Nella sede dell'associazione culturale Satura, piazza Stella 51, fino a metą luglio, č in mostra la personale di Lutz Brockhaus intitolata "Classico ed anarchico" a cura di Sandro Parmiggiani e Klaus Wolbert.

Questo scultore tedesco, nato a Berlino nel '45, oscilla costantemente tra poli opposti. Tra natura e cultura si attua uno sconfinamento : il corpo umano (in particolare femminile) si metamorfizza in forme di pesce concentrando al contempo citazioni stilistiche che vanno dalla plastica tradizionale di un Martini a squadrature e tagli prospettici di tendenza astratta.

 L'artista privilegia la materia "calda" come il bronzo, ma in esposizione troviamo anche sculture "fredde" nella fisicitą che caratterizza l'algido marmo. Spesso i suoi lavori si attardano nella ricerca di un efficace naturalismo, vedi certe morbiditą carnali e fluenti ondositą acquoree ma, sovente, le superfici sono levigate e si offrono alla luce in taglienti piani geometrici. Se sono percepibili teneri sentimenti di stupore, ad esempio nelle mani che contengono un probabile polipo o nella scioltezza di un corpo nell'atto di tuffarsi, allo stesso tempo, rigide ganasce concorrono ad attanagliare certi volti fissati nel bronzo, evocando durezze espressionistiche proprie dell'arte tedesca.

Anche le patine sono in opposizione: ora trattate come  bronzi antichi con riflessi verdastri, ora lucenti nella metallicitą dorata.

Particolarmente espressiva l'opera "Teorema", bronzo rappresentante una figura femminile a tutto tondo, in grandezza reale, fortemente intensa e drammatica. Il corpo di questa giovane si mostra frontalmente con una resa plastica vicina alla classicitą greca, ma al contempo nervosa e scattante come il realismo novecentesco. Il corpo, essenzializzato in volumi geometrizzanti, si offre alla luce in piani nervosi  come una giovane Korae vivente oggi in una lucida e assorta realtą.

                       

                                                Miriam Cristaldi