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L'esplorazione delle miniere alla ricerca di minerali e' un'attivita' che presenta parecchi rischi, anche per persone con comprovata esperienza. Esistono siti piu' o meno pericolosi, ma in tutti i casi l'imprevisto puo' essere sempre in agguato. Bisogna quindi pianificare questa attivita' con la massima attenzione e sopratutto nel rispetto delle vigenti normative. Molte miniere infatti a causa della loro pericolosita' o per altre problematiche ambientali sono interdette all'esplorazione.

Le miniere come le grotte, sembrano far parte di un'altra dimensione. Una volta immersi nell'oscurità del sottosuolo si è tagliati fuori dal mondo, e tutto sembra irreale.
Questo può essere una bellissima sensazione oppure un terribile incubo. Per entrare in questi ambienti e' quindi importante possedere alcuni essenziali requisiti:

Saper dominare le situazioni 
Non soffrire di claustrofobia
Non avere paura del buio
Non aver timore del silenzio
Non aver paura dell'isolamento
Avere un buon senso di orientamento
Avere una grande capacità di osservazione

Ma soprattutto……essere estremamente prudenti

Difendersi dalla natura del terreno

Le Frane

Anche se sembra illogico, solitamente una miniera abbandonata da anni è più sicura di una miniera in attività. Questo deriva dal fatto che nella miniera in attività vi è opera di avanzamento e pertanto, sia lo scoppio delle mine che le faglie trasversali ancora da mettere in sicurezza, possono causare crolli improvvisi.
Nella miniera abbandonata, questo fenomeno è molto meno frequente per il fatto che vi è stato un naturale assestamento. Bisogna ricordare inoltre che la frane del materiale di ripiena che veniva messo sopra gli infilaggi a tetto non sara' in grado di ostruire il passaggio, in quanto in caso di caduta si viene a liberare la parte alta della galleria garantendo comunque il passaggio.   Le frane piu' pericolose sono quelle dei grandi liscioni piani a tetto. Non bisogna mai sottovalutare un liscione piano o molto inclinato.

Guardando a terra, se notiamo polvere di talco o formazioni di gesso e' necessaria molta attenzione perche' ci troviamo in una parte con pericolo di distacco anche di grossi massi (questo capita prevalentemente nei grandi vuoti).Alcune specie di rocce come il Serpentino, i Micascisti, il Gesso, sono propensi all'instabilità, pertanto una buona conoscenza delle rocce ci tutela maggiormente da questi pericoli.
A volte capita che nelle fratture a tetto o a parete si notino dei piccoli cristalli delicatissimi e bianchi, è gesso, dobbiamo quindi stare in guardia perchè questo gesso incuneandosi nelle fessure rende instabile la roccia e ne può causare la caduta improvvisa E' pertanto una saggia norma prima di iniziare a martellare alla ricerca di minerali ispezionare bene la zona sincerandosi sempre della presenza di una via di fuga sicura.

Acqua e fango.

Tutte le miniere sono state cominciate a ribasso, cioè la perforazione della lente mineraria si inizia a valle della lente stessa in modo da rendere più facile l'estrazione per caduta per togliere l'inconveniente dell'acqua che immancabilmente si incontra durante l'avanzamento.

Pertanto tutte le miniere hanno un canale di scolo delle acque che ne garantisce la loro defluizione. Sapendo questo potremo regolarci nell'intraprendere l'esplorazione, più andremo in basso e più troveremo gallerie invase dall'acqua e fango. Una galleria allagata è sempre un'incognita, in quanto non sempre l'acqua è limpida e pertanto può nascondere l'imbocco di un pozzo o di una fossa.
Nelle gallerie non conosciute è sempre meglio legare con una corda la persona che avanza in modo da poter intervenire in caso di necessità.
Se la persona in esplorazione è sola deve munirsi di un bastone sonda e tastare il terreno avanti a se prima di fare il passo. Quello di andar soli in miniera e' una grossa imprudenza assolutamente sconsigliata.

Bolle di anidride carbonica

Questo problema è piuttosto raro, in quanto tutta la miniera respira in modo naturale, comportandosi come un enorme camino. D'inverno l'aria calda tende a salire e forma una corrente dal basso verso l'alto, mentre d'estate questa corrente tende a ridiscendere dall'alto verso il basso.
Nella stagione intermedia pero', quando lo scambio termico non si è ancora stabilizzato, l'aria in miniera puo' farsi pesante perchè le correnti si scontrano e non permettono un regolare l'afflusso nè in alto nè in basso.
Questo fenomeno si riscontra maggiormente nei livelli intermedi se non possiedono sbocchi a giorno. Nonostante questo fenomeno però, l'aria non manca; è solamente più satura di vapore acqueo che  può creare qualche fastidio nella respirazione e l'appannamento degli occhiali o degli obiettivi della macchina fotografica.

