Un sogno diventato realtà! Chi, almeno in minima
parte, non ha subìto il fascino del misterioso Egitto? Culla di un’antica
e meravigliosa civiltà sorta sulle rive del Nilo, l’Egitto non cessa di
affascinare chi lo visita. I suoi templi, le piramidi, le tombe costruite
da quella civiltà che già 4500 anni fa realizzava immense costruzioni
con tecniche ancor oggi oscure. Per visitare la terra dei faraoni
riservatevi almeno due settimane e possibilmente organizzate il viaggio
via terra, meglio ancora lontani dalle rotte commerciali delle agenzie di
viaggio. Una crociera sul Nilo o una vacanza sulle fantastiche spiagge del
Mar Rosso non permettono di scoprire il vero Egitto, anche se ogni agenzia
che si rispetti vi proporrà escursioni al Cairo e a Luxor. Vivere l’intero
itinerario su una jeep o uno scassatissimo pulmino, fermarsi nei paesini
per mangiare e dormire e soprattutto avere tutto il tempo necessario per
visitare ogni sito archeologico aggiungono alla bellezza dei luoghi la
certezza di avere vissuto intensamente il viaggio.
Vedendo dall’aereo l’Egitto, la prima sensazione
che si prova è quella di sentirsi vicino a questo popolo così antico che
ha dovuto crescere solo su quella sottile striscia verde attraversata dal
Nilo. L’Egitto infatti è uno stato molto vasto ma soltanto il 3,5% dell’intera
superficie del paese è coltivabile e abitato dal 98% della popolazione:
è la fertile valle del Nilo che si estende per circa 5 km a destra e a
sinistra del grande fiume; tutto il resto è deserto, "la terra rossa
di Toth", così come è definito nell’antica lingua geroglifica.
Tappa fissa per la partenza di qualsiasi itinerario è
la capitale: Il Cairo. Il mondo arabo trova la sua massima
espressione nel caos organizzato di una città che ha raggiunto ormai i 18
milioni di abitanti: innumerevoli moschee, mercatini fissi e ambulanti,
bellissime automobili e carretti trainati da asini, la città ricca e la
città dei morti, fragranti aromi e puzze orrende ci dicono che questa
città non ha pari nel mondo! Non c’è strada che non sia trafficata e
riempita dei mille rumori della città, non c’è quartiere che non sia
raggiunto dal sacro canto della parola di Allah diffusa dai muezzin dall’alto
dei minareti. Affascinante è infilarsi nel vecchio Suq della
città (Khan el-Khalili) e vedere i tipici caffè islamici, dove
gli uomini sono intenti a giocare a carte o a dadi, a fumare il tipico narghilè
e a sorseggiare thè alla menta, oppure passeggiare e sentire gli odori
forti e dolci che provengono dalle mangherie e dai chioschi che
offrono kebab, riso e pane arabo.
Ancora adesso non riusciamo a capire se la visita del Museo
Egizio debba essere fatta all’inizio del viaggio, quando si
è a digiuno di ogni notizia sulla storia oppure se debba essere eseguita
alla fine, come capitolo di chiusura al fantastico romanzo delle nostre
avventure lungo il Nilo. In ogni modo resta qualcosa di veramente
eccezionale; imperdibili sono la visita al corredo funerario del faraone
Tut-ankh-amon con la celeberrima maschera d’oro e alla sala delle
mummie, che ospita una decina di salme dei più importanti faraoni, da
Tuthmosi III a Ramses II.
Prendete un pullman, meglio se di linea, e dirigetevi
alla piana di Giza, lì potrete ammirare nella loro massima
poderosità le piramidi di Cheope, di Chefren, quella incompiuta di
Micerino e la Sfige. Andateci la mattina presto in modo da evitare il
caldo e con un po’ di fortuna riuscirete, magari, ad essere uno dei
cento fortunati che possono entrare nell’interno della Grande Piramide
(sebbene non ci sia molto da vedere!).
Lasciando Il Cairo e dirigendosi verso Sud si può fare
una tappa veloce nel sito dell’antica Menfi dove un edificio
moderno custodisce la colossale statua di Ramses II che una volta si
ergeva, in tutta la sua maestosità, all’ingresso del tempio. Veloci
nella visita e precipitatevi verso l’imponente necropoli di Saqqara,
cimitero dell’antica Menfi, vi aspetta la piramide a gradoni di Zoser,
la più antica piramide mai costruita; nelle vicinanze una vasta zona
archeologica ricca di tombe di nobili, interessantissime. In lontananza si
intravedono le due piramidi di Dashur, fateci un salto se vi avanza
tempo!
Verso Sud il caldo comincia a farsi sentire perciò
organizzatevi bene nelle visite, alzatevi presto la mattina e partite
subito in modo da essere di ritorno al vostro albergo con aria
condizionata per le ore più calde del giorno.
Risalendo il Nilo incontrerete Meidum con la sua
piramide e potrete dirigervi verso le suggestive tombe di dignitari a Beni
Hasan.
