A Satura sono state inaugurate tre mostre (piazza Stella 5, fino al 21 febbraio): Virginia Cafiero presenta "Prelievi di natura"; passeggiando nell'ambiente naturale l'artista seleziona e coglie radici, foglie, erbe, fiori che taglia in filamenti e mette a bollire eppoi a colare. In un secondo momento mescola il decotto triturato con l'impasto cartaceo preparato a parte ottenendo così lamelle fibro-cartacee che fa essiccare. Nascono allora forme irregolari dalle tinte degli elementi naturalistici su cui si evidenziano preziose tracce come memorie da consegnare a future generazioni...

Sergio Leta dipinge "Ritratti e figure in ruggine" attraverso volti e corpi "che si portano dietro il peso e il senso della loro vita..."; descrive cioè un immaginario in cui agitati personaggi  sembrano alla ricerca di precari equilibri. Scosse dal vento e "rose" da una invasiva fioritura di ruggine, queste figure abitano vorticosamente lo spazio, talvolta sdoppiandosi in forme di replicanti. Interventi ironici, quasi fumettistici, trasferiscono l'intensità del pathos in "leggerezza dell'essere".

Roberto Zizzo con "Copricorpi" presenta la fotografia di un nudo femminile, di schiena (ripetuto in ogni lavoro) su cui interviene manipolandolo con segni, tagli simulati, pittura. Frammenti di corpo vengono in questo senso cancellati, tagliati e ricomposti in modo da creare forme nuove raccapriccianti, quasi a simulare l'azione del bisturi che taglia silhouette di corpi trasformandoli in gusci vuoti. Un'allucinazione suggerita dalle potenzialità della biogenetica.

 

                                                     Miriam Cristaldi