L'assenza di aria non esiste: alcune volte può capitare di doversi introdurre in piccole cavità o gallerie ceche che vanno dal basso verso l'alto, in questi casi se si soggiorna a lungo si nota una difficoltà respiratoria dovuta alla saturazione nell'ambiente di anidride carbonica causata dal nostro stesso respiro. Bisogna evitare dunque questi luoghi oppure soggiornarvi per brevi periodi.

Monossido di carbonio

Come e' noto questo gas è letale, pertanto mai usare perforatori a scoppio in locali chiusi e senza una buonissima circolazione d'aria.
Nelle miniere piritose è maggiormente sentita la difficoltà di respirazione nella stagione intermedia, si nota infatti un odore acre dovuto alla decomposizione della pirite a causa dell'umidità della miniera.

 
I pozzi.

 

I pozzi se percorsi in discesa si possono affrontare con maggior sicurezza per via della possibilità di ancoraggio con corde e materiali da discesa come discensori e maniglie di risalita. Bisogna però accertarsi durante la discesa che non vi siano rocce instabili che urtate dalla corda in tensione possano distaccarsi con gravi conseguenze. E'  bene usare anche il lanternino spia per non incappare in bolle di anidride carbonica.  Un pozzo in salita invece è sempre un'incognita, in quanto ne' possibile sapere cosa pende sulle nostre teste. Lo stesso pericolo lo avevano i minatori quando li perforavano; infatti il mestiere più rischioso era il "disgaggiatore", cioè l'operatore che eseguiva la messa in sicurezza del pozzo facendo crollare con un rampino le schegge di roccia non cadute durante l'esplosione delle mine.
E' bene quindi assicurarsi anche che non vi siano altri ricercatori sulla sommità del pozzo che potrebbero inavvertitamente lasciar cadere materiale.

Orientarsi in miniera

Quando si decide di entrare ad esplorare una miniera, e' una saggia norma lasciare detto alle persone di fiducia dove si intende andare, in quale complesso, e quante persone  partecipano alla spedizione. Bisogna anche lasciare recapiti telefonici di ricercatori pratici della miniera, che siano in grado in caso di necessità di intervenire in soccorso.   Raggiunto l'imbocco della miniera si può procedere ad esplorare tenendo ad esempio sempre la destra, seguendo tutte le derivazioni a destra. In seguito, saremo facilitati  in quanto nel percorso a ritroso dovremo ovviamente tenere sempre la nostra sinistra

E' bene inoltre sempre voltarsi durante l'avanzamento per prendere visione del percorso a ritroso; infatti al ritorno vedremo il percorso alla rovescia e questo potrebbe confonderci.  Se consideriamo la miniera particolarmente "complessa" potremo avvalerci del filo d'Arianna (ottimo sistema per l'orientamento). Girando nelle miniere ci accorgeremo però che e' difficile perdersi;  Anche se la coltivazione viene fatta seguendo unicamente il minerale (es .Brosso) le gallerie risultano sempre comunicanti fra di loro e pertanto prima o poi ci ritroveremo in un posto conosciuto dal quale sarà facile orientarsi.  Nelle miniere piu' moderne tipo Traversella,  notiamo che ogni livello è percorso da un unica galleria dalla quale dipartono le varie traverse che conducono alle coltivazioni.
Questo sistema di coltivazione velocizza l'estrazione, ma nello stesso tempo non offre le stesse sicurezze del primo, dal momento che in caso di crollo nella galleria principale i minatori in avanzamento non avrebbero possibilità di tornare.  In caso di smarrimento comunque non bisogna lasciarsi mai prendere dal panico. E importante fermarsi e ragionare, cercare di ricordarsi i piccoli particolari, un trave, una roccia e perchè no, anche i mucchietti di immondizia lasciati da cercatori maleducati, possono costituire una traccia.
Un'altra cosa da tener presente è la presenza di foglie o piccoli rami; in questo caso siamo di certo sulla via giusta per l'uscita, infatti per effetto del risucchio d'aria, dagli ingressi entrano spesso foglie dal bosco che circonda questi siti. Anche l'acqua piovana trasporta del materiale dall'esterno.  Eventuali escrementi di animali del bosco, sono sempre segnali che denunciano la presenza di uscite, infatti i tassi svernano volentieri nelle immediate vicinanze degli ingressi delle miniere abbandonate.  Ricordiamoci anche che seguendo l'acqua non sempre troveremo un'uscita.  Infatti a volte quest'ultima si insinua in fratture impercorribili che ci porterebbero sempre più nell'interno, solo i rigagnoli particolarmente evidenti e di grande portata prima o poi escono all'esterno.

