i feel mysterious today
La percezione cade fra le pause della scrittura.
V'è una vita automatica, che trascorre nel suo spazio fisso e sterminato,
una vita continua e conseguente al suo essere, che respinge ogni attribuzione
iconica e cristallizzazione concettuale e che io volontariamente interrompo
con l'apparentemente modesto atto della scrittura.
E' una contrapposizione di natura, uno scontro fra quanto v'è di necessario
e lo strisciante rumore di fondo dell'umano che vuole raggiungersi attraverso
sé e soltanto sé.
Nell'abbandono, nella distrazione, io scorro e sono simile a tutto ciò
di cui non m'accorgo. L'attenzione è il discrimine, la sfocatura un'appartenenza.
In quella dimensione che così bene sanno sollecitare le poltrone comode
e i letti ben rimboccati, gli sparuti attimi d'amore intenso della nostra vita
e il piacere delicato di ricordi che a primo acchito sembrano nostri e invece
sono solo immagini sciolte, immagini pure connaturate alla nostra specie più
che alla nostra vita, noi uomini neghiamo importanza a noi stessi, al nostro
passato e al nostro futuro. E' un modo dell'affermazione altissimo, seppure
indiretto.
Oggi mi sento misterioso a me stesso, e ogni idea di me e del resto mi pare
volgare.
Volevo appuntare solo questo, prima di precipitare.