MERCURIO - La posta di ZEUS
da Lettere da P. Solvi, da A.M. Coccarello, da M. Milesi e da A. Silveri

Da ZEUS n° 69 - Dicembre 2002                        

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Per passare dalle parole ai fatti


Gentile direttore,
il Consiglio del Municipio sta adottando un provvedimento di "variazione di bilancio" con il quale, accertato che sui vari centri di costo residuano alcune disponibilità finanziarie, si decide come utilizzarle e, quindi, come investirle.
Credo che questa sia l'occasione giusta per passare dalle parole ai fatti e dare una risposta concreta come Municipio alle numerose famiglie che, a causa dell'alluvione del 1° novembre u.s., hanno viste danneggiate le proprie abitazione.
Lo stesso presidente del Municipio, in un articolo apparso il 13 novembre su Il Messaggero, dichiara la sua amarezza per l'insufficienza dei fondi messi a disposizione dal Comune per fronteggiare tutti i danni causati dall'alluvione.
È questo il motivo per cui ho proposto, attraverso una risoluzione sottoscritta anche dai conss. Storri e Ninci, di destinare i 180.000 euro stanziati per le attività culturali a risarcimento danni alle famiglie colpite, dall'alluvione secondo un criterio che tenga conto in misura proporzionale dell'entità economica dei danni e del numero delle famiglie colpite.
Inoltre, visti i tragici accadimenti del Molise, ho proposto di utilizzare gli ulteriori fondi residui, pari a 240.000 euro, per garantire la messa in sicurezza delle scuole materne e dedegli asili nido presenti nel territorio.
Ritengo che tale proposta, ove accolta dalla maggioranza, porterà sicuramente a rinunciare ad… una festa di Capodanno, ma rappresenterà un segnale forte, teso a risolvere problemi concreti della gente e a dimostrare che la Circoscrizione si è finalmente trasformata in Municipio.

                                                                                                                              Paolo Solvi
                                                                                                            consigliere della Margherita in XIII




Scuola Omero: alcune precisazioni

Con riferimento all'articolo "OMERO: Genitori sul piede di guerra", pubblicato nel N°68, pag. 23, del periodico da lei diretto, corre l'obbligo di rilevare come l'autore dello stesso sia stato presumibilmente indotto in qualche inesattezza.
Infatti, premesso che la contiguità di alunni frequentanti la terza classe della Scuola media con altri frequentanti la prima classe del Liceo non può né deve essere definita intollerabile promiscuità e che la storiella di studenti del Liceo intenti a drogarsi nei bagni, oltre ad essere destituita di qualsiasi fondamento (come accertato) non si è diffusa di bocca in bocca, ma è stata intenzionalmente propalata, è da chiarire come il banale spostamento di un tramezzo, proposto dalla Scuola media, di fatto non avrebbe consentito la separazione degli alunni e, soprattutto, avrebbe comportato soltanto la sottrazione al Liceo di aree vitali, e come tali irrinunciabili, per una estensione di gran lunga maggiore di quella già concessa con il patrocinio dell'Ufficio scolastico regionale, per venire incontro ad asserite esigenze della stessa Scuola media.
E per quanto riguarda in particolare tali asserite esigenze, va infine rimarcato che, come ben noto ai capi delle tribù sul piede di guerra, gli ampi e luminosi locali in precedenza destinati alla Presidenza ed alla Segreteria della ex Scuola media OMERO sono, tuttora, essenzialmente inutilizzati; né è prevista la loro utilizzazione come aule!
Non resta quindi che dolersi per l'indegno ed irresponsabile comportamento posto in essere ai danni del Liceo e prendere atto, con soddisfazione, delle civili e misurate proteste espresse con maturità e convinzione dagli studenti che lo frequentano e tra questi in particolare da quelli che frequentano le classi della succursale di L.go Herzl, ai quali, detto per inciso, non è stato ancora concesso l'uso della palestra, in palese violazione del buon senso e dei citati accordi a suo tempo stipulati con il patrocinio dell'Ufficio scolastico regionale.
Ringraziando per l'ospitalità, si porgono i migliori saluti.

