Si è aperto a Genova un nuovo spazio espositivo chiamato “IL poliedro” in via Ricci 3/1: si riempie così un vuoto da dedicare agli artisti liguri storicizzati (del ‘900) e viventi, indiscriminatamente operanti sia nel versante figurativo come in quello astratto, con riferimenti linguistici riguardanti soprattutto la pittura e l’incisione.

Aldo Bosco, (1924, ex insegnante del liceo artistico Barabino) e Libero Verzetti (1906, 1989) rappresentano l’accoppiata presente in mostra con opere particolarmente significative.

La pittura del primo (qui proposta da un cammino che inizia nel ’49), è sempre stata attenta a rispettare un’analisi strutturale che se da un lato richiama la scomposizione cubista (coi ribaltamenti dei piani), dall’altra , attraverso punti di fuga in movimento – di memoria futurista- riesce a connotare una sintassi segnica fortemente concettualizzata.  La pittura di Bosco è associabile agli oggetti inseriti nello spazio: un luogo, questo, che vive un sistema di relazioni (interne ed esterne) composto da coordinate cartesiane, e collegamenti di piani mediante linee oblique, ellittiche o curve. Alla fine, una sintesi creativa delle forme analizzate fornirà il risultato estetico composto da cromie accese alternate a tonalità più sommesse.

I dipinti di Libero Verzetti rappresentano un nucleo raro di difficile reperimento, datati dal ‘39 al ’50. La sua pittura è qui rappresentata da vibranti paesaggi urbani, campestri, e da intense figuralità. Nelle iconografie urbane lo spazio è costruito da labirinti di linee sciolte in microsegni che costituiscono l’ossatura del lavoro attraverso giochi di piani, sovrapposizioni, fughe prospettiche.

Alla distruzione dell’uomo (siamo negli anni del dopoguerra) si contrappone la costruzione prospettica che sfonda ambienti, crea spazi echeggianti attraverso un gioco di rimandi, allusioni e vibrazioni speculari. Per Verzetti è importante il colore, spesso inteso come tono, stemperato in lievi passaggi con infinite gradazioni e delicati transiti, in una complessa quanto soave armonia che tende alla musicalità, manifestando capacità suggestive di qualità neoromantiche.

 

                                                Miriam Cristaldi