La poltrona

L'entroterra s'è desto!
a cura di Carlo Barretta




Dopo un lungo, sapiente ed accurato lavoro sul territorio, tendente a sondare gli umori e la volontà dei cittadini, in merito alla costituzione del nuovo Municipio nell'Entroterra.
Confortati da risposte entusiastiche, circa tremila messaggi di posta elettronica in sei mesi, e vari attestati di condivisione da parte di semplici cittadini o di categorie, si è costituito giorno 31/1/03 il Comitato esecutivo per la raccolta delle 5000 firme che consentiranno la presentazione, al Consiglio Comunale, della delibera di iniziativa popolare.

L'idea lanciata dal sottoscritto a Giugno, fra l'indifferenza e l'ironia scontata dei politici locali, prende gambe ed inizia a marciare svelta fra i residenti dell'Entroterra, stanchi di essere degli spettatori impotenti di fronte ad un'Amministrazione latitante ed incapace.
In una fase politica, ove tutti i partiti, nessuno escluso, mostrano la corda, sia a livello organizzativo sia dal punto di vista propositivo, la società civile si compatta dietro la bandiera del bisogno comune.
Abbandonando i vecchi ed obsoleti vessilli, frutto di altri tempi e diversi scenari, si dà degli obiettivi largamente condivisi e marcia energicamente, con strumenti nuovi, verso la risoluzione di quei problemi non più rinviabili.
È una clamorosa sconfitta per le organizzazioni politiche ed i suoi rappresentanti, incapaci di captare quanto serpeggia nella comunità alla quale, peraltro, appartengono.
Dimostrando, ancora una volta, la loro miopia , derivata dalla difesa corporativa del potere, che nulla ha a che spartire con l'amministrazione onesta della cosa pubblica.
Una società, come l'attuale, basata sulla velocità delle informazioni e sulla rapidità delle decisioni, non può, non sa, non deve attendere i tempi biblici della politica e le decisioni rabberciate.
Frutto di estenuanti mediazioni fra interessi contrapposti, che stentatamente riesce a partire.
Questa iniziativa è un'ulteriore riprova che si va ad aggiungere a quanto giornalmente accade nelle piazze italiane.
Spesso, milioni di cittadini si mobilitano in modo del tutto spontaneo, dietro la spinta di motivazioni forti, senza indossare la divisa di alcun partito o sventolare bandiere.
In contropartita, i luoghi deputati alla politica politicante, le sezioni, rimangono desolatamente vuote.
Menti non incartapecorite, dovrebbero chiedersi il perché di tutto questo e cercare una risposta, ma si guardano bene dal farlo.
Dimostrando in tal modo, quanto motivata sia la sfiducia che i cittadini nutrono nei loro confronti. Anche noi, dell'entroterra, ne facciamo tranquillamente a meno.
Sapendo, fin da ora, che qualora l'iniziativa avrà il successo sperato, tenteranno affannosamente di rincorrere il carro per salirvi sopra, confidando nella memoria corta dei cittadini.
Un giochino molto in voga, nelle segrete stanze della politica.
Questa volta, il risultato non è così scontato. Confondere la disattenzione, dovuta ad una vita convulsa e faticosa, con la fessaggine è un errore di sottovalutazione grave.
Il tempo, in questi casi, è galantuomo. Per il momento la marcia continua e a fine mese inizierà la raccolta.
Senza grancassa e fuochi d'artificio, ma con la forza delle idee e la consapevolezza di stare nel giusto.
Quando l'Amministrazione latita, i cittadini debbono, con gli strumenti previsti dalla legge, sostituirsi ad essa.
È quanto sta avvenendo, nel pieno rispetto dei principi della democrazia, che per realizzarsi non ha necessariamente bisogno dei partiti.
Alla prossima!

La poltrona
Sommario n° 71 - Feb. '03