cisalpina, illustra le finalità del giornale: istruire per far conoscere a tutti i cittadini i diritti e i doveri introdotti dalla "magnanimità de’ nostri conquistatori" (55).

 

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NOTE

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11. La "giubbilazione" da Pavia (ottobre 1797)

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