                                                                                                                        La Preside del liceo Democrito
                                                                                                                      (Prof.ssa Adriana M. Coccarello)





La fine del teatro indipendente

Sta passando "stranamente" sotto silenzio una vergognosa e liberticida circolare ENPALS che produrrà drammatiche conseguenze sulla produzione indipendente in Italia.
In poche e sintetiche parole: due circolari hanno letteralmente v i e t a t o la libera circolazione di allestimenti teatrali da parte di gruppi che, autoproducendosi, rinuncino al pagamento dei tributi ENPALS!
Come al solito! senza operare alcuna distinzione fra i pescecani che manovrano miliardi ed i giovani che provano ad inserirsi nel mercato, con enormi fatiche economiche, tutti i teatranti vengono messi sullo stesso piano.
Nell'autentico "delirio" si parla di "concorrenza sleale"... da parte di piccoli gruppetti nei confronti di organismi stabili.
Quindi...è palese che non siano gli interessi dei lavoratori dello spettacolo ad essere in gioco, ma la precisa volontà di chiudere ancora di più un mercato asfittico!!!
È chiarissimo che le giovani compagnie , oltre a pagarsi salati affitti delle sale teatrali, SIAE, scene, costumi, pubblicità etc etc. dovranno sobbarcarsi della autotassazione previdenziale.
Fino ad un anno fa esisteva il diritto alla gratuità.
Cioè: i giovani, i poveri, i non sovvenzionati sceglievano di destinare tutti i loro sforzi alla produzione (finendo, poi, regolarmente in miseria) e dividendosi gli incassi...
Attenzione! questo non sarà più possibile!
Nessuno potrà più andare in scena senza prima pagarsi i contributi ENPALS, altrimenti bisognerà non chiedere soldi all'ingresso! (pagando, lo stesso, una SIAE anche "maggiorata" dalla gratuità)
Sapete cosa vorrà dire tutto ciò?
Fine dell'indipendenza dal "mercato", svuotamento dei piccoli circuiti, azzeramento dei gruppi autofinanziati: a chi giova tutto questo?
Togliere energia al nuovo teatro è un atto culturalmente criminale, antidemocratico, incivile!
Finiranno le idee nuove, nessuno potrà più "provarci" ad inseguire un inserimento nel circuito senza chiedere la "grazia" di una "copertura" a gente che, poi, si approprierà degli spettacoli "prodotti" per aumentare il proprio "peso contrattuale" con il ministero!
Il silenzio sospetto delle compagnie storiche (ormai finanziate) della neoavanguardia mette paura, così come quello del mondo "ufficiale" del teatro.
Stiamo mettendo a rischio un patrimonio di idee, di energie, che rimpiangeremo.

                                                                                                                        Massimiliano Milesi




Scuole, non cimiteri!

leggo con preoccupazione l'ennesima malsana idea di quei geni che sono al municipio. non comprendo come mai, se i residenti dell'infernetto si sono opposti al progetto, noi abitanti di malafede, soprattutto chi abita in via irolli, proprio davanti alla riserva del litorale, dovremmo accettare di affacciarci e vedere "lapidi e lumini".
Nonché di vedere le nostre case acquistate e aspettate per anni, svalutarsi di colpo.
Credo che i geni di cui sopra dovrebbero impegnarsi a trovare un'area disponibile lontano dai luoghi abitati, (e non mi dite che non ce ne sono) perché nessuno deve essere penalizzato da certe decisioni: ciò vale per i residenti dell'Infernetto come per chiunque altro.
Infine, veramente mi indigna il fatto che sia prioritaria la costruzione di case per i morti quando nel nostro quartiere non ci sono le strutture per i vivi, e mi riferisco ai nostri bambini che non hanno una scuola di spettanza e quei fortunati che sono stati presi devono fare 10 km per andare al quartiere, privato, di Caltagirone.

                                                                                                                        Alessandra Silveri

Il cimitero come le centrali elettriche: tutti d'accordo sul farli, basta che non sia vicino a casa propria.
Ma se ha letto l'articolo di Paola Culicelli a pag. 39 si renderà conto che nel valzer della localizzazione... siamo ormai qualche passo avanti (o indietro?)

                                                                                                                      Luca Leonardi





LA POSTA DI ZEUS

Sommario n° 69 - Dic. '02