È
tempo di esperimenti, in casa Rai. In un’estate che si annuncia
torrida dal punto di vista meteorologico, ma piuttosto fredda per
quel che concerne la programmazione televisiva, la grande azienda
televisiva di Stato ha lanciato “Metti… un posto al sole”,
che è stata definita una “reality soap”, un prodotto
che in periodo di “Grande Fratello” e affini potrebbe
suscitare nuovamente l’interesse dei tanti telespettatori oramai
assuefatti al genere. Il tempo ci dirà se Chiara Toschi, Alberto
Bader e Paolo Terracciano, gli ideatori del programma, abbiano o meno
avuto un’idea vincente. Per il momento possiamo senza dubbio
affermare che quantomeno si tratti di uno spunto originale e, perché
no, educativo-pedagogico: sviscerare le tematiche affrontate all’interno
della soap contestualizzandole all’interno di famiglie simbolo
di quella stessa normalità che altri reality show propagandano
ma che troppo spesso finiscono col reprimere.
Attori per un giorno, quindi: è così che ci vengono
presentati i “protagonisti” di “Metti… un
posto al sole”. Il programma inizia con la sigla della soap
e le foto dei membri della famiglia in questione. Personaggi reali
che nella realtà stessa interpretano i ruoli dei propri beniamini,
ordinarie scene di vita che si intrecciano con vecchi episodi di “Un
Posto al Sole”. Ed è proprio questo uno degli aspetti
che sembrano maggiormente interessare gli appassionati della soap:
riproporre i personaggi ormai usciti dal cast e mostrare i cambiamenti
di chi c’era e c’è tuttora.
“Un Posto al Sole non è andato in vacanza – dichiara
Patrizio Rispo, portiere per fiction e attore nella realtà
– almeno non del tutto. Con questo programma, infatti, ci prefiggiamo
di portare in scena la vita quotidiana, il che non è sempre
facile. In questo modo è possibile avvicinare ulteriormente
la gente alla soap e, allo stesso tempo, dare vita a personaggi non
reali”.
Ma questo è anche un modo per rilanciare quell’idea di
interazione col pubblico che la Grundy, la casa di produzione, aveva
avviato con il servizio sms. “L’intento è quello
di dare sempre più risalto alle opinioni del pubblico –
ha spiegato Alberto Bader – e sempre maggior incidenza ai suggerimenti
degli spettatori, fino a quando i loro pareri influenzeranno la storia
stessa dei personaggi”.
Ad ogni modo, il programma non sembra ottenere suscitare il gradimento
di tutto il popolo di “Un Posto al Sole”: stando alle
rilevazioni auditel, appare netta la perdita di spettatori rispetto
alla soap. Tutto sommato, però, trattandosi comunque di un
programma nuovo e, innovativo nel suo genere, costretto a concorrere
con i telegiornali delle 20.00, alla lunga tali risultati possono
anche essere considerati soddisfacenti.