LE TRADIZIONI



Le tradizioni per i maionesi sono molto sentite e vengono ancora oggi tramandate di padre in figlio.
Io che non sono di Maione, venendone per la prima volta a contatto, ne sono rimasta colpita, innanzitutto dalla tradizione di mascherarsi il periodo di carnevale. Tutti, bambini ed adulti, si camuffano con ciò che trovano in soffitta e vanno in giro per le case del paese. Il divertente di questa tradizione è che il travestimento è semplice ma, talmente originale da rendere difficile il riconoscimento, avvenuto il quale, si accetta qualcosa, un "bicchierino" di liquore o un dolce fatto in casa e si prosegue con il giro.
Questa è la tradizione alla quale sono più legata, innanzitutto perchè nel mio paese, Rogliano, non si può aprire la porta di casa a persone mascherate senza che queste non si facciano  riconoscere prima, onde evitare spiacevoli inconvenienti poi, e anche perché questa usanza mette in evidenza l'animo del paesino nel quale tutti si conoscono, c'è rispetto per tutti e i bambini sono liberi di girare di sera tardi, per le vie del paese, senza nulla da temere.

Un'altra tradizione è quella della strenna (a' strina) natalizia.
Durante il periodo di Natale, un gruppo di amici di solito dotati di spiccati doti canore e/o musicali, gira per le case del paese cantando la strenna in cambio di un buon bicchiere di vino. E' una grave offesa non aprirli e farli entrare, anche perché i musicanti sono costretti a cantare la "controstrina" piena di cattivi auguri per gli abitanti della casa poco ospitale.
E' in uso la sera della vigilia di Natale,  fare un grande falò detto "fochera" attorno al quale ci si da appuntamento dopo la Santa messa serale per stare assieme e scambiare gli auguri. Occasione che viene ripetuta anche la sera della vigilia di capodanno.
La chiesa con i suoi vari momenti liturgici durante l'anno, ha fatto si che alcune tradizioni siano legate al mondo religioso. In questo periodo di quaresima c'è l'uso di fare un "fioretto", rinunciare cioè a qualcosa che piace, e offrire questo sacrificio come impegno nel prepararci in modo più meritevole alla Pasqua del Signore.

Un'altra tradizione che però da molti anni è andata scomparendo, è la rappresentazione della Passione di Cristo, momento di grande coinvolgimento del paese intero.
Le tradizioni importanti o semplici che siano portano con se un notevole bagaglio storico che va conservato gelosamente perché è questo il ponte tra noi ed il passato dei nostri padri e nonni.
                                                                                                                                                (Donatella Mancuso)


Nella foto sopra, alcune persone maionesi, hanno da poco ucciso il maiale. Si apprestano ora a spaccarlo e a togliere le cose indesiderate. Anche questa tradizione, molto seguita negli anni 60 e 70 sta scomparendo. La gente, oggi, preferisce comprare la carne in macelleria, per poi fare le salsicce, i capicolli e le sopressate.
   

Nella foto sopra (gentilmente concessa da Gaetano Pagnotta), alcuni giovani durante il capodanno del 1981 vicino al falò ("fochera") in piazza V. Emanuele, mangiano lo spezzatino.

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