La poltrona

Tradizionalmente

a cura di Carlo Barretta



Tradizionalmente, questo periodo dell'anno dedicato al Natale, viene vissuto come il momento dei buoni propositi e dei buoni sentimenti.
Sarebbe facile assecondare il comune sentire e lasciarsi andare a considerazioni buoniste.
Non vi nascondo, che ne sarei tentato, mettendo in pace la mia coscienza e non urtando la suscettibilità di quei politici i quali, dopo le fatiche, si fa per dire, di quest'ultimi mesi vorrebbero dedicarsi agli svaghi delle festività natalizie.

Ma non riesco proprio a dimenticare le negligenze, l'indifferenza, il pressappochismo, dimostrato da chi, sciaguratamente governa questa parte del Municipio.
Un lassismo così generalizzato non si era mai visto.
Non vi è un solo settore della pubblica amministrazione, che meriti la sufficienza.
Dal verde alle scuole, dalla sanità alla viabilità, tutto è lasciato al caso, all'abbandono.
Non un minimo di programmazione, nè un solo, dico uno, intervento risolutivo.
Continua imperterrita la politica del tappabuchi.
Difendendosi, come è accaduto per gli allagamenti, dietro al comodo paravento delle straordinarietà delle precipitazioni.
Senza aver il coraggio di assumersi un minimo di responsabilità di fronte a centinaia di cittadini che hanno subito danni molti consistenti.
Il Presidente, grande frequentatore dei media e di salotti, si guarda bene dal confrontarsi con i problemi reali.
Per lui la politica è un'arte virtuale, un'esercitazione dialettica, una passerella sulla quale sfilare, fra gli applausi di un pubblico compiacente o cointeressato alla gestione della cosa pubblica.
Ha mai visto lo stato miserevole delle nostre strade?
Gli è mai capitato di transitare per via Macchia Saponara nelle ore di punta, dove regna il caos, a causa dei molti incroci e della totale assenza dei vigili.
A proposito, esistono ancora oppure sono stati esonerati dal prestare servizio dalle parti di Acilia?
Ha avuto modo di vedere via Chigi, la strada con la maggiore intensità di lampioni di tutta Europa e nel contempo la più buia, per il loro non funzionamento?
Sa dell'esistenza di due edifici scolastici fatiscenti, occupati ed inutilizzati, situati in via Morelli ed in via della Basaldella?
Ricorda che a S Giorgio continua ad esistere un autodemolitore, con la sporcizia e l'inquinamento che ne consegue?
L'Assessore all'ambiente, così pomposamente definito, lo informa che i giardini sono divenuti dei ricettacoli d'immondizia ed il poco verde esistente è frutto delle erbacce?
Qualcuno lo avverte che i servizi sanitari sono completamente inesistenti e che non si intravedono soluzioni a breve?
Che ruolo svolge nei confronti del Comune, della Provincia e della Regione?
La sua voce appare flebile soprattutto nei confronti delle ultime due istituzioni.
Come per gli artt. 11, la Via del Mare e le scuole.
Diventa, invece, sterile protesta, finalizzata esclusivamente ad interessi partitici, nei confronti del Comune.
Una politica singhiozzante e priva di spessore, questo quanto ci propinano il nostro Presidente e la sua Giunta.
Senza rendersi conto, beata incoscienza giovanile, che a farne le spese sono i cittadini.
Eravamo stati facili profeti, allorché non avevamo creduto al suo tanto strombazzato impegno nei confronti dell'entroterra.
Passata la fifa per il temuto distacco da Ostia, tutto è ritornato nell'alveo della normalità, dove per normalità si intende indifferenza.
Sappiamo, per antica frequentazione, quali sono le sue possibilità.
Conosciamo a fondo, quali e quanti sono i poteri di un Presidente.
Tuttavia, questo non assolve né lui né la sua giunta, per l'incapacità e l'assenza palesata nel governo di questo versante del Municipio.
Non ci attendavamo, al momento del loro insediamento, grandi risultati, ma nemmeno, in tutta onestà, questo zero assoluto.
Buone Feste, caro Presidente! Spero che Babbo Natale, nella sua infinita bontà, possa farle trovare sotto l'albero un pacchettino pieno di pudore, in modo che, almeno per una volta, possa arrossire di vergogna.
Non fa male, mi creda, arrossire per essa, è sintomo di sensibilità.
Possederla, è già una buona base di partenza per progettare un futuro migliore.
Noi tutti attendiamo speranzosi che il miracolo avvenga.
Quale migliore occasione, se non la notte di Natale?

La poltrona
Sommario n° 69 - Dic. '02