disse
Franz Kafka... e aveva ragione. Praga è un luogo che suscita uno
strano stato d’animo, un luogo dove col passare dei secoli l’incompatibile
diventa compatibile, dove il misterioso si mescola al grottesco, il
mistico all’assurdo, il fisico al metafisico, un luogo dai molteplici
paradossi, Praga, detta "la città d’oro", capitale magica,
misteriosa e affascinante, deve il suo sortilegio all’essere stata
città di tre etnie che le hanno conferito un miscuglio di tre culture,
quella ceca, quella ebraica e quella tedesca, offrendo una grande
ricchezza di impulsi, ma anche di conflitti.
Nonostante la propria storia ricca di traversie, la
città ha saputo mantenere intatte le testimonianze delle proprie origini.
Praga è un museo dell’architettura all’aperto, con la sua incredibile
varietà di stili, dal gotico al moderno, dal barocco al rococò. Mille
piccoli gioielli concentrati in un’area sufficientemente limitata, da
poter essere esplorata a piedi. Tappe d’obbligo sono il quartiere
Ebraico con il Vecchio Cimitero, il Castello, il Ponte Carlo, la Torre
delle Polveri e la straordinaria Piazza Staromestke Namesti, ma tutta la
città merita piccole soste e variazioni di percorso, per scoprirne gli
angoli nascosti che si celano ai turisti distratti. Praga cambia volto a
seconda del tempo e dell’ora ma non perde mai la sua forza d’attrazione.
La piazza della Città Vecchia (Staromestke
Namesti) insieme al Castello, è uno dei luoghi di maggiore
significato storico di Praga. Al centro vi si trova il monumento a Jan Hus
principale ritrovo della gioventù praghese. La piazza è circondata da
belle ed antiche case patrizie, inoltre molti edifici importanti sorgono
ai suoi lati: la chiesa di Tyn risalente al XIII secolo e il Municipio
della Città Vecchia. Quest’ultimo fu iniziato nel 1338 e nel corso dei
secoli vi fu aggiunta una torre alta 70 m dalla quale si gode di un
magnifico panorama. Nel 1410 fu installato nella torre l’orologio
astronomico, sopra il quale, ogni ora, sfilano gli apostoli.
Nella Città Vecchia le strade seguono ancora un
percorso angusto e tortuoso affiancate da scuri portici, illuminate dai
rari lampioni. Qui vi è racchiuso il cuore di Praga, la Praga dei mille
cortili, dei mille vicoli da attraversare e da scoprire, dove la realtà
si mescola con la fantasia e il sogno. Qui è ancora possibile immaginare
il Corteo Reale che durante le incoronazioni dei re boemi percorre queste
vie, procedendo a passo lento e regale dalla Torre delle Polveri,
attraverso la piazza vecchia e l’aristocratica Karlova, giù fino al
fiume sul dorso ricurvo del ponte Carlo per poi raggiungere, tra l’incantevole
scenario, il Castello.
Altro simbolo della città è appunto il Castello
(IX secolo) che racchiude la bellissima cattedrale di San Vito, emblema
gotico della città, entro le cui mura sono custoditi i gioielli di
incoronazione dei re Boemi, la basilica di S.Giorgio, uno tra i monumenti
più integri dell’architettura romanica boema e il palazzo
Arcivescovile, in stile rococò con la facciata risalente al XVIII secolo
completamente rivestita in marmo bianco. Nel Castello, nonostante il
notevole flusso turistico, passeggiando tra le minuscole casette del
Vicolo d’Oro abitate dagli alchimisti e dai fabbricanti d’oro si
rivive quell’atmosfera misteriosa e demoniaca voluta dallo stesso
Rodolfo II dedito tanto all’arte quanto alle scienze occulte.
Da non trascurare è la visita al ponte Carlo (Karlov
Most), il più antico ponte di pietra e per molto tempo l’unico dei 16
ponti di Praga che attraversano la Moldava. Porta il nome del suo unico
fondatore Carlo IV e ai suoi lati sono state poste nel coro dei secoli 75
statue bronzee.
A Nord-Est, chiusa tra l’ansa del fiume e la Città
Vecchia, vi si trova il Quartiere Ebraico: il Ghetto, piccola città nella
città. L’odierno Quartiere Ebraico è solo l’ombra dell’antico
borgo, poiché, dopo il 1890, quando la situazione igienica costituiva un
rischio per tutta la città di Praga, fu ampiamente demolito e ricostruito
in stile novecentesco. Ben lontana dunque dall’atmosfera torbida e
misteriosa raccontata da Kafka. Il quartiere si percorre oggi tra le
numerose sinagoghe, il vecchio municipio e nuovi edifici fino ad arrivare
al Cimitero Ebraico, l’unico luogo di sepoltura concesso alla comunità
ebraica per più di trecento anni. Tra i diversi strati di lapidi, più
volte sovrapposti e instabili, sono poggiati candidi bigliettini e piccoli
sassi testimoni di una fede incrollabile.
Il turista di Praga prima di lasciare la città ha l’imbarazzo
della scelta dei souvenir che vanno dalle ceramiche ai merletti, dal legno
intagliato ai gioielli, ma le scelte più classiche ricadono sulle
apprezzate porcellane ed i famosissimi e preziosi cristalli di Boemia.
I piatti forti della cucina locale sono soprattutto a
base di carne: maiale, anatra, selvaggina. Il celebre prosciutto di Praga
viene servito sia come antipasto che come secondo piatto accompagnato da
gnocchetti di pane e latte, da patate o da crauti. Molto diffuse le zuppe
che vengono servite a mezzogiorno. Tipica di Praga è la palacnka, una
crep di gelato o di fragole servita con salsa al cioccolato. E’ d’obbligo
un accenno alla birra che qui scorre a fiumi essendo rinomata bevanda
nazionale.
Per quanto riguarda la vita notturna, oltre alle
romantiche passeggiate sul ponte Carlo che al tramonto si veste di artisti
da strada e di venditori ambulanti, negli ultimi anni sono sorti
moltissimi locali simili a quelli occidentali dove tra una birra e l’altra
è possibile ascoltare buona musica jazz e undergroud.
"Praga non ti lascia..." scriveva da
diciannovenne Kafka e non si sbagliava. Praga ti conquista con il suo
fascino, con la sua magia che investe anche i ricordi. La natura del suo
fascino è da sempre assai incerta e sorge spontanea una domanda: che cos’è
che fa di certe città dei luoghi unici e di altre delle anonime
località? La risposta come sempre sfugge inafferrabile.