 

L'attrezzatura

 

Vediamo insieme cosa occorre per la tranquillità nostra e dei nostri compagni durante le esplorazioni.
Innanzitutto il casco, per proteggerci la testa e per supportare la lampada.
Massima attenzione all'illuminazione! Il miglior tipo di illuminazione rimane la lampada a carburo. Naturalmente e' necessario conoscere a fondo il suo funzionamento sapendo che il carburo non è un combustibile ma bensì è un gas (Acetilene) che si produce in combinazione con l'acqua.
La lampada a Carburo è costituita da un generatore cilindrico diviso a metà. La parte in basso è il contenitore dove viene sistemato il carburo, la parte superiore è costituita dal serbatoio per l'acqua. Quest'ultimo è provvisto di un rubinetto che controlla la caduta dell'acqua goccia a goccia nel secondo.  Non si deve assolutamente aprire molto il rubinetto, in quanto si produrrebbe una inutile formazione di gas che causerebbe il malfunzionamento dell'apparecchio.
Da questo generatore parte un tubo di gomma che porta il gas alla lampada dove incendiato produce una potente luce bianca. 
La lampada è costituita da:
- un ugello in ceramica calibrato 
- un dispositivo piezoelettrico per l'accensione 
- una parabola che ne amplifica la luminosità

Sotto questa apparecchiatura è sistemata la lampada stagna a batteria (luce di emergenza). Proprio per la grande umidità presente nelle miniere il carburo di scorta va contenuto in barattoli di plastica ermetici, che garantisca la funzionalità di questo prodotto anche nel caso in cui si bagnasse lo zaino o dovessimo attraversare gallerie allagate.

Non dimentichiamoci inoltre che se per caso la nostra scorta di carburo dovesse venire a contatto con l'acqua produrrebbe gas e di conseguenza in presenza di fiamme libere esploderebbe, procurando gravi ustioni.
La lampada portata sul casco deve però avere anche la luce di emergenza a batteria, quest'ultima serve espressamente per dare luce nella ricarica di quella a Carburo, consentendoci di eseguire l'operazione in modo sicuro perchè non vi è presenza di fiamme libere, la lampada di emergenza serve anche nel caso di attraversamento di zone con cascate d'acqua ed è bene accenderla prima dell'attraversamento, in modo da non rimanere al buio totale nel momento meno opportuno.
Materiale di scorta per le lampade; nello zaino dovremo tenere pertanto il materiale di scorta per la nostra fonte di illuminazione e cioè:

- ugelli di scorta (almeno due)
- un paio di pinze
- fascette stringitubo
- un pezzo di filo elettrico ( i filini di rame interni vanno bene per disotturare gli ugelli )
- un pezzo di filo di ferro ( per pulire eventualmente l'innesto del tubo )
 - un paio di guanti in pelle ( il generatore a carburo della lampada durante il funzionamento si scalda e a volte è intoccabile )
- una batteria di scorta per la luce di emergenza
- due lampadine di scorta
- del nastro isolante

 

Attrezzatura Alpinistica

Dato che nelle nostre esplorazioni non sappiamo cosa incontreremo, dobbiamo procurarci in anticipo il materiale che potrebbe venirci utile e cioè:

- una corda da montagna di almeno trenta metri
- un discensore a bloccaggio automatico
- maniglie di risalita con staffe di cordino
- qualche chiodo a pressione 
- imbragatura
- un lumino spia per il controllo dell'aria

Materiale di pronto soccorso

Per quanto si sia prudenti, l'incidente puo' sempre capitare. E' bene tenere nello zaino un piccolo pronto soccorso contenente:
- cerotti
- una o più bende
- un laccio emostatico
- crema per le ustioni
- un boccetto di acqua ossigenata .
- un boccetto di acqua borica per il lavaggio degli occhi in caso di contatto con materiali presenti in miniera.

 

L'abbigliamento da miniera

Nelle miniere antiche generalmente anche nella stagione invernale non fa freddo (Vedi Brosso), mentre nelle miniere più recenti per il maggior ricambio d'aria dovuti alle lunghe gallerie di accesso, fa assai più freddo (Vedi Traversella), comunque  il vestiario in generale indicato è il seguente:

- un paio di stivali lunghi da pescatore (quelli in PVC sono leggerissimi e comodi)
- pantaloni di tela jeans
- camicia in felpato tipo montagna
- una cerata
- guanti in gomma
- guanti in pelle
- occhiali antischegge per la ricerca di minerali (lo scalpello e i minerali possono produrre schegge).

Abbiamo volutamente elencato tutte queste cose perché e' importante dedicare maggior attenzione alla sicurezza piuttosto che alla smania di ricerca di nuovi minerali , dal momento che purtroppo tante sono state le disattenzioni dei cercatori di minerali che hanno provocato a loro disgrazie spesso evitabili.   La prudenza non è mai troppa e se si è piu' tranquilli le esplorazioni sono sicuramente piu' divertenti.

 

Si ringrazia  Enzo Jon per le fotografie e la consulenza tecnica.