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Pio VI
Cum populi


Poiché i popoli di codesto regno, irretiti dagli inganni di altri, hanno abbracciato la Costituzione civile del clero Gallicano, promulgata dall’Assemblea Nazionale, in opposizione al dogma e all’antico e nuovo ordinamento della Chiesa, la Nostra paterna sollecitudine non tollera assolutamente che Tu, Venerabile Fratello, e i capitoli della tua diocesi, i parroci, il clero e il popolo tutto ignorino quei vincoli del dovere a cui ciascuno nel proprio ordine è tenuto, a meno che non preferiscano farsi succubi dello scisma e subire quelle sanzioni che, in ossequio ai canoni, sono inflitte ai corruttori della dottrina e della disciplina. E siccome abbiamo già esposto diffusamente e chiaramente i doveri dei singoli nella Nostra lettera indirizzata ai diletti Nostri figli Cardinali della Santa Romana Chiesa, ai venerabili fratelli Arcivescovi e Vescovi e ai diletti figli dei capitoli, al clero e al popolo del regno delle Gallie, ritenemmo in ogni caso opportuno inviarti alcune copie di tale lettera affinché non sfugga né a te, né a tutto il gregge della tua diocesi, come occorra agire in questo sovvertimento degli interessi ecclesiastici per scongiurare le delittuose, sacrileghe imprese che vengono compiute in ogni dove, e per sottrarsi alla terribile bufera che si è scatenata contro la religione cattolica. Si tratta di una realtà che deve stimolare e infiammare la tua ardente vocazione religiosa quanto più gravi pericoli e persecuzioni incombono sulla Chiesa da ogni parte. Sorretti da quella speranza verso la quale Ci guida la certezza della tua vigilanza pastorale, a te, Venerabile Fratello, e al gregge affidato alla tua cura impartiamo con tutto l’affetto dell’animo l’Apostolica Benedizione.

Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 13 aprile 1791, nell’anno diciassettesimo del Nostro Pontificato.


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