Indesiderata

 

Fatti distante dalla melodia che stai suonando: ogni strumento emette il suo verso e lo chiama universo.

Questa progressione di accordi che in disparte canta della totalità e ci giunge filtrata dall’aria infedele è parte del tempo che la divora.

Le dita che ora sfiorano i tasti del significato e si compongono in un bouquet di delicate passioni sono le dita che gratteranno via ogni residuo, spulciando nell’immondizia d’ogni esangue amore.

Proprio adesso che non v’è più separazione fra te e i contorni inversi d’ogni cosa, adesso che ogni pulsazione di te sente sé stessa come l’energia del mondo; prova a farti distante dal respiro che stai vibrando. Vedrai come ogni parte fluisce dentro l’altra, perdendoti.

Non c’è niente di troppo vicino, per te. Prova a pressare la tua mancanza contro la superficie immobile della carne, e spingi fino al limite. La stanchezza che ne seguirà avrà lasciato stupidi i corpi e partorito il dolore. Quel dolore è tutto quanto io posso creare.

Fai un giro intorno all’impossibile, e guardane nuca e spalle. Così osserverai che non c’è niente di troppo lontano per te, che contieni dolore. Riflessi irriflessi di stelle da lungo estinte sono in te vita e il tuo dito, che tesse melodie morenti, li indica.

Il tuo nome non ti contiene, ma ti suggerisce, timidamente, quando il tempo inizia a soffiare impetuoso e si confonde con il suo boato. Del tuo nome sono pieni i campi, e la neve sulle cime, e ciò che ancora non vedi perché ama nascondersi e perché, forse non ci hai mai pensato, potresti non essertelo meritato.

Sei fragile per quanto è bello sentire, e sei solido a sufficienza per sopportarlo. Sei grande per qualcuno esattamente nella misura in cui sei piccolo per qualcun altro. Gli esseri viventi non possono mai essere sommati o sottratti. E tu sai che rompono i coglioni come nient’altro.

Non c’è nessuno che sia tanto buono da non provenire la sua bontà dalla perfida ottusità ch’è simile in ogni uomo e non c’è nessuno tanto perfido a cui la gratuità del bene non alleggerisca la forza di gravità.

In ultimo, non cercare di racchiudere in una parola, in una frase, in un post il segreto dell’universo. E’ meglio se secerni lentamente tutta l’acquetta fisiologica in cui galleggia.
Le ragazze sono sensibili a queste cose.



 

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