Siete entrati nel cuore dell’Egitto e per ogni
spostamento è richiesta la presenza di una scorta armata: forti della
brutta esperienza di qualche anno fa nella Valle delle Regine con la
strage di un gruppo di turisti tedeschi, ora gli egiziani tendono a
proteggere i turisti in ogni loro visita. Dirigendosi verso Sud non vi
resta che ammirare i templi di Abydos e Dendera. Il primo,
costruito per celebrare la grandezza del faraone Sethi I, è di grande
interesse: i bassorilievi che ricoprono l’edificio, sono una delle
migliori creazioni della scultura egizia. Il secondo, di epoca tolemaica,
è dedicato alla dea Hator; sua grande attrazione è la carta dello
Zodiaco, unica raffigurazione circolare del cielo lasciataci dagli Egizi.
Procedendo ancora verso Sud, attraversando il classico
deserto egiziano, rosso e ocra, si arriva nella fantastica Luxor.
Dovrete prevedere una sosta di più giorni perché sono molti i siti da
visitare in quanto la città vecchia, Tebe, è stata per 1500 anni
la capitale dell’antico Egitto ed ha visto passare faraoni
importantissimi come Akhen-Aton, Sethi I e suo figlio il grande Ramses II.
Luxor è divisa in due due dal Nilo. Tebe Est, l’antica
città dei vivi dove troviamo il Tempio di Karnak e quello di Amon, e Tebe
Ovest, l’antica città dei morti con la Valle dei Re e quella della
Regine. L’impatto con questa città è qualcosa di magico, di unico al
mondo, infatti qui, più che altrove, il passato aleggia creando un’atmosfera
di mistero del tutto particolare. L’atmosfera calda e secca del deserto
diventa assolutamente scioccante in presenza del Viale delle Sfingi che
accompagnano il turista all’ingresso del Tempio di Amon. Qui due enormi
colossi vi scrutano all’entrata di questo importantissimo luogo di culto
dove in antichità veniva celebrata la festa di Opet che annunciava la
piena annuale del Nilo. Nelle vicinanze è presente il museo archeologico
che raccoglie tantissimi reperti della vecchia capitale egizia.
Un’esperienza unica è la visita dell’antico Tempio
di Karnak, uno dei siti archeologici più importanti del mondo.
Negli anni che hanno visto susseguirsi parecchie dinastie faraoniche, il
tempio è stato sempre più abbellito ed ingrandito, raggiungendo, durante
il Nuovo Regno (1000 a.C.) il suo massimo splendore. Tra le imponenti
colonne ci si può rendere veramente conto di cosa voleva dire che i
Faraoni erano i costruttori per eccellenza: mettersi a fianco dell’immensa
statua di Ramses II con la Regina Nefertari e confrontarsi significa
sentire la propria piccolezza o ammirare l’immenso obelisco della Regina
Hatshepsut, posto dopo il viale delle Colonne, dà veramente l’impressione
di essere solo un piccolo punto nel tempo che scorre inesorabile.
Lungo la strada che porta alla città dei morti,
potrete ammirare i due colossi di Memnone alti fino a 16 metri
raffiguranti il faraone Amenofi III.
Primo sito da visitare è il tempio della regina Hashepsut,
una delle quattro donne faraone dell’antico Egitto. Si è accolti da un
caldo secco e asfissiante che spesso stordisce e dà una visione di questo
stupefacente Tempio ocra su ocra, magica.
Ciò che più stupisce è la visita alla Valle delle
Regine. Entrando nella tomba reale della regina Nefertari, moglie di
Ramses II, sarete colpiti da un’esplosione cromatica. Qui potrete
ammirare le decorazioni funerarie meglio conservate in assoluto di tutte
le tombe delle due valli: vi lasceranno senza fiato! Anche la Valle dei
Re nasconde il suo gioiello, la tomba mai profanata prima della sua
scoperta (Lord Carter, 1922), la dimora eterna del faraone Tut-ankh-amon.
La visita a queste tombe prevede un costo supplettivo al biglietto di
entrata ma ne valgono comunque la pena: si sa sono cose che si vedono una
sola volta nella vita!
All’uscita dalla necropoli si può visitare il Ramesseo,
tempio funerario di Ramses II, sebbene ne rimanga poco della struttura
originale resta comunque un luogo di grande interesse. Una delle sere che
resterete a Luxor impiegatela per assitere allo spettacolo "Sonnes et
lumières" (suoni e luci) presso uno dei templi della città; di
grande effetto scenico vi lascerà entusiasti.
Nel viaggio che vi porterà all’ultima grande tappa
potrete fermarvi a visitare tre bellissimi templi: Esna, Edfu e Kom
Ombo, di epoca tolemaica. Il secondo ancora in ottimo stato di
conservazione, esibisce sul primo grande pilone decorazioni e scritte
ancora in ottime condizioni.
Ultima grande tappa del viaggio è Assuan. Anche
qui dovrete fermarvi qualche giorno per carpire la vera anima della
città. Concedetevi un meritato riposo: un’escursione in feluca,
caratteristica barca egiziana, vi porterà lungo il Nilo. Potrete visitare
l’Isola Elefantina, dove risiede un importantissimo museo,
toccare le Tombe dei Nobili e il Monastero di S.Simeone. Se avete tempo
recatevi alla cava di granito dove potrete ammirare come avveniva l’estrazione
degli obelischi ed infine ad una spiaggetta di sabbia finissima dove
potrete scatenarvi in un refrigerante bagno nelle acque del grande fiume.
