Ora un po’ di storia.

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Per chi, poi, avesse voglia di andar per montagne seguendo i ricordi dei nostri padri (come il sottoscritto) esiste tutta una bibliografia su quello che è stata e come si è svolta la guerra partigiana, sui luoghi toccati e sentieri percorsi in condizioni terribili che noi, oggi, armati di tutto punto, abbiamo difficoltà a seguire. Mio papà mi raccontava che, sul Col Fioniere in alta Valle Argentiera, un capitano dell’esercito americano (citato in molti testi importanti con nomi altisonanti per lui, allora ragazzo, era solo il "capitano Pat") nell’ottobre del 1943 gli disse. "voi siete matti, state qui in pantaloni corti, non avete da mangiare, non avete da ripararvi, avete poche armi e pensate di resistere comunque per tutto l’inverno".

Loro se ne andarono, i nostri Partigiani rimasero e, dimostrarono a tutti che era possibile resistere e combattere per ottenere quella Libertà da loro sognata e da noi tanto spesso usata senza considerazione per il loro sacrificio.

Oggi, questi sentieri e questi luoghi, sono una buona occasione per trovare gli stimoli giusti nell’andar per monti assieme alla nostra storia recente.

E chi si fermerà a bere o a mangiare un panino alla "fontana degli alpini" sotto al Monte Fraiteve o in tanti altri posti sappia che, a quella stessa fontanina ricavata tra le pietre o dietro a quel masso rivolto a mezzogiorno, si sono dissetati e riposati decine di Partigiani di ritorno al Sestriere dopo i combattimenti sui vari colli limitrofi e, se ne avrà voglia, rivolga un pensiero anche a loro