Time slipping away
new dream born everyday
suddenly these dreams are behind you

   Il mondo era sempre lì. Ruotava ma non lo mostrava ma io lo sapevo.
   Qualcuno dice che il mondo è cambiato moltissimo, negli ultimi anni. E secondo me non mente.
   Però se fà fuori *moltissimo* solo per *gli ultimi anni* non riesco ad immaginare come possa poi parlare dei millenni, degli Eoni o del mio amore per te.
   E allora è meglio che ne parli io.
   Ne parli inadeguatamente come si suole, e per inadeguatamente mettere lettere unappressoallaltra, screziando il silenzio da cui provengono.
   Su questo difficilmente potrei sbagliarmi. Non un suono, le forme sono inquiete e vacillano nell'afa immobile, quasi come se le particelle di significato fuoriuscissero dagli oggetti. [E, penso ad oggetti vili come le automobili; al limite perdono la verniciatura, o i pedoni per i marciapiedi; a perdere l'abbronzatura al tuo passaggio].
   Il mio cuore gioca a fare il periscopio.

   Io sto a pelo d'acqua, galleggiando in questi eventi. Posso mettere la testa sù: e tutto l'universo fruscia sul bordo delle mie orecchie, la vita sulla spiaggia e oltre è un gigantesco cestello di lavatrice che frulla suoni in lontananza, che frulla suoni di lontananza, e gira indefesso, gira sommerso da cenere sabbia polvere e detersivo.
   Poi metto la testa giù, oltre il limite inferiore dell'aria. E mi accorgo di non avere orecchie per questo. Avverto questo silenzio inquieto delle profondità, e so che la posizione che occupo in alto, sulla superficie dell'acqua, come diadema in una corona di alghe è il punto esatto dove sono, e che potrei prendere boccate d'aria e di rumore insufficienti a bussare alla tua porta fra i pesci di fondale e tesori luccicanti, che tu usi come illuminazione d'interni.
   Sto a metà: tra il cielo e il fondo del mare, fra il rumore che immerge i nostri corpi e il silenzio che li deterge, fra l'averti sempre e il non averti mai.
   E' il punto preciso dove mi trovo.

   Chi si trova dove mi trovo io vi si trova sempre di passaggio.
   Chi si trova dove mi trovo io adesso sa che basta la sua distanza dai pianeti e dal centro della terra per tenerlo in sospensione, e sa che, come la Terra, anche i pianeti mutano posizione. Chi si trova dove mi trovo io sa che presto il tempo si trasforma in sporcizia sulle vetrate, in sporco impossibile che è destinato a rimanere tale e di cui presto meglio di lui parleranno le fotografie.
   Sa pure che le parole che non può trattenere, che sgorgano come geyser, e che solo inadeguatamente vengono catturate dalla pagina e dal senso un giorno avranno la stessa spessa patina assurda di passato e dovrà grattarla con le unghie per cavarne un dolore a cui non si rimedia.
   Così, senza poter compiere un gesto significativo oltre al deliquio, vivendo immerso nella distanza in centimetri fra i nostri corpi 24 ore su 24, trascinato dalla corrente che non so mai se è quella del fondo o quella della superficie provo a parlarti dei millenni, degli Eoni e del mio amore per te.



 

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