Come fare soldi distruggendo
le aree verdi del lungomare


Le ultime aree verdi del Lungomare di Ostia, sopravvissute alla cementificazione, come ad es. quelle di fronte il Tibidabo, fanno gola agli imprenditori.
Da tempo i Verdi hanno denunciato alla magistratura e a tutte le autorità competenti lo scempio che di queste aree compiono ogni anno i tir dei circhi e dei carrozzoni pubblicitari, nonché le centinaia di vetture che vi parcheggiano abusivamente, col beneplacito del XIII Municipio e relativi uffici tecnici.
Le aree sono molto ambite da certi imprenditori balneari, vuoi perché vi vorrebbero arretrare gli impianti oggi minacciati dall'erosione, vuoi perché ci si possono costruire alberghi (e nei patti territoriali vi sono progetti del Consorzio Turistico Litorale Romano in questo senso), vuoi perché, e questa è l'ultima notizia, si è scoperto che il business del momento è la realizzazione di box interrati, facili da fare e facili da vendere.
Deve essere successo qualcosa tra centro destra e imprenditori se l'imprenditore Papagni su tutti i giornali manda messaggi parzialmente cifrati al ragazzotto che governa questo municipio, Bordoni. Forse Bordoni non sta sponsorizzando sufficientemente le mire di Papagni?
Chi lo sa. Per noi Verdi si tratta di una squallida, e forse finta, querelle di provincia, ed al momento l'unica cosa a cui teniamo è la tutela e la valorizzazione delle aree verdi del lungomare.
L'idea di realizzarvi alberghi o parcheggi interrati è abominevole, quella di ricostruirvi sopra una duna è una idiozia che già abbiamo purtroppo vista realizzata al Tibidabo, dove una trincea di sabbia e piante da giardino è utilizzata per occultare muri e cabine che nascondono il mare ai poveri passanti.
La stessa idiozia che altri proposero di realizzare al Lungomare di Ponente, il cosiddetto "Progetto Finzi".
La nostra posizione è molto chiara: il lungomare ha bisogno di parcheggi, certamente, e questi vanno individuati lungo la strada e in piccole aree residuali che oggi versano nel degrado.
Le grandi aree verdi come ad es. quelle del Lungomare Duilio vanno tutelate e valorizzate, affinché siano fruibili dai cittadini e restituiscano un po' di dignità ad un lungomare rovinato da interminabili muri di cemento.
Eventualmente si possono studiare sistemi per ricavare piccole porzioni da destinare a parcheggio, ma sempre a livello del terreno e all'aperto.
Così come si possono studiare sistemi di tariffazione dei parcheggi per i non residenti, ma prima, dunque, va realizzata la zonizzazione della città.
Progetti come quelli cui allude Papagni sono disastrosi e brutti, buoni solo per lui e dannosi per tutti i cittadini, ed il Presidente Bordoni nonostante le affinità politiche con l'imprenditore, deve farsi carico di tutelare i cittadini e le aree che appartengono loro.
                                                                                           Angelo Bonelli, Capogruppo Verdi Regione Lazio

Il Mare di Ostia
Somm. Feb. '03 - N° 71