La perfezione della tecnica

 

 - fruscii -
Abbiamo le cuffie in casa, come ormai credo tutti, del modello senza fili e senza batterie, e tutte - ça va sans dire - collegate al Centro di Raccolta e Diffusione Suoni Veritieri. Perlopiù il segnale è pulito; quando invece certe perturbazioni ostacolano la propagazione, il guardiano cerca di descrivere le oscillazioni luminose dei suoi apparecchi a tutto il mondo. Sono parole immaginose, prive di alcuna aderenza al vero e di senso; ma è pur accertata la loro gran parte nel tenere lontano quel particolare panico da abbandono che talvolta ci coglie in assenza di segnale.
E così noi palpitiamo, atomi di tutto, all'unisono con il cosmo.

- dissolvenze -
Andati per sempre sono i tempi dell'Interpretazione, dell'interminabile Esegesi, della morale difettosa, delle guerra civile mondiale, dei massacri di religione.
Non potevamo avere la verità, e ciò ci squassava le interiora.
Non potevamo più avere una menzogna convenzionale passabile, e avevamo la noia che il tempo produce avvolgendosi su se stesso per progredire.
Sarebbe bastato mettersi in ascolto.
E invece parlavamo, squallidi simulatori di personalità, ripetitori di segnali senza capo né coda, frenetici produttori di Inquinamento Acustico.

- echi -
L'umanità è stata scelta dal silenzio, si è ripartita gli spazi vuoti, occupando tutti i buchi sufficientemente ospitali da poterci dormire e per farvi giungere i cavi. Il resto è preso dalle pulsazioni delle stelle, dai suoni non più distanti delle tempeste che, da qualche parte dove i Satelliti Macrofoni galleggiano nel vuoto gravitazionale, attraversano questo universo sempre più compatto.
La tendenza non si è interrotta. Le parti hanno ricercato nuove connessioni, trovandole nella presa unificante della coscienza silenziosa e in ascolto. Nelle famiglie più evolute (le più unite) non c'è bisogno neanche più di cuffie. Dei grandi altoparlanti, sensibilissimi, diffondono negli ambienti i Suoni Inalterati della Distanza.
E davvero, voi che siete venuti prima, a cui questo messaggio prima o poi indubitabilmente tornerà, non c'è mai stato niente su questo pianeta che si sia avvicinato tanto alla Divinità, alla fine della Grande Separazione, quella, per intenderci, che ancora usate descrivere allegoricamente come la Caduta.

- pulsazioni -
Finito da tanto ormai il tempo della necessità della mediazione. Ogni senso è amplificato fino alla sua estrema possibilità; alcuni di loro hanno già compreso la coincidenza del massimo potere con la massima passività. I sensi più usurati, come la vista, hanno compreso per primi e iniziano a farsi tanto più efficienti quanto meno importanti.
Nessuno potrebbe più fidarsi d'altro che della propria percezione. Eliminata l'Interpretazione, si è eliminata la Colpa. In più, il passaggio di qualunque dato da un organismo all'altro possiede coefficenti entropici troppo alti per poter essere affidabile.
D'altra parte, le percezioni vanno progressivamente svuotando di referenzialità le icone. Il suono ha eclissato l'immagine, in una scala gerarchica che nessuno percorre più neppure con l'immaginazione.

- riverberi -
Il tempo si è rivestito di suoni.
Gli occhi vanno lentamente arretrando, mentre gli oggetti vicini perdono qualunque importanza. L'occhio della mente viceversa non è mai stato tanto grande, e tanto sensibile. Non riesco più ad accorgermi di avere le palpebre sollevate.
Ad alcuni del tessuto indifferenziato, sviluppatosi a difesa del Potere di Concentrazione, sta già raddoppiando le palpebre.

- interruzione, suono come di orchestrina -
Certo, i costi del Servizio sono ancora molto alti.
E' facilmente prevedibile che le prime forme di Pubblicità andranno facendosi sempre più invadenti.


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