DEFINIZIONE

L’ipertesto è una forma di testualità- parole, immagini, suoni- che si presenta in blocchi o lessie o unità di lettura collegati da link. Si tratta, essenzialmente di una forma di testo che permette al lettore di abbracciare o di percorrere una gran quantità d’informazioni in modi scelti dal lettore stesso, e, al contempo, in modi previsti dall’autore. Definire l’ipertesto con una o due frasi significa affermare che l’ipertesto è una forma di testo composta da blocchi di “scrittura” e immagini collegate da link, che permette una lettura multilineare, una lettura multisequenziale.

 

 

RAPPORTO IPERTESTO-TESTO LINEARE

L’ipertesto è la forma di testo più basilare, mentre la testualità lineare è un sotto insieme degli ipertesti. E’ chiaro che quando si comincia a scrivere un testo strutturalmente semplice si tratta, in genere, di un testo lineare. Tuttavia, appena un autore comincia a sviluppare registri più complessi in testi scritti a mano o stampati, ci si trova a confrontarsi con cose simili a note a piè di pagina o ai glossari, in cui si cerca di rendere possibile l’aggiunta d’ulteriori informazioni ad un testo lineare. Non si tratta tanto di una questione di semplicità del testo, quanto quasi di un avvicinamento del testo al lettore. Sembra del tutto ovvio che i lettori, all’inizio, leggano soltanto in un modo più o meno lineare; a mano a mano che diventano più sofisticati, tendono ad usare note a piè di pagina, glossari, e a lasciare il testo che stanno leggendo per consultarne un altro per poi tornare al primo. Questo processo è molto simile, all’esperienza della lettura di un ipertesto. Naturalmente, ci sono testi che sono più ipertestuali di altri. I testi scolastici che contengono note a piè di pagina o in fondo al libro, o glossari sono molto più ipertestuali di un semplice romanzo o di un racconto.

 

 

RAPPORTO AUTORE-LETTORE

La caratteristica della nuova forma d’interazione sta nella possibilità di scelte del lettore. Quando si legge una storia o quando si leggono delle informazioni, si può scegliere di deviare e di andare da una parte o da un’altra. Nel sommario di un libro si avrebbe l’indicazione dall’autore che esistono tre ragioni di considerare qualcosa: si va all’elemento uno, all’elemento due, all’elemento tre. In un ipertesto, l’autore può suggerire che ci sono queste tre possibilità e dipenderà dal lettore se seguire qualsivoglia direzione, ammesso che lo voglia. Inoltre, in un ipertesto voluminoso, si collegano testi di diversi autori. Se è possibile unire il proprio testo con quello di un altro, chiunque può collegarsi con il proprio.

 

 

MODELLO PRINCIPALE DI IPERTESTO (WWW)

Il www, per quanto sia inestimabile, è, tuttavia, una forma di ipertesto molto primitiva, appiattita e ridotta. Ha l’effetto dannoso di abbassare le aspettative della gente, di far si che le persone vogliano qualcosa di molto simile alle potenzialità dei libri senza avere le potenzialità di ciò che è elettronico. Sono diversi i motivi per i quali il www risulta così noioso ed in parte è per il modo di fare collegamenti, poiché si tratta di un modo che comprende solo un tipo di link. Questa è la prima ragione. In secondo luogo c’è soltanto una possibilità di collegamento dal singolo al molteplici, e molti browser www permettono di utilizzare, in modo utile, solo un tipo di finestra e solo una finestra per volta, a meno che il lettore sia molto sofisticato. In altri tipi di sistemi di ipertesto alcuni scrivono con una tecnica simile al collage, fanno esperimenti con forme di discussione, con l’uso di immagini e colori nei modi più diversi. Il www tende ad annullare tutto questo. Sebbene il WWW sia considerato molto dinamico, tuttavia lo è in maniera molto regressiva, poiché obbliga le persone a passare molto tempo ad aggiungere le cose manualmente. Per questa ragione molti link muoiono: il sistema è inadeguato. Un’altra caratteristica che manca nel WWW è un tipo di ipergrafico dinamico. Si tratta di un dispositivo che si attiva quando un lettore apre un link; tale dispositivo comunica al lettore dove lui o lei possono andare dopo. I sistemi che hanno dispositivi come questo, il lettore non si perde mai; si è sempre orientati, perché non soltanto si sa dove si può tornare, ma si conoscono i modo per andare avanti. Il WWW per il momento non possiede nessuna di queste caratteristiche. Tuttavia, il WWW ha avuto un’importanza enorme, e questo per due ragioni: la prima consiste nella gratuità dell’uso; la seconda, sta nel fatto che il WWW offre, comunque una certa idea dell’ipertesto. Si parla, infatti, di “docuverse”: tutti i documenti del mondo potrebbero, essere potenzialmente collegati. In WWW l’utente adopera il sistema come un software praticamente gratuito ed è stimolato a volerne sempre di più. Si potrebbe sostenere che dal WWW avremo una forma di ipertesto, accessibile a molti.

 

 

LE CONSEGUENZE

Non è completamente chiaro quale effetto avrà l’ipertesto sulla narrativa. Alcune persone, hanno suggerito che l’ipertesto è forse più adatto alla lirica, alle opere che funzionano con l’associazione, piuttosto che alla narrativa di progressione lineare. Altri dicono che le scelte date al lettore consentono all’autore di sviluppare narrative multiple, che possono, in qualche modo, interrogarsi a vicenda o essere costruite l’una sull’altra e diventare più ricche. Un‘altra possibilità ancora è data dall’idea di narrativa cioè che non si sviluppa verso un unico punto culminante fisso, ma in cui sono presenti molteplici punti di soddisfazione, che può essere iniziata e terminata in qualsiasi punto. Tutte queste possibilità esistono. Ma certamente dovremo decidere come iniziare un testo che la gente può cominciare in qualsiasi punto; ed è ancora più importante sapere quando il testo è finito.

 

 

CONSIGLI PER UTILIZZARE I NUOVI MEDIA IN DISCIPLINE DIDATTICHE

È stata rivolta la seguente domanda al professor George P. Landow. “Quale può essere il suo consiglio pratico ad un professore che ha la possibilità di usare i nuovi media?”. La risposta è stata la seguente: ” Gli studenti devono cominciare ad usare i nuovi media molto giovani, dunque durante il corso di studi che precede l’università. Ma, di nuovo, quando parlo dei nuovi media, m’interessa, nel complesso, l’ipertesto come immagine testuale più che come immagini in movimento. Io penso che molti dei nuovi media cerchino, in realtà, di tenere sotto controllo quelle modalità di trasmissione, mentre il gran valore educativo dell’ipertesto sta nell’offrire a chi impara ciò che desidera imparare quando vuole impararlo; esso è rivolto a chi impara. L’ipertesto didattico e le cose migliori dei nuovi media didattici sono ambienti di apprendimento, non di insegnamento. Questo tipo di attivazione dello studente in maniera costruttiva deve predominare se vuole essere efficiente! Non penso, inoltre, che il video, la trasmissione televisiva siano il sistema più efficiente per far apprendere, poiché immettono gli studenti nelle stesse vecchie grandi aule per ascoltare qualcuno che – per quanto brillante sia - parla loro "dall’alto". Certo ascoltare è importante se lo studente agisce per ottenere un risultato; si impara molto di più quando si fa qualcosa. Una cosa che ho scoperto è che gli studenti che stanno scrivendo per un altro lettore; appena vengono a conoscenza del fatto che il loro lavoro verrà letto da altri studenti o da persone in altre parti del mondo, vi tornano sopra per migliorarlo. Questo è un esempio di conseguenza positiva, involontaria dello scrivere per un ambiente collegato in rete. L’abitudine di pensare ad un modello di trasmissione televisiva come ad una cosa suprema è molto pericoloso per i nuovi media. Penso che ci sia sempre bisogno della televisione; tuttavia, per quanto riguarda l’insegnamento penso che sia necessario che gli studenti facciano scelte e guidino questi media. Ciò non significa che questi ultimi si debbano limitare a giocherellare senza scopo, viceversa, devono avere dei compiti che li rendano attivi, sia per scoprire sia per produrre conoscenza.

 

 

 Di Santo

 Magenta

Manzari

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

 

Definizione, rapporto ipertesto – testo lineare, rapporto autore lettore; presi da:

Mediamente: “Il confine aperto del testo” http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/biografi/l/landow.htm

 

Modello principale d’ipertesto (www), le conseguenze, consigli per utilizzare i nuovi media in discipline didattiche; presi da:

“La grande potenza del testo quando diventa ipertesto”. http://www.cometanet.it/scuola99/landow1.html