Verso sera recatevi in una delle grandi isole presso la prima Cateratta
dove sorgono molti villaggi nubiani e, ospiti di una delle tante case,
gustatevi una favolosa cena con i loro piatti tipici; il tutto contornato
dalla loro magnifica ospitalità. Ricordatevi di acquistare qualche
manufatto (cappellini, porta frutta, collanine, bamboline) e di farvi
imprimere sulla pelle uno dei loro classici tatuaggi fatti con un
nerissimo hennè.
Da Assuan un’escursione in aereo conduce ad uno dei
monumenti più impressionanti al mondo: Abu Simbel, situato
molto a Sud, verso il confine con il Sudan, sulle sponde del lago Nasser.
Fino a qualche anno fa l’unico modo per raggiungerlo era il volo in
aereo, oggi hanno organizzato anche dei viaggi su motonavi che solcano le
limpide acque del lago Nasser. I costi non differiscono di molto l’unico
inconveniente potrebbe essere dettato dal caldo dato che sono a ridosso
del Tropico del Cancro e in mezzo al deserto.
I templi di Abu Simbel, voluti
dal grande Ramses II, si possono annoverare tra i più grandiosi
monumenti dell’antichità egizia.
Ricavati dal fianco di un dirupo furono salvati nel
1963 dalle acque del neonato Lago Nasser. Smontati in migliaia di pezzi,
furono riassemblati 60 metri più in alto mantenedo lo stesso orientamento
con il sole. Questo perché due volte l’anno, il 21 febbraio e il 21
ottobre, i raggi del sole nascente possano filtrare fino alle statue delle
divinità e del Faraone sulla parete di fondo del Tempio Grande lasciando
in ombra la statua del dio delle tenebre: Osiride.
Il grande impatto visivo lascia senza fiato: la
facciata del Tempio Grande di Ramses II, con i suoi quattro colossi, è
imponente e allo stesso tempo affascinante, la perfetta armonia delle
raffigurazioni non può che rendere onore agli architetti, agli scultori e
agli artisti del tempo.
Nelle vicinanze sorge il Tempio Minore dedicato alla
moglie del faraone: Nefertari. Meno imponente del Tempio Grande ma
ugualmente suggestivo, il Tempio Piccolo presenta, addossati alla
facciata, sei statue colossali del re e della sua sposa. I rilievi delle
pareti interne sono più semplici e meno colorati di quelli del Tempio
Grande, tuttavia hanno anch’essi un alto valore storico-artistico.
Ancora ad Assuan avrete modo di visitare il tempio di Philae
situato su un’isola creatasi con la costruzione della prima diga. Anch’esso
ha subìto lo stesso trattamento dei templi di Abu
Simbel, potendo così salvare un’opera veramente spettacolare. Di
epoca tolemaica, conserva ancora intatte tutte le componenti del tempio
originale; per la sua ricchezza di piante, fiori, per i suoi grandiosi
templi, la finezza dei suoi bassorilievi veniva considerata "la perla
d’Egitto". Se siete di animo insaziabile recatevi a vedere l’ultimo
sito che rimane ad Assuan da visitare: la diga. Tramite questa è stata
assicurata all’intero Egitto la fornitura di energia elettrica e l’approvvigionamento
idrico. Finisce qui quello che è permesso visitare ai normali turisti che
si recano in Egitto, in questi ultimi anni stanno effettuando nuove
grandiose scoperte e sicuramente tra una decina d’anni l’offerta
aumenterà; gli studiosi affermano che solo il 10% di quello che
nascondono le sabbie del deserto per ora è stato svelato e sono certi che
questa percentuale continuerà a salire.
Comunque l’Egitto non è solo siti archeologici da
visitare è anche sapori, cultura, colori, odori e soprattutto gente. Fate
un giro negli innumerevoli suq, non sono certamente mete turistiche, ma
hanno degli aspetti culturali non trascurabili, in quanto qui e, forse,
solo qui, si possono vedere gli aspetti tradizionali di un popolo che,
sebbene annoveri una grande progenie, fatica ad uscire dalle paludi
fangose del terzo mondo. Tutti sono pronti ad ascoltarvi e nei loro limiti
ad aiutarvi; ai bambini che vi circonderanno chiedendovi la carità (bashish)
donate delle cose utili (penne a sfera, quaderni, berretti) sempre in
cambio di qualcosa, anche di una semplice informazione, non date loro
denaro perché gli stessi egiziani deplorano la carità in quanto
ammettono che uno stato dove i giovani sono abituati ad elemosinare in
futuro sarà sempre uno stato povero.
L’Egitto per noi è stato l’avverarsi di un sogno e
ci ha sicuramente lasciato con un arrivederci! A voi oltre a questo
articolo lasciamo una augurio, un antico augurio egizio: "Per
Nefer", ovvero Buon Viaggio!