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ABBIGLIAMENTO

 

La presente trattazione e' intesa a fornire suggerimentidi base per quanto riguarda l'equipaggiamento piu' adatto alla pratica dell' escursionismo in montagna.

Le nozioni riportate possono pertanto non risultare piu' adeguate se queste, vengano riferite ad un impiego piu' strettamente Alpinistico.

Il problema dell'equipaggiamento, che tra l'altro risente molto dei gusti e delle esigenze personali, non ammette di solito soluzione univoca e universale; di conseguenza anche quanto, di seguito riportato, dovra' essere considerato solamente come una delle possibili interpretazioni del tema, che si affianca senza escluderle alle numerose trattazioni sull' argomento esistenti.

E' molto difficile, per chi si avvicina , sapere fin dall'inizio di tutto cio' che egli ha bisogno . Molto meglio in questi casi partire dall'indispensabile , integrando in seguito, man mano che si faranno le prime esperienze. Il peso, un tempo sicuro parametro di robustezza ed affidabilita' ha perso pian pian importanza quale indicatore della qualita' del prodotto . Oggi, con i nuovi materiali e le nuove tecnologie, un capo di alta qualita' puo' presentar abbinati la grande affidabilita'e il basso peso. Il colore ha una relativa scarsa importanza nell' impiego pratico del prodotto e puo' essere tranquillamente scelto in base ai gusti e convincimenti personali. Solo in alcune situazioni limiti di scarsa visibilita' o in caso di smarrimento una tinta particolarmente contrastante con l'ambiente puo' costituire fattore positivo di sicurezza. Puo' esserci inoltre utile una funzione termica del colore, dato che per legge fisica, in presenza di irradiazione solare, si sta piu' freschi all'interno di colori chiari e viceversa.

Introduzione delle fibre sintetiche nella composizione dei tessuti

Si tratta senz'altro della piu' grande rivoluzione avvenuta in questo campo. I vantaggi principali rispetto alle precedenti fibbre naturali ( lana , cotone, etc...) sono i seguenti:

La fibra sintetica, a differenza di quella di naturale non assorbe liquidi. Di conseguenza acqua e sudore non impregnano il filo, ma si limitano a bagnare la superficie esterne e scorrere su di essa. Come immediata conseguenza si hanno tempi brevi di asciugatura estremamente piu' ridotti ed una piu' elevata velocita' di migrazione del sudore verso gli strati esterni. La grande gamma di materie di base disponibili (poliestere, poliamide, polipropilene, etc...,) e la possibilita' di filarli in diametri molto piccoli, rendono possibile un' infinita' caratteristiche finali del tessuto, che viene cosi' adattato alle singole esigenze specifiche. Il filo sintetico e' praticamente indistruttibile : questo garantisce al capo elevate proprieta' di durata nel tempo e di resistenza alle sollecitazioni meccaniche. A parita' di altre caratteristiche , il capo in fibra sintetica risulta apprezzabilmente piu' leggero.

Impiego delle membrane semipermeabili nella protezione dagli agenti atmosferici

Messe a punto inizialmente per scopi scientifici, hanno permesso un' accettabile soluzione all'eterno problema di render un capo impermeabile senza pregiudicarne troppo la capacita' traspirante. L'impermeabilita' e' generalmente garantita purche' sia presnte la termosaldatura delle cuciture. La capacita' traspirante resta comunque scarsa rispetto alle reali esigenze riscontrabili nel corso dell' attivita'. La durata nel tempo, fortemente condizionata dall' esigenza di spessori della membrana estremamente sottili, ha raggiunto livelli soddisfacenti nell'impiego sui capi d'abbigliamento , mentre qualche problema sussiste ancora in impieghi piu' gravosi come negli scarponi.

Esistono due sistemi principali di inserimento della membrana nel capo di abbigliamento:

  1. per laminatura , la menbrana viene saldata sul lato interno del tessuto; puo'esserci o no la fodera interna

  2. z liner, la menbrana viene inserita tra il tessuto esterno e la fodera interna

Nel primo caso, piu' adatto agli impieghi tecnici si ottiene un capo un po' rigido ma piu' leggero. Nel secondo caso si ha una mano piu' morbida e maggiore elasticita' nel disegno del capo, in compenso non si evita la "bagnatura" del tessuto esterno

Ora esaminiamo come possono essere costituiti i singoli strati che ci potrebbero essere utili nel nostro vestire :

1 ° strato, A contatto con la pelle, ha essenzialmente funzioni termiche e di smaltimento del sudore agli strati soprastanti, perche' svolga al meglio questa funzione va portato aderente sulla pelle, quindi i capi dovranno essere bene attillati ed elastici; meglio se presentano una felpatura sul lato interno.

2° strato , immediatamente sopra l' intimo, deve coprire senza impedire troppo i movimenti; anche qui l'ideale sono capi con una certa elestacita' altrimenti si dovra' ovviare con taglie piu' abbondanti. Molto funzionale e la presenza di tasche meglio se ampie e munite di chiusura a cerniera, per la parte alta camicie o felpe, almeno parzialmente apribili sul davanti. Per la parte bassa, calzoni preferibilmente lunghi o salopette.

3° strato, riguarda generalmente solo la parte alta; la funzione viene svolta da un maglione tipo "pile" di impiego ormai diffusissimo, o di lana.

4° strato, quello piu' esterno ha la funzione principale di protezione dagli agenti atmosferici. Per la parte alta una giacca a vento con membrana e senza imbottiture , (l'imbottitura di tipo "staccabile" e' consigliata quando si frequentano luoghi d'alta quota , ambienti invernali e freddi) molto importante e' il cappuccio che dovra' essere dotato coulisse restringilbile attorno al volto e visiera .E' il capo da tenere tutto l'anno in fondo allo zaino per cui assume una grande importanza il peso e il volume. Per la parte bassa un soprapantalone indossbile senza togliere i scarponi, dello stesso materiale e con gli stessi requisiti della giacca. A completamento, ricordiamoci, per protezione termica del corpo e' importante ed efficace agire sulle estremita' : testa, mani, piedi.

Gli scarponi

Sono sicuramente un attrezzo importate, scomponendoli troviamo due parti essenziali: la tomaia e la suola.

- La suola comprende nelle moderne realizzazioni una parte in gomma scolpita sovrastata da uno o piu' strati di materiale morbido con funzione ammortizzante; all'interno possono essere presenti inserti di fibbra di vetro o altri materiali con funzione di irrigidimento. Difatti un parametro importante e' la rigiditą, sia a flessione, che a torsione, essa deve essere molto accentuata negli impieghi invernali con eventuale uso di ramponi, ed un po' meno nell'uso estivo. Per realizzare la dovuta aderenza il disegno della scolpitura dev' essere in genere piuttosto complesso. All'interno della suola deve essere presente un plantare per distribuire uniformemente la pressione sulla pianta del piede.

- LaTomaia e' la parte alta dello scarpone, atta a contenere e racchiudere il piede; in genere e' in pelle, ma puo' essere anche in tessuto sintetico o in materiale plastico. Normalmente di altezza tale da sovrastare la caviglia. Per aumentare l'impermeabilita' si e' molto diffuso l'impiego di membrane semipermeabili quasi indispensabili sulle tomaie in tessuto, meno necessarie in quelle in pelle, specialmente se realizzate con poche cuciture. Resta basilare che la tomaia abbia la calzata giusta per il proprio piede, che offra un' accettabile comodita' in ogni circostanza d'uso, che non sia troppo cedevole nella struttura esterna pur con una buona morbidezza nel rivestimento interno. Infine per una manutenzione, almeno per i modelli in pelle, bisognerą trattare almeno due o tre volte all'anno con gli appositi oli o grassi al silicone; e non lasciarle al sole o a diretto contatto con fonti di calore

http://digilander.iol.it/mariodgl19 05/02